Genealogia medicea. Andrea Papi. Il progetto nasce a ritroso: una stanza tinta di bianco, che per caso mostra l'esistenza di un affresco che la abbraccia su tutte le pareti, coperto da molti anni. Dal restauro ne vengono fuori architetture dipinte realizzate seguendo le regole della prospettiva.
Andrea Papi
Si tratta di un progetto di arte contemporanea dove il campo di lavoro e' diviso in due percorsi.
Uno storico-artistico: dalla nascita del Pontormo alla morte di Giangastone de' Medici (1494 - 1737), che analizza alcuni aspetti dell'Europa, due anni dopo la morte di Lorenzo il Magnifico e la data convenzionale della scoperta dell'America, dando importanza al sapere italiano e toscano che la permise.
Per questo percorso Andrea Papi ha realizzato opere ispirate sia al quadro del pittore manierista fiorentino Jacopo Pontormo, l'Alabardiere, che e' modello di difesa della liberta' civile fiorentina e icona di bellezza maschile e sia ad un affresco del pittore barocco, anch'esso fiorentino, Jacopo Chiavistelli.
L'altro percorso del progetto denominato ''da Ed Fury a Jeff Stryker'', famosi eroi dell'immaginario gay, e' legato al tema del corpo maschile e della sessualita'. '' Se le dinastie si riproducono in altre dinastie, la cultura gay riproduce in qualche modo se stessa, assicura la propria continuita' attraverso una affettivita' e un desiderio che si rinnovano. Il lavoro di Papi, dopo diversi anni, torna a mostrarsi e a riproporre quel singolare legame da lui individuato tra arte contemporanea - vista anche come storia dell'arte - e storia della sessualita', della percezione del corpo, dell'idea che si ha del se' e dell'altro.'' (Gianni Pozzi, In mostra una sola notte l'opera del fiorentino Papi, Il Sole/24ore CentroNord del 14/1/02)
Nella mostra presentata all'Istituto Italiano di Cultura di Monaco sara' esposta l'opera Genealogia Medicea, che illustra gli intrecci matrimoniali e gli incroci di sangue delle dinastie europee, in particolare quella dei Medici. I tre figli del Granduca Cosimo III e di Margherita Luisa d'Orleans sposarono discendenti di dinastie tedesche. Il primogenito Ferdinando, Gran Principe ereditario di Toscana, sposa nel 1688 Violante Beatrice, figlia dell'Elettore di Baviera; Anna Maria Luisa, sara' moglie di Giovanni Guglielmo Elettore del Palatinato, mentre Giangastone, a Duesseldorf, si unira' con Anna Maria Francesca di Sassonia-Lauenburg.
Giangastone I, omosessuale, e' l'ultimo Granduca della dinastia Medici e dal momento che neppure i suoi fratelli ebbero figli, il governo della Toscana passera' ai Lorena.
Questa mostra nasce dall'aver riconosciuto la mia identita' di persona con una comune storia di guerre fra nuclei linguistici, territoriali, religiosi, diversi e dalla necessita' di aprirsi all'altro.
Le opere esposte sono le seguenti:
. Genealogia medicea, dove e' registrato e riportato su carta il percorso umano della nascita e della morte, del continuo riprodursi degli individui nel generare nuove vite umane. La genealogia qui esposta in tre parti separate ha un tratto incerto, quasi infantile per l'uso del colore, ma documenta in modo preciso gli intrecci matrimoniali di donne e uomini appartenenti a potenti dinastie, evidenziando i loro legami di sangue, generatori di nuovi individui che hanno regnato sugli stati europei. In particolare e' presa in considerazione la famiglia Medici. Il periodo storico al quale appartengono i personaggi considerati va dalla scoperta dell'America all'Illuminismo. I discendenti di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini, che con la loro unione iniziano questa specie di organigramma, hanno dato origine a stretti legami dinastici tra la Toscana e l'Europa dove molti edifici da loro fatti edificare e abitati, sono ancora presenti.
. Paternita' Artistica, una serie di dodici disegni copiati dalle figure di un affresco barocco di Jacopo Chiavistelli ispirato al tema del matrimonio e della caccia, sui quali sono stati aggiunti e sovrapposti volti di modelli di moda e di riviste gay.
Il progetto nasce a ritroso: una stanza tinta di bianco, che per caso mostra l'esistenza di un affresco che la abbraccia su tutte le pareti, coperto da molti anni. Dal restauro ne vengono fuori architetture dipinte realizzate seguendo le regole della prospettiva. Nella stanza si e' abitato per molto tempo, senza conoscere, senza vedere il mondo illusionistico rappresentato.
Un restauro eseguito senza tenere in considerazione le regole geometriche che stavano dietro alla costruzione dell'affresco lo avrebbe alterato; la realta' inventata dal pittore con un sapere ben preciso sarebbe divenuta qualcos'altro, ingenua, naif.
L'osservazione di tracce di un passato non facile da interpretare mi ha fatto decidere la partenza per questa lunga ricerca.
Inaugurazione della mostra: Venerdi' 15 febbraio 2002 ore 19
Istituto Italiano di Cultura
Hermann-Schmid- Str. 8 Munchen
t 0049 089 7463210