Mostro, girati! Dipinti a tecnica mista su tavola. Le opere in mostra traggono ispirazione dalla tesi di laurea in criminologia "Serial Killer: un'analisi attraverso il caso di Leonarda Cianciulli" di Elena Manfredi.
a cura di Grace Zanotto e Mariaelena Raimondo
Leonarda Cianciulli, familiarmente chiamata "Nardina", ma più conosciuta come la "saponificatrice di Correggio", nasce nel 1893 a Montella, in provincia di Avellino. Probabile figlia di uno stupro, non desiderata dalla madre, è una bambina debole, malata di epilessia e afflitta dalla solitudine tanto che più di una volta tenta il suicidio.
Da adulta si trasferisce a Correggio, in provincia di Reggio Emilia, con il marito e con i quattro figli che le sono rimasti dopo diciassette gravidanze ( tra aborti e bambini morti in giovane età) sempre accompagnata dall'ossessione di perdere anche i figli superstiti.
A Correggio, intorno al 1940, compie i crimini per cui è diventata tristemente famosa. Dopo avere ottenuto l'amicizia e la fiducia di tre donne sole le invita, una alla volta, per una tazza di caffè e le assassina brutalmente, dopo aver già ben organizzato le giustificazioni per la loro sparizione ed il modo per impossessarsi dei loro averi. Per fare scomparire i resti segue un macabro rituale. Seziona i cadaveri in nove parti ed utilizza il sangue, mescolato con cannella e vaniglia, per dolci da distribuire a parenti e conoscenti, alcune ossa per minestre e con gli altri resti, sciolti dopo lunga bollitura in un grande pentolone, fabbrica sapone da bucato, saponette e candele.
Follia e lucidità estrema si alternano e si mescolano ad ossessioni e manie di megalomania, isterismo, morboso sentimento materno, stati allucinatori, cleptomania, esorcismi e superstizioni.
Scoperta ed arrestata, il 20/7/1946 viene condannata a trent'anni di reclusione, previo ricovero in una casa di cura. Rinchiusa nel manicomio criminale di Aversa, scrive le sue memorie, in più di settecento pagine dattiloscritte, raccolte sotto il titolo di "Quaderni di un'anima amareggiata. Criminale o pazza? Quale?".
Muore nel manicomio giudiziario femminile di Pozzuoli nel 1970.
Corrado Tamburini è nato nel 1967 a Castelnovo ne' Monti, sull'appennino reggiano, dove tuttora vive e lavora nell'antico borgo di Montecastagneto. Da diversi anni si dedica alla pittura, all'incisione ed alla realizzazione di installazioni. Le opere dell'attuale esposizione sono state realizzate nel 2008 e traggono ispirazione dalla tesi di laurea in criminologia "Serial Killer: un'analisi attraverso il caso di Leonarda Cianciulli" di Elena Manfredi. Dipinti realizzati a tecnica mista (acrilico-olio-matita-pastello) su tavola, composti da tre serie di nove unità ciascuna ( numero ricorrente nel rituale della saponificatrice) .
Vernissage: Venerdì 6 febbraio 2009
Galleria Famiglia Margini
via Sciesa 9 (Angolo via Bezzecca 2) Milano
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