Untitled. Un'esposizione sulla forma-esposizione. Tra le opere in mostra, una serie di immagini fotografiche di grande formato indaga gli usi sociali e politici della natura, il riallestimento di lembi di un perduto splendore vegetale nel cuore stesso delle citta', nei luoghi della trasformazione sociale, culturale, demografica.
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Untitled è un’esposizione sulla forma-esposizione. Come, e se, conferire racconto a un assieme di opere in assenza di “tema”, “titolo” e statement espliciti? L’interesse per modelli discorsivi caratterizza da anni l’attività dell’artista e si intreccia a una riflessione sulle relazioni tra immagine e parola. In Untitled immagini fotografiche, testi, lacche e disegni su carta, immagini vintage dell’archivio concettuale anni Settanta (dedicati al rapporto tra arte, collezionismo e natura; alla “costruzione” occidentale del miraggio di una natura “incontaminata” e “selvaggia”; ai temi della “prossimità” e della “distanza”) si distribuiscono nel contesto della galleria come elementi di una costellazione o di un arcipelago, indizi, margini sensibili di un’argomentazione “immateriale” di cui concorrono elusivamente a definire tracce potenziali, pulsazioni o percorsi di significato.
Tra le opere in mostra una serie di immagini fotografiche di grande formato indaga gli usi sociali e politici della natura, il riallestimento di lembi di un perduto splendore vegetale nel cuore stesso delle città, nei luoghi della trasformazione sociale, culturale, demografica: nelle sedi di corporations e grandi studi professionali, per strade o piazze, all’interno di contesti istituzionali. Realizzate nel corso di estensive campagne di ricerca o residenze, le immagini costituiscono una sorta di inchiesta selettiva e frammentaria sulla mente umana condotta attraverso l'attenzione alle finzioni di distanza, spostamento, splendore; ai dispositivi, le segnaletiche, le linee di consolidamento o frattura dell’illusione e gli artifici che l’hanno sorretta e generata. Rimandano alle complesse relazioni esistenti tra museo e mito, architettura modernista e narrazioni di viaggio, incontro e scoperta. Si muovono a ritroso lungo il sottile sentiero genealogico che porta dall’edificio al miraggio; dalle retoriche di allestimento e display al processo mentale destato.
inaugurazione 12 marzo ore 18.00
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Untitled is an exhibition about forms of exhibiting. About how, and whether or not, to give narrative shape to a collection of works with no apparent “theme”, “title” or statement? For many years the artist has had an interest in models of discourse, interwoven with a reflection upon the relationships between images and words. Untitled includes photographic images, texts, lacquered objects and drawings on paper and vintage images from a 1970s conceptual archive (focusing on the relationship between art, collectorship and nature; on the Western “construction” of the mirage of nature as “uncontaminated” and “wild”; on the themes of “closeness” and “distance”). These items are distributed around the gallery: they are like elements of a constellation or an archipelago; like clues, the sensitive margins of an “immaterial” argument of which they define the potential traces, pulsations or routes of meaning, by converging elusively.
The works in this exhibition include a series of large format photographs which investigates the social and political customs of nature, the recreation of patches of a lost verdant splendour in the very heart of the city, the locations of social, cultural, demographic change: in the headquarters of corporations and large professional firms; in streets or square; within institutional contexts. Carried out over the course of long periods of research and residencies, these images make up a sort of selective, fragmented investigation into the human mind; an investigation carried out by looking carefully at the fictions of distance, movement, splendour; at the devices, the signs, the lines that fortify or fracture the illusion, and the artifices that have supported and generated that illusion. The images are a reference to the complex relationships between museum and myth, between modernist architecture and travel accounts; encounter and discovery. They move backwards along the narrow genealogical trail that leads from the building to the mirage; from the rhetoric of exhibition design and displays to the mental process stirred by it.
We would like to thank the Osservatorio per le arti contemporanee (Monitoring Centre for Contemporary Arts), Florence
Opening. March 12th at 6pm
Galleria Alessandro De March
via R. Rigola 1 - Milano
Mart-sab 15-19
Ingresso libero