Questa seconda rassegna presenta la peculiarita' di un'eterogeneita' di vedute, tecniche e contenuti che insieme offrono l'opportunita' di ragionare e approfondire il tema dell'energia come creativita'.
Paolo Buzi, Stefano Caffarri, Luca Mucelli, Federica Rossi, Paola Zago
Questa seconda rassegna presenta la peculiarità di un’eterogeneità di vedute, tecniche e contenuti che insieme ci offrono l’opportunità di ragionare e approfondire il tema che lo studio D’Ars sta affrontando con un ciclo di mostre sul Energia come creatività.
“ Stefano Caffarri, artista onnivoro, capace di ingerire, digerire e riproporre in una specie di autoanalisi. Una ricerca nell’inconscio. Difatti ha studiato prima psicologia poi sociologia. Una molteplicità di materiali nei quali ricercare forme nascoste nella loro stessa materia e consistenza. Da queste aggregazioni nascono totem ironici e sorridenti, in una inventiva libera da ogni vincolo paradigmatico. Quasi un surrealismo astratto-figurativo nella ricerca di se e nell’inseguire per possederlo il fantastico e l’onirico, lo scontro fra il sogno e la realtà.”
(Tristan Della Valle)
“Paola Zago attraverso le sue sculture in ceramica raku ci invita ad entrare in una dimensione in cui la natura guida le azioni e simbolicamente libera la condizione umana da ogni costrizione. Non è solo una scelta linguistica ma anche uno stile di vita, un modo intenso di vivere l’arte che diventa tramite per l’introspezione del pensiero, il desiderio di dare una continuità al senso e all’intelletto, probabilmente una ricerca diversa di spiritualità” (Gabriella Niero, Archivio, gennaio 2009)
“Federica Rossi presenta le mappe di un paesaggio interiore, un atlante dissecato, riarso con mappali di terre scabre, deserte, con strane improvvise e diffuse luminescenze, quasi nebbie crepuscolari rischiarate dall’interno da luci segrete, con l’esplosione di cretti, crepature su terre, prodotti da un arsura non meno interiore, non meno sotterranea, in un continuo rimandare tra superficie del visibile, dell’apparenza e un sottosuolo che si intuisce, che preme, che forza, pronto ad esplodere, ad eruttare, le cui gallerie, i cui cunicoli, le cui vie nascoste non si possono che intuire o meglio che presagire. Se il rosso si affaccia nelle terre crepate, tra nere fessure, è per addensarsi in ferita, in segno simbolo del sesso femminile. Non si impasta con la terra, non la vitalizza, la riempie, le dà una forma, la abbacina di uno splendore di corallo, che si raggruma però, che non scaturisce, che segna solo la ferita di una pelle diversa.”(Marzio Dell’Acqua)
“Il lavoro di Paolo Buzi gioca da tempo sull’interazione di parole e immagini, coniugando felicemente un approccio concettuale con un’elegante artigianalità nella realizzazione concreta e, quanto più si fa semplice ed apparentemente illustrativa (ma di studiatissimo effetto formale), tanto più le parole si caricano di significati complessi, imponendo al fruitore una riflessione che va oltre il puro godimento estetico suscitato dalla raffinatezza grafica e cromatica”. (Antonella Rossi Colavini, 2007)
Luca Mucelli, artista di Urbino, espone “Scarica”: differenti stati potenziali tra la terra ed un elettrodo danno origine alla scarica: l’opera ferma l’attimo in cui si realizza il fenomeno fisico. Luca Mucelli ha appreso l’arte della lavorazione della pietra nella bottega del nonno materno; lavora pietra e ceramica impegnandosi nel campo del restauro dei monumenti storico artistici.
Immagine: Paolo Buzi
Inaugurazione 24 febbraio dalle ore 18 alle 23
Studio D'Ars Milano
Via Sant'Agnese, 12/8 Milano 20123
Da lunedì a giovedì, dalle 15.30 alle 19.00
venerdì dalle 17.00 alle 19.00
giovedì orario serale (previo conferma telefonica) dalle 21 alle 23
sabato e festivi chiuso