La prima grande antologica italiana di Peter Phillips, uno dei maestri indiscussi della Pop Art inglese. La mostra si compone di 25 opere che seguono il percorso di Phillips dagli inizi, avvenuti nel 1960, a oggi. Le opere sono tutte visibili per la prima volta in Italia.
Opere 1961 - 2001
A cura di: Walter Guadagnini
Si inaugura domenica 24 marzo 2002 alla Palazzina dei Giardini di Modena la prima grande
antologica italiana di Peter Phillips, uno dei maestri indiscussi della Pop Art inglese. La mostra,
organizzata dalla Galleria Civica di Modena e curata da Walter Guadagnini, si compone di 25
opere che seguono il percorso di Phillips dagli inizi, avvenuti nel 1960, a oggi. Le opere
provengono, oltre che dallo studio dell'artista, da alcuni grandi musei come la Fondazione
Gulbenkian di Lisbona e da grandi collezioni private di tutto il mondo e sono tutte visibili per la
prima volta in Italia.
Nato a Birmingham nel 1939, studente alla fine degli anni Cinquanta al Royal College of Art di
Londra insieme ad Allen Jones, David Hockney, Peter Caulfield, Peter Phillips è stato interprete
di una stagione straordinaria dell'arte contemporanea, quella che ha visto la nascita e
l'affermazione su scala planetaria del fenomeno Pop Art. Di questi anni, saranno presenti in
mostra opere storiche come For Men Only - Starring MM and BB, del 1961, Forever Corporation
Spotlight Motorpsycho/Ace dell'anno successivo, grandi tele nelle quali già si leggono le
caratteristiche peculiari dell'opera dell'artista, il riferimento costante alla società di massa e ai
suoi miti, la capacità di unire su un'unica superficie immagini differenti, l'uso di un colore
squillante e volutamente eccessivo, l'attenzione a ogni singolo particolare della composizione.
Gli anni successivi sono rappresentati da alcuni tra i capolavori dell'artista, come Custom
Painting n.5 del 1965, The Random Illusion n. 6 del 1969 e Art-O-Matic Cudacutie del 1972,
tele sagomate che misurano dai tre ai quattro metri, sulle quali campeggiano pin-ups,
automobili, animali, composizioni astratte, unite secondo una logica combinatoria che aggiorna
e rinnova, attraverso la pittura, la grande lezione del collage e della casualità surrealista. Tale prassi prosegue anche nei decenni successivi, nelle serie dei
Mosaikbilder che iniziano nella seconda metà degli anni Settanta - immagini scomposte e ricomposte all'interno di una griglia geometrica - e proseguono sino alla
metà degli anni Novanta, quando Phillips accentua ancor più il carattere visionario della sua pittura.
Una novità assoluta, infine, sono le opere realizzate dall'artista nel corso dell'ultimo triennio, e ancora inedite: sempre caratterizzate dalle grandi dimensioni,
ancora fondate sulla convivenza di immagini all'apparenza inconciliabili, ma dipinte oggi con straordinario realismo, con una tecnica di esasperata precisione.
Immagini nate al computer che Phillips trasforma in pura pittura, memore delle raffinatezze degli antichi maestri e che si possono considerare come un unicum
nel panorama artistico contemporaneo.
La mostra è accompagnata da una monografia - la prima pubblicata in Italia dal 1977 -, edita da SilvanaEditoriale, contenente un saggio di Walter Guadagnini,
ottanta riproduzioni e una aggiornata bio-bibliografia.
Inaugurazione: domenica 24 marzo 2002, ore 11
Orari: 10/13 - 16/19, chiuso il lunedì
Ingresso: intero euro 4, ridotto euro 2; gratuito minori 18 anni e maggiori 60 anni
Catalogo: SilvanaEditoriale, Milano
Palazzina dei Giardini
Corso Canalgrande, Modena