3g Arte Contemporanea
Udine
via della Rosta, 44
0432 507097
WEB
Dessi', Pizzi Cannella, Tirelli
dal 13/2/2009 al 17/3/2009

Segnalato da

Didier Zompicchiatti




 
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13/2/2009

Dessi', Pizzi Cannella, Tirelli

3g Arte Contemporanea, Udine

In mostra sono esposte le opere scelte di tre degli artisti della Scuola di San Lorenzo, detta anche Seconda Scuola Romana.


comunicato stampa

Prosegue la mostra Dessì, Pizzi Cannella, Tirelli, opere scelte di tre degli artisti della Scuola di San Lorenzo, o Seconda Scuola Romana, inaugurata sabato 14 febbraio presso la galleria 3g Arte Contemporanea, in Via della Rosta, 44 a Udine.

La Scuola di San Lorenzo
I sette artisti che la compongono - Domenico Bianchi, Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio, Piero Pizzi Cannella e Marco Tirelli - non hanno dato vita a un gruppo vero e proprio. Ciascuno di questi artisti ha elaborato un proprio bagaglio di esperienze concettuali giungendo alla definizione di immagini che il più delle volte abbattono le distinzioni tra astrazione e figurazione e che si configurano sempre attraverso l'esercizio dei linguaggi specifici della plastica o della pittura.

Significativi sono stati i loro esordi: negli spazi autogestiti (La Stanza e Sant'Agata de' Goti a Roma), a fianco di uno dei gruppi teatrali di punta della cosiddetta postavanguardia (la definizione è di Bernardo Bertolucci, il gruppo teatrale La Gaia Scienza), nelle mostre da Ugo Ferranti e da Fabio Sargentini a Roma, da Gian Enzo Sperone a Roma e a New York. Tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta, inoltre, hanno impiantato il loro studio (tutti a eccezione di Domenico Bianchi) nell'ex pastificio Cerere nel quartiere romano di San Lorenzo, divenuto, grazie alla loro presenza, un luogo di incontri internazionali. Proprio dalla sede dei loro studi nasce la consuetudine di appellare questa compagine di artisti ''Scuola di San Lorenzo'' o ''Scuola di via degli Ausoni''.

Piero Pizzi Cannella
Nasce a Rocca di Papa nel 1955, vive e lavora a Roma. La prima personale presso la Galleria La Stanza di Roma, autogestita da artisti, risale al 1978, a cui fanno seguito mostre personali e collettive in numerose gallerie private e musei: presso la Galleria L’Attico di Roma nel 1984, l'anno seguente a New York, presso l'Annina Nosei Gallery e a Berlino, alla Galleria Folker Skulima. Negli anni prende parte a numerose collettive, nel 1987 partecipa alla XI Quadriennale romana e alla mostra ''Post-astrazione'', alla Rotonda della Besana di Milano; nel 1988 partecipa alla XLIII Biennale di Venezia, dove ritorna nel 1993 per la XLV edizione. Nel 1995 partecipa a ''Roma in mostra 1970-1979'', presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma e nel 1997 a ''Arte italiana. Pittura iconica'', presso la Galleria d’Arte Moderna di Bologna. Le opere di Pizzi Cannella sono esposte in permanenza alla Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna, al Palazzo Reale di Milano, al Museum Moderner Stiftung Ludwig di Vienna e al Museo di Tolosa.

L’artista, che agli esordi (dopo gli studi di Accademia) aveva praticato l’area del concettuale, inventa una pittura che muove da spessori di pigmento, da una dilatazione intensa della materia, per farne emergere allusioni visionarie che privilegiano il tema del corpo umano. Di qui una lunga sequenza di partecipazioni a mostre di prestigio. I suoi studi di filosofia concorrono a conferire un’aura di vago simbolismo ai quadri (spesso di grandi dimensioni) in cui l’immagine appare e si dissolve in vibrazioni gialle, rosse, ocra contro profondi neri.


Marco Tirelli
Nasce a Roma nel 1956. Tra le prime mostre ricordiamo la presenza alla Biennale di Venezia del 1981; al 1984 risale la prima mostra personale presso la Galleria L'Attico di Roma nella quale presenta dipinti a olio su carta intelata: in queste opere un medesimo elemento figurativo è ripetuto, accostato o sovrapposto, configurando un’inedita tensione verso una concezione spaziale che, riprendendo la tradizione delle avanguardie, la rinnova in sintonia con il clima pittorico contemporaneo.

A partire dalla seconda metà degli anni ottanta la sua ricerca formale e cromatica tende a una maggiore essenzialità con strutture austere e armoniose, che si rifanno a un’idea di canone di respiro classico: la luce diviene rivelatrice di una presenza e di un’apparizione che si esemplifica in forme slegate da una relativa mondanità e dal forte sentore metafisico. Nel 1985 partecipa alla collettiva “Anniottanta” presso la GAM di Bologna, nel 1990 partecipa con una sala personale alla Biennale di Venezia e la Galleria Civica di Modena gli dedica una mostra personale. Nello stesso anno espone, con Sol Lewitt, all'American Academy di Roma e partecipa alla Biennale di Sidney. Nel 1997 ha vinto il premio Michetti e nel 2003 la GAM di Bologna gli ha dedicato un’ampia antologica.

Gianni Dessì
Gianni Dessì è nato a Roma nel 1955. Nel giugno del 1978 espone nella galleria Ugo Ferranti a Roma, insieme a Bruno Ceccobelli, Giuseppe Gallo, Angelo Segneri e Francesca Woodman. Dessì presenta Penetrazioni (I quattro sensi), un lavoro realizzato direttamente sul muro della galleria, per il quale impiega carta e tondino di ferro. Al 1980 risalgono le mostre personali nelle gallerie Swart di Amsterdam, Ugo Ferranti di Roma e Yvon Lambert di Parigi. Partecipa alla Biennale di Venezia (1984, 1986). Risalgono al 1985 le prime mostre personali nelle gallerie Gian Enzo Sperone di Roma e Sperone Westwater di New York.

Nelle tele di questo periodo è costante la presenza di un elemento centrale che determina l'immagine, affiorando su una superficie attraversata da stratificazioni di pittura, inserti materici, sottrazioni, tagli, cancellazioni. Intensa l'attività espositiva nel corso degli anni novanta. La Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento gli dedica un'ampia mostra antologica nel 1995 a cura di Danilo Eccher. Nel lavoro di Dessì si concentrano materiali, simboli e idee complesse. Crea contrasti violenti quando associa ferro, carta, olio, cera ma al contempo giocati sull’ambiguità di luce e ombra, ruvidezza e morbidezza. Utilizza la gamma dei colori in chiave sintetica e li accende di bagliori; sono gialli accecanti, rossi fuoco, blu decisi ma anche grigi e neri acuti che assumono un ruolo simbolico nel conservare una relazione unitaria tra la storia, la natura e il linguaggio dell’arte.

3g Arte Contemporanea
via della Rosta, 44 - Udine

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