Athos Casarini
Angelo Caviglioni
Giovanni Korompay
Ago
Aterol
Alberto Alberti
Italo Cinti
Beatrice Buscaroli
100 anni fa nasceva il Futurismo, unica grande avanguardia artistica italiana che ebbe eco in tutto il mondo, anticipando movimenti e tendenze. In mostra dipinti, sculture, documenti e pubblicazioni che ricordano il centenario del movimento e il suo rapporto con Bologna, attraverso una novantina di opere di Athos Casarini, Angelo Caviglioni, Giovanni Korompay, Ago, Aterol, Alberto Alberti, Italo Cinti, Ferdinando Sabattini, Tato e tanti altri esponenti del Futurismo. A cura di Beatrice Buscaroli.
A cura di Beatrice Buscaroli
Dipinti, sculture, documenti e pubblicazioni ricordano i 100 anni di Futurismo. In mostra una novantina di opere di Athos Casarini, Angelo Caviglioni, Giovanni Korompay, Ago, Aterol, Alberto Alberti, Italo Cinti, Ferdinando Sabattini, Tato e tanti altri esponenti del movimento.
100 anni fa nasceva il futurismo, unica grande avanguardia artistica italiana che ebbe eco in tutto il mondo, anticipando movimenti e tendenze, dalla Russia al Messico, dal Portogallo al Giappone. 100 anni fa nasceva il futurismo ma non, come tutti credono, il 20 febbraio su Le Figaro di Parigi bensì il 5 febbraio quando la Gazzetta dell’Emilia, a Bologna, pubblicò per prima il celebre manifesto di Marinetti.
Bologna e il futurismo dunque. Una storia curiosa, un rapporto tormentato, per certi versi unico. Città tra le più passatiste d’Italia per stessa ammissione di Marinetti ma che più delle altre fu pronta a raccogliere la sua voce. Fu un caso che non cambiò le sorti della città ma che oggi, a 100 anni da quel giorno, vale la pena rievocare. Una copia della Gazzetta dell’Emilia del 5 febbraio è già stata esposta a Parigi nella grande mostra del Centre Pompidou: la notizia è ormai nota da più di vent’anni, conosciuta agli studiosi. Ma a Bologna non è mai stata vista.
La mostra colma questa lacuna raccontando la storia del futurismo in città. La rievoca insieme ai protagonisti di allora, attraverso gli eventi e le mostre a cui parteciparono. La rievoca partendo dalla famosa mostra del 1914 all’Hotel Baglioni erroneamente considerata futurista. La rievoca insieme ad Athos Casarini, primo futurista bolognese presto emigrato a New York e presto morto in guerra, insieme ad Angelo Caviglioni, artista ingiustamente dimenticato dalla storia dell’arte, a Giovanni Korompay e a tutti quelli che hanno animato il gruppo futurista bolognese: Ago, Aterol, Alberto Alberti, Italo Cinti, Ferdinando Sabattini.
Un rilievo del tutto particolare è dato alla figura di Guglielmo Sansoni meglio conosciuto come Tato, artista eclettico e vulcanico cui viene dedicata una piccola monografica, quasi una mostra nella mostra per cominciare a considerare sotto una luce nuova quello che è uno dei massimi esponenti del movimento.
La rassegna si conclude con una serie di testi e documenti, di libri e pubblicazioni per ricordare che il Futurismo è stato sì pittura e scultura ma anche grafica, poesia, letteratura, musica, sperimentazione a 360 gradi.
Accompagna la mostra un catalogo illustrato a cura di Beatrice Buscaroli, edito dalla Bononia University Press, con saggi di Beatrice Buscaroli, Nico Stringa, Mirko Nottoli, Alessandro Ortenzi, Salvatore Ventura ed Elisa Prete.
Ufficio Stampa
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Inaugurazione Giovedì 5 febbraio 2009, alle ore 17.30
Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
via Farini 15, Bologna
aperta tutti i giorni dalle 10 alle 19
ingresso libero