Archivio Crispolti Arte Contemporanea
Roma
via Ripetta, 132
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Vetrine
dal 8/2/2009 al 6/3/2009

Segnalato da

Archivio Crispolti




 
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8/2/2009

Vetrine

Archivio Crispolti Arte Contemporanea, Roma

Le Vetrine Ripetta 131 e Ripetta 133 nascono con l'intenzione di creare un rapporto diretto tra esperienza estetica urbana e ricerca artistico-produttiva. Risultato dello stratificarsi di piu' frammenti in un solo elemento in terracotta, al centro di una vetrina emerge Lampione: scultura di Lucilla Catania; nelle altre sono esposti i gilet policromi di Livia Crispolti e la scultura di Kazuto Kuetani.


comunicato stampa

Le “Vetrine” Ripetta 131 e Ripetta 133, dell’Archivio Crispolti Arte Contemporanea, nascono nel settembre 2007, per iniziativa di Livia Crispolti con l’intenzione di creare un rapporto diretto tra esperienza estetica urbana e ricerca artistico-produttiva e storico-critica dell’Archivio Crispolti, inserendosi nel paesaggio urbano in modo dialettico e propositivo.

Mentre la “Vetrina” Ripetta 131 mette in relazione linguaggi artistici tipici delle arti visive proponendo sperimentazioni, ipotesi originali di ricerca attuale altrettanto che storica, a tutto campo, a cura di Manuela Crescentini, la “Vetrina” Ripetta 133, a cura di Livia Crispolti, indaga prevalentemente quella particolare linea di confine esistente tra la cultura tessile le arti visive e l’artigianato artistico; promuovendo la produzione tessile del marchio "Livia Crispolti tessuto a mano".


Lucilla Catania: Lampione
a cura di Manuela Crescentini testo di Giuseppe Appella

Dai flussi sconnessi della materia, come una apparizione, risultato dello stratificarsi di più frammenti di un solo elemento in terracotta, al centro della vetrina emerge Lampione.

Lo studio primitivo della materia, come se questa si fosse rappresa in una immaginaria e accidentale colata, determina la forma che assume una immediata evidenza plastica, in contrasto con la sua casuale visione. Il movimento l’agita in maniera imprevedibile, alternando, nello spazio preordinato, masse e vuoti con slanciato gioco volumetrico che la luce accentua.

Ai due lati di Lampione, quasi a voler chiarire che la sua scultura è sempre accompagnata da una intensa produzione disegnativa, Lucilla Catania ferma sulla carta l’idea della simmetria della forma insita nella sua aspirazione architettonica, il ribaltamento del motivo iterato, la disposizione ad affrontare un binomio grafico derivante dallo stesso spazio in cui si realizza l’unità delle esistenze parallele.

Questa operazione, elementare ma audace, non si rifà a una diretta ispirazione della realtà. L’invenzione conserva significati chiaramente allusivi al mondo circostante, proprio nella modestia dei mezzi e nella sobrietà degli effetti, nella riduzione di volumi tradizionali a strutture arditamente semplificate, nella misura che trova il suo equilibrio in una accorta disposizione di masse plastiche, centrata sulla sovrapposizione di omogenei elementi multipli, riuniti secondo il ritmo del tema scelto, non privi di monumentalità.

Non è da trascurare il lato inquietante che affiora da questa scultura, facendola divenire, agli occhi di chi si ferma davanti alla vetrina, fantasma di continuo agitato da un interno terremoto, teso a rinnovare il repertorio di una personalissima mitologia del fantastico.

Testo di Giuseppe Appella

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Gilet policromo
fino al 4 aprile 2009
I gilets che creo per il marchio "LIVIA CRISPOLTI TESSUTO A MANO" identificano la forma e il colore al di là dello scopo solo funzionale.
Lanciano un messaggio di stile, raccontano una storia, una tradizione, immaginano il futuro.

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Kazuto Kuetani
L'opera scultorea di Kazuto Kuetani nasce dal profondo rapporto dell'artista con la materia marmo che egli modella dando vita a forme ed immagini che scaturiscono dalla terra e si proiettano verso il cielo. Questo strettissimo rapporto con la natura vuole estendersi all'umanità, costituendo, come sottolineato dal Prof. Enrico Crispolti "condizioni plastiche ambientali di intensa sollecitazione ad un dialogo, ad una percorrenza, ad una prossimità tattile".

Immagine: Lucilla Catania, Lampione, 2004, terracotta patinata, cm 170 x 20 x 35

Archivio Crispolti
via Di Ripetta, 132 Roma

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