In mostra una serie di stampe su quella che l’autrice definisce polisemia dell’ambiguo a dimensione organica. In un allestimento per visione sperimentale da laboratorio, le opere sono esposte e posizionate all’interno di vetri da microscopio in grande scala, la fotografa gioca con la rappresentazione di ciò che è impossibile che l’osservatore veda.
Confrontandosi con le idee di riconoscibile e non riconoscibile umani, Martina Magno mette in luce aspetti di realtà costruita in termini di dati di realtà originale, frammenti digitali di una trama inverosimile e al contempo biologicamente consistenti.
Le delicate operazioni di interpretazione e ricostruzione applicate ai soggetti fotografici dermici consistono nella riproposizione di figura su figura medesima, in un risultato per cui il corpo inedito deriva dalla sua forma fisica reale, l’invenzione è composta di realtà, atto spezzato e arto inventato appaiono sovrapposti e dotati di proprie psicologia e semantica. Muscoli, tendini, derma indiscinti realizzano le metafore piane di un’estensione del senso del possibile formale.
Underground Gallery,
16, Rue de la Chouette, 21000 , Dijon (FR)
Mar - Sab 14 - 19
free admission