Caterina Nolfo
Francesca Borghini
Patricia Bordonaba
Colectivo Danos Colaterales
Viviana Checchia
Un forum sui nuovi media, spin-off della fiera di arte contemporanea ARCO '09. La sua collocazione all'interno di una fiera pone alcune questioni: l'arte che ha conosciuto lo sviluppo tecnologico dei nuovi media e l'accelerazione della comunicazione, e' per lo piu' ancora inconscia dell'aumento di energia di cui puo' disporre.
“Bridge party” è un forum sui nuovi media, spin-off della fiera di arte contemporanea di Madrid ARCO ‘09. All’ideazione e alla realizzazione del forum partecipano quattro master: uno italiano, in Gestione dell’Arte e della Cultura del Tsm di Trento; tre spagnoli, in Ingegneria Culturale, in Arte Contemporanea e in Fotografia dell’Università Europea di Madrid.
“Forum”: parola antica, di tradizione latina, indicava la dimensione più nobile dell’essere umano. La discussione pubblica era, per una società appena scossa dall’invenzione della scrittura, il momento della tradizione: l’oralità e una distanza ridotta nella comunicazione.
Ora il forum è ritornato prepotentemente nella nostra cultura. In tutta la nostra cultura globale, o nella nostra cultura web.
Indica la volontà di una nuova prossemica: con i nuovi media siamo connessi l’uno con l’altro a distanze vertiginose, e facciamo implodere tutta la vecchia organizzazione mondiale basata sul primo, secondo e terzo mondo. Nel villaggio globale di cui, per primo, scriveva McLuhan, si ritorna ad avere un contatto con l’altro: contatto non più fisico (tattile), ma comunque fondamentale per la costruzione della nostra identità umana.
Ciò che esce dalla porta rientra tuttavia dalla finestra: il genere umano è ancora scisso, perché non è tutto on line. Tecnicamente la questione si enuncia come Digital Divide: non solo paesi poveri/ricchi, ma anche divisione legata al sesso, all’età, all’etnia. Ecco perché l’arte può rappresentare un modo di abitare i nuovi media in modo non disumano e non escludente. La collocazione di questo forum all’interno di una fiera d’arte contemporanea pone allora altri problemi: l’arte che ha conosciuto lo sviluppo tecnologico dei nuovi media e l’accelerazione della comunicazione, è un arte per lo più ancora inconscia dell’aumento di energia di cui può disporre. Il workshop, organizzato da artisti iscritti ai master, effettuerà un percorso orientato al recupero di coscienza. Benjamin si domandava se i mass media fossero progressivi: più gente portata all’arte, ad esempio con il cinema, sacrificava la qualità della prassi artistica.
Ora c’è da chiedersi piuttosto se la coda lunga dei produttori (da Chris Anderson), cioè il fatto che i nuovi media sono mass media non solo in emissione, ma anche a livello produttivo, sia una cosa progressiva o meno. Marx ha lasciato l’idea che il mutamento delle forze produttive faccia saltare i rapporti di produzione. Quale tipo di rapporto, con il proprio sé e con gli altri, ci viene offerto dai nuovi media?
Gianni Zen
Curatori Viviana Checchia MAC
Coordinatori progettuali Fabio Gnali MAC
Patricia Bordonaba PHOTOESPAÑA
Raquel Vicedo INGENIERIA CULTURAL
Violeta Caldres MOAC
Autori Asja Tomasi MAC
Gianni Zen MAC
Sara Valente MAC
Coordinatori forum Fabio Gnali MAC
Patricia Bordonaba PHOTOESPAÑA
Gonzalo Monge INGENIERIA CULTURAL
Javier Fresneda MOAC
Carlos Garcia MOAC
Artisti Caterina Nolfo MAC
Francesca Borghini MAC
Patricia Bordonaba PHOTOESPAÑA
Colectivo Daños Colaterales
Assistente progettuale Andrea Vara
Centro Superior de Edificacion
Calle Alameda 14 - Madrid