La serie di lavori presentata in questa personale dall'artista francese evidenzia una ricerca, sempre condotta con sottile ironia, finalizzata a dominare tempo e spazio ma anche a indagare la percezione che ha l'uomo della spesso snervante vita quotidiana. Sono esposte installazioni e video.
Samuel Rousseau (1971) è un artista multimediale che vive e lavora a
Grenoble. Viene qui presentata una selezione dei suoi lavori più recenti.
Con l'installazione l'Arbre et son Ombre (2008) l'artista ci riporta
all'immutabile ciclo della natura già indagato in Montagnes d'incertitudes,
opera presentata all'interno della collettiva 24 fps nel settembre del 2007:
da un semplice fascio di luce proiettato su un ramoscello prende avvio,
sulla parete, tutto il ciclo di vita di un albero, il suo nascere, crescere
e morire, ogni anno immutato. Rousseau ci restituisce un'arte digitale
calda, rassicurante e carica di poesia.
In Casei (2007) getta un'occhiata dal micro al macrocosmo: giocando
sull'ambiguità di immagine l'artista propone una serie di fotografie di
costellazioni che potrebbero però essere organismi unicellulari oppure
semplicemente formaggio.
Nell'installazione Sans Titre Fleurs (2008) un mazzo di fiori dai colori
cangianti, immagine poetica ed esteticamente accattivante, nasconde la
verità: non un vaso ma una tanica di benzina, non fiori freschi ma pezzi di
plastica combusta, sulla cui superficie sono proiettate esplosioni di pozzi
petroliferi.
Infine il video Maternaprima ci riporta alla questione essenziale:
l'individuo e l'universo, l'inizio e la fine. L'immagine satellitare del
globo terrestre evidenzia che sulla sua superficie è in atto una
metamorfosi: all'interno della terra succede qualcosa, la terra pulsa,
esiste, resiste. Non viene svelato cosa si nasconda all'interno; potrebbe
trattarsi del respiro vitale del pianeta o dello scatenarsi di forze
catastrofiche incontrollate. Allo spettatore la scelta.
Samuel Rousseau appartiene a quella rara famiglia di artisti capaci di
giocare coi sensi dello spettatore, offrendogli la possibilità di rifugiarsi
in un Paese delle Meraviglie di cui lui solo possiede le chiavi e di fargli
sperimentare qualcosa di l'inedito.
La serie di lavori presentata in questa mostra evidenzia una ricerca, sempre
condotta con sottile ironia, finalizzata a dominare tempo e spazio ma anche
a indagare la percezione che l'uomo ha della spesso snervante vita
quotidiana.
Inaugurazione 3 febbraio 2009
1000 Eventi
via Porro Lambertenghi, 3 - Milano
Ingresso libero