L'antologica vuole far conoscere al pubblico l'opera e la vita dell'artista inglese, che partecipo' alla formazione del Gruppo dei Sei Pittori di Torino, unica artista donna con Gigi Chessa, Nicola Galante, Carlo Levi, Francesco Menzio ed Enrico Paulucci. La mostra presenta nature morte, paesaggi, ritratti e scorci di ambienti con tonalita' raffinate, ariose...
a cura di Ivana Mulatero con la collaborazione di Pino Mantovani
Si apre a Torino il 18 Marzo 2009, negli spazi espositivi di Sala Bolaffi (Via Cavour 17) la prima mostra antologica dedicata alla pittrice “Jessie Boswell” (1881-1956).
Curata da Ivana Mulatero con la collaborazione di Pino Mantovani, la mostra è destinata a far conoscere al pubblico l’opera e la vita di una grande artista inglese che fece di Torino la sua patria di elezione e di cui la storia dell’arte italiana degli ultimi cinquant’anni ha ingiustamente dimenticato l’apporto, riservandole attenzione solo al breve momento in cui partecipa alla formazione del Gruppo dei Sei Pittori di Torino (1929-1931), unica artista donna con Gigi Chessa, Nicola Galante, Carlo Levi, Francesco Menzio ed Enrico Paulucci.
Organizzata dalla Regione Piemonte in collaborazione con la Fondazione Sella e grazie all’apporto dell’Archivio Gualino di Roma, la mostra raccoglie oltre 100 opere fra cui molti importanti inediti che documentano una curiosa e sorprendente produzione iniziale di disegni di cronaca privata e famigliare; le opere più famose esposte con I Sei, ma soprattutto i successivi dipinti, meno noti, che privilegiano il paesaggio e gli interni degli anni Trenta e Quaranta. Corredano la mostra anche ritratti e omaggi a lei dedicati da amici artisti.
Una particolarità della mostra sarà la ricca sezione riservata a documenti, oggetti, vestiti, diari e immagini attraverso cui il visitatore potrà scorrere la vita dell’artista, la sua famiglia, il contesto in cui visse, le sue relazioni con i Sella e i Gualino, le molte case in cui lavorò e visse. L’antologica, che resterà aperta con ingresso gratuito fino al 10 Maggio 2009, conduce il visitatore alla scoperta dell’artista anche attraverso una ricca documentazione sulla vita e sul contesto in cui maturò la sua produzione pittorica.
“Vorremmo riuscire ad avvicinare al lavoro e alla vita coraggiosa di Jessie Boswell soprattutto il pubblico più giovane, oltre a quello di chi già conosce questa straordinaria artista” spiega Gianni Oliva, Assessore alla Cultura della Regione Piemonte “Una mostra così completa, anche di oggetti e informazioni sulla vita dell’artista, che aveva scelto di vivere e lavorare nella nostra città è infatti un’occasione per correggere una valutazione forse frettolosa o pregiudiziale sull’opera della Boswell ritenuta di tono minore rispetto agli altri componenti del famoso sodalizio dei Sei...”
Jessie Boswell espose alle Biennali 1924, 1926 e 1928, con una personale traiettoria formativa che la portò lontano dai circoli accademici del tempo. La sua personale visione, figlia dalla cultura visiva inglese, si esprimeva in scene d’interni intime e discrete, e un senso della natura e dei paesaggi che si esprimeva con robuste pennellate e accostamenti luminosi e cromatici. Segno di quanto la sua formazione d’artista fosse del tutto completa quando esordì con i Sei.
“La sua pittura era diversa da quella sfrontatamente espressiva e deformante di un Levi”- spiega Ivana Mulatero – “ma anche solo un’opera come ‘Fiori d’inverno (daffodils)’ del 1930, che raggiunge un’intensa fusione della forma-colore, con una smaterializzazione in chiave quasi astratta della composizione, ci spinge a ritenere che l’apporto di quest’artista nel contesto culturale e artistico della Torino tra le due guerre sia da indagare oltre gli schematismi di lettura”.
Una mostra godibile con nature morte, paesaggi, ritratti e scorci di ambienti di toni intimisti con tonalità raffinate, ariose.
Ufficio Stampa Threesixty
Gabriella Braidotti
Via Stampatori 4, Torino http://www.threesixty.it
Inaugurazione 17 Marzo ore 18
Sala Bolaffi
V. Cavour 17 - Torino
dal Martedì alla Domenica ore 10-19
ingresso libero