In mostra presso il Triennale DesignCafe' una selezione di opere in argento fra cui vasi, brocche, caffettiere, teiere e candelieri, che il designer chiama "specchi" per le caratteristiche della loro superficie.
Triennale Design Museum presenta Gli specchi di Gabriele De Vecchi, a cura di Silvana Annicchiarico, direttore del museo.
In mostra una selezione di opere in argento di Gabriele De Vecchi.
Sono presentate diverse tipologie di prodotto, fra cui vasi, brocche, caffettiere, teiere e
candelieri, che il designer chiama “specchi” per le caratteristiche della loro superficie.
Tutta la ricerca di De Vecchi è legata al tema della percezione, del movimento e della
relazione con l’osservatore.
L’artista focalizza la propria attenzione sulla “pelle” dei materiali per stimolare la percezione
sensoriale. Il suo approccio progettuale è rivolto a sperimentare nuove modalità di
relazione tra materiali e pubblico, tra oggetto e osservatore in movimento.
De Vecchi si confronta con un materiale come l’argento, che per sua natura ha delle
caratteristiche specchianti intrinseche. Dopo aver plasmato la superficie dell’oggetto, sotto
al biancore dell’ossido, si rivela progressivamente lo specchio.
Nei suoi progetti, De Vecchi gioca con l’ambiguità fra forma reale e immagine riflessa, che
crea un rapporto dialogico tra artefatto e spettatore.
Biografia
Gabriele Devecchi designer, architetto, orafo, artista e docente vive e lavora a Milano dove
è nato nel 1938. Il segno che unifica l’articolazione delle diverse aree frequentate
operativamente sta nella considerazione che le cose sono ambigue e instabili nello spazio e
nel tempo. Non forme ma processi aperti all’intervento esterno, per favorire imprevedibili
continuum metamorfici. Tali sono le opere e gli ambienti immersivi e interattivi del gruppo
T, di cui è stato uno dei fondatori nel 1959. Anche nel design applicato all’ argento - per
il proprio laboratorio milanese - e ai progetti per manufatti in oro, in porcellana o vetro,
tende a realizzare oggetti che siano ironici produttori di messaggi cangianti e di relazioni
dialogiche con chi li usa. Il tema della partecipazione del fruitore è sempre presente anche
negli scritti in cui ipotizza che il vero artigiano contemporaneo sia il consumatore finale,
indotto a costruire manufatti dall’offerta standardizzata di semilavorati e optional da
assemblare. La tensione sperimentale si conferma nei diversi anni di attività didattica per il
design, organizzata facendo precedere la manipolazione concreta e percettiva dei materiali
alla informazione modellistica e teoretica. Attualmente conduce uno dei corsi di basic
design della Facoltà di design e arti dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia.
Immagine: Honia, lampada, 1970, photo Leo Torri.
Antonella La Seta, Responsabile ufficio stampa
tel. 02-72434241/205 fax 02–72434239 ufficio.stampa@triennale.it
Inaugurazione martedì 3 febbraio 2009
Triennale DesignCafé
viale Alemagna 6 Milano
Orario: 10.30 - 20.30, chiuso il lunedì
Ingresso libero