Nelle opere in mostra l'artista pone accanto alla forza delle nove figure in legno, la delicatezza delle sei forme sferiche in ceramica e porcellana che alludono al corpo femminile. Tra i lavori esposti, tutti realizzati negli ultimi due anni e mezzo, sono anche presentate alle pareti tredici lastre in porcellana e quattro in ceramica.
La Galleria Salvatore + Caroline Ala è lieta di annunciare la seconda mostra personale dell’artista berlinese Bärbel Schulte Kellinghaus, che si inaugurerà la sera di martedì 3 marzo dalle 18 alle 21 e proseguirà fino al 18 aprile 2009. Nelle opere in mostra l’artista pone accanto alla forza delle nove figure in legno, la delicatezza delle sei forme sferiche in ceramica e porcellana che alludono al corpo femminile. Tra i lavori esposti, tutti realizzati negli ultimi due anni e mezzo, saranno anche presentate alle pareti tredici lastre in porcellana e quattro in ceramica.
Anna Ewa Dyrko, storica dell’arte alla Berlinische Galerie ha scritto: “Nei suoi lavori in legno, ceramica e porcellana Bärbel Schulte Kellinghaus si confronta con la forma del corpo umano e la sua interazione con il mondo. Le sculture in legno di quercia, alte poco meno di un metro, mostrano figure senza volto in atteggiamento assorto. Al tempo stesso, la loro disposizione e la loro correlazione spaziale creano un collegamento con l’esterno. Le anomalie fisiche delle figure stesse – le mani e i piedi sovradimensionati, spesso un braccio monco o una testa aggiuntiva – evocano l’insufficienza dell’Uomo dell’era (post)moderna, la cui forza fisica e intellettuale generalmente viene sfruttata unilateralmente e quindi viene sviluppata in maniera distorta.
Bärbel Schulte Kellinghaus tematizza il rapporto tra interno ed esterno anche nelle sfere, piccole e piú grandi, realizzate in ceramica e porcellana. La loro forma può venir compresa come simbolo del corpo chiuso in se stesso. Questo carattere di con-clusione, tuttavia, viene infranto nel momento in cui Schulte Kellinghaus inserisce nella forma tonda orifizi come l’occhio, la bocca, l’orecchio, il capezzolo o la vulva. L’ideale della sfera a questo punto viene distrutto, ne scaturisce una tensione oscillante tra un senso di mutilazione e di ferimento esistenziale.”
Inaugurazione 3 marzo 2009 dalle 18 alle 21
Galleria Ala
via Monte di Pieta', 1 - Milano
Orari: dal martedì al sabato dalle 10 alle 19
Ingresso libero