Berlinguer ti ho voluto bene. Una parte delle opere esposte presenta delle tele che riproducono, con tecnica mista, alcune scene del film ''Berlinguer ti voglio bene'' rilette in chiave contemporanea.
Domenica 8 marzo dalle ore 17.00, allo Spazio di via dell'ospizio, verrà inaugurata una mostra personale del giovane pittore pistoiese Marcello Giannini. “Berlinguer ti ho voluto bene”, questo il titolo della mostra che vuole essere un omaggio al famoso film del 1977 di Giuseppe Bertolucci “Berlinguer ti voglio bene”, che vide l'esordio cinematografico di Roberto Benigni nel ruolo del protagonista Mario Cioni.
Una parte delle opere esposte presenta delle tele che riproducono, con tecnica mista, alcune scene del film rilette in chiave contemporanea; un'altra parte, invece, è composta da frames ritoccati in digitale e con interventi in acrilico, tempera ed olio che trasformano la realtà filmica in installazione visuale ed artistica. Sembra che l'artista tenti di annullare la distanza tra l'immagine della pellicola e l'immagine pittorica, cercando elementi di mediazione che risolvano il lungo conflitto tra arte pittorica e arte cinematografica. In questi anni è sempre più frequente che la pittura entri a far parte dei film, ma qui i ruoli sono diversi, è la pittura ad accogliere la pellicola mettendola in mostra.
Quella di Giannini si può leggere quindi come una provocazione artistica ma sarebbe riduttivo considerarla solo tale.
Si sente che questi lavori nascono da una passione, la passione per il cinema certo, ma soprattutto la passione per un linguaggio ed un messaggio che il film in questione, Berlinguer ti voglio bene, porta con sé. Osservando queste opere è evidente l'omaggio che Giannini fa al film e, allo stesso tempo, agli anni a cui il film risale, quando il sottoproletariato parlava una lingua universale, quando si potevano affidare le proprie speranze ad un'idea di, seppur provinciale, rivoluzione. Il film si fonda infatti sulla, apparentemente, stridente coabitazione di impegno politico e leggerezza comica che, come scrive Mereghetti è “arricchita da provocazioni verbali e tenerezza delicata a livello figurativo, con un protagonista che è, insieme, moderno e arcaico, miscuglio di intelligenza campagnola e estri surrealistici”.
Marcello Giannini diventa così un nuovo Mario Cioni, nostalgico, irriverente, comico e profondo.
“ecco noi semo quella razza che l'è fra le più strane, che bruchi semo nati e bruchi si rimane, quella razza semo noi è inutile fa' finta, c'ha trombato la miseria e semo rimasti incinta”.
Inagurazione ore 17.30
Lo Spazio di Via dell'Ospizio
Via dell'Ospizio, 26-28 - Pistoia
Ingresso libero