Nicola De Benedictis
Giovanni Drogo
Gian Franco Gavirati
Giovanni Grassi
Ezio Mazzella
Ivo Stazio
Valentina Carrera
La mostra presenta le opere di 6 artisti che rileggendo la figurazione in chiave moderna, volgono lo sguardo al proprio vissuto nel tentativo di cogliere quella sfuggente essenza di cui e' composta la memoria.
a cura di Valentina Carrera
In mostra opere di: Nicola De Benedictis, Giovanni Drogo, Gian Franco Gavirati, Giovanni Grassi, Ezio Mazzella, Ivo Stazio.
ABSTRACT
Tra colore e forma, gesto e materia, impressione ed astrazione; la mostra presenta le opere di sei artisti che rileggendo la figurazione in chiave moderna, volgono lo sguardo al proprio vissuto nel tentativo di cogliere quella sfuggente essenza di cui e’ composta la memoria.
APPROFONDIMENTI
I percorsi che si disegnano nelle opere selezionate per questa mostra seguono la via comune di seguire, recuperare e riplasmare la memoria del proprio vissuto attraverso opere in cui il paesaggio scivola verso gli orizzonti astratti delle sensazioni e delle emozioni.
La realtà riproposta dalla memoria infatti, non sempre e’ chiara, limpida; i contorni svaniscono, i particolari si dissolvono, ben chiaro tuttavia nell’anima di ognuno rimane il sapore, il calore, la quintessenza, disegnandosi in forma di sfuggente ed allo stesso tempo concreto riflesso d’un esperienza. Paesaggi quindi, vedute per lo più, ma non solo, interni, stanze ed angoli suggestivi; frammenti di paesaggi dell’anima,
finestre sul passato raccontate dalle diverse identità dei sei artisti: attraverso le materie dagli accesi cromatismi e le scomposizioni dei piani prospettici di vaga reminiscenza cubista delle vedute di Nicola De Benedictis; passando per le colline metafisiche popolate di alberi solitari di Giovanni Drogo che, strizzando l’occhio alle linee di Gauguin e di Cosentino, se ne distaccano per definirsi attraverso decise pennellate di sapore divisionista; proseguendo poi il nostro percorso tra i suggestivi scenari della Valtellina dipinti da Ezio Mazzella, che attinge da Cézanne e Morlotti per sfociare in una via espressiva personale e fortemente poetica; ad ancora, continuando verso sentieri sempre più legati al naturalismo astratto con le vedute aeree dei paesi e con gli scorci di paesaggi naturali di Gavirati, raccontati percorrendo le geometrie di pastose materie pittoriche che richiamano l’informale di Morlotti; al quale s’ispira, seppur con gesto più aggressivo, anche il naturalismo astratto delle vedute sospese tra materia e colore di Stazio; per raggiungere infine alla sintesi pittorica del Colorfield painting espresso nei paesaggi di Giovanni Grassi che, sulle orme di Chighine e di Rothko, conclude il nostro viaggio attraverso i luoghi dell’esperienza vissuta e raccontata di cui è composta la memoria.
Davide Corsetti
Galleria Zamenhof
via Zamenhof, 11 - Milano
Orario: merc-dom 15-19
Ingresso libero