Il Cielo delle Stelle Fisse. L'artista newyorkese si presenta in Italia con una mostra senza tempo, in cui i due grandi "portable murals" ed i dipinti, realizzati appositamente per la galleria napoletana, fanno dialogare tra loro due culture lontane per epoche e tradizioni, ma che sembrano avere un destino comune.
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La
Blindarte contemporanea è lieta di annunciare la prima personale
italiana di Adam Cvijanovic.
L'artista newyorkese si presenta in Italia con una mostra senza tempo,
in cui i due grandi "portable murals"ed i dipinti, realizzati
appositamente per la galleria napoletana, fanno dialogare tra loro due
culture lontane per epoche e tradizioni, ma che sembrano avere un
destino comune.
Sulla scia di una lunga tradizione che confronta la recente esperienza
americana con quella dell'antica Roma, l'artista allestisce abilmente
una mostra dove le due storie sembrano fondersi in un'unica lunga
esperienza ciclica in cui la Roma repubblicana ed imperiale sembra il
presupposto necessario per la successiva chance americana.
The twelve Caesars ( i dodici Cesari) sono i dodici dipinti
su
pannelli dei ritratti in marmo di altrettanti Presidenti degli Stati
Uniti d'America, da Roosevelt a Bush II, che l'artista ha realizzato
guardando alle antiche sculture romane e traendo spunto dai volumi Le
vite dei dodici Cesari di Svetonio scritti nel 120 d.c..
Le sculture nei dipinti appaiono parzialmente rovinate, rotte, crepate,
come in genere si presentano oggi i marmi di quell'epoca, mostrando
così come la grandezza dell'America della storia recente abbia fatto i
conti con una realtà ben più complessa, ed il sentimento di riscatto
rispetto all'esperienza più antica si sia poi attenuato nella
consapevolezza di un destino comune, trasformando anche le icone della
sua potenza in reperti archeologici corrosi dal tempo.
A questi ritratti fanno eco i dipinti su mylar dove è ritratta
un'immaginaria grande base spaziale, sorta da qualche parte nei deserti
della California, e realizzata per inseguire il grande e ambizioso
sogno (non soltanto) americano di dominio interstellare, che negli anni
"50 e "60 dello scorso secolo sembrava prossimo a realizzarsi. Ma
quando l'obiettivo inizia ad essere ben più complesso delle aspettative
e l'iniziale entusiasmo si trasforma in disillusione e sfiducia nei
confronti del progetto, l'imponente e futuribile stazione aerospaziale viene
dismessa, cadendo in uno stato di abbandono.
Il grande affresco su carta Tyvek, tecnica che caratterizza il lavoro
dell'artista e che consiste nel dipingere con pittura
Flashe e latex direttamente a parete su un supporto che permette di
trasportare il wall painting una volta realizzato, rappresenta invece
un soggetto tipico dell'artista, la città fluttuante, dove l'assenza di
gravità in un centro urbano di una tipica cittadina della west coast
americana fa ondeggiare nell'aria oggetti domestici o di uso
quotidiano. Ispirati agli affreschi rinascimentali, questi dipinti
riescono a catturare i sogni e le inquietudini della vita quotidiana
dei sobborghi americani in una scena fantascientifica di estasi
consumistica.
All'intenso movimento di questo lavoro si oppone invece Il Cielo
delle Stelle Fisse, l'opera che da il titolo alla mostra e che
prende spunto dall'ottavo Canto del Paradiso
di Dante, dove l'artista, dipingendo sempre su Tyvek, realizza un altro
vasto affresco che mostra un diverso punto di vista. Osservando dal
lontano della galassia, quella
che tanto desideravamo raggiungere con le nostre navi spaziali alla
ricerca di un futuro extraterrestre, la realtà cambia, e se negli altri
dipinti le storie si sovrappongono, i destini della società si
alternano, e le sorti si ripetono ciclicamente, dall'esterno questi
cambiamenti non si percepiscono più, il tempo perde rilevanza, non
segna più gli eventi, e la realtà appare sempre uguale a se stessa,
fissa ed immutabile.
note biografiche:
Adam Cvijanovic è nato nel 1960 a Cambridge nel Massachusetts,
Usa, vive e lavora a New York. Tra i protagonisti della recente New
Orleans Biennial, Prospect 1, e dell'ultima Liverpool Biennial alla
Tate Liverpool ha esposto in numerosi musei e gallerie in America ed in
Europa. Tra le esposizioni la personale all'Ucla Hammer Museum, Los
Angeles, nel 2005; la mostra con Peter Garfield al Mass MoCA,
Massachusetts nel 2007. I suoi lavori sono stati esposti tra l'altro al
P.S. 1 Contemporary Art Centre di New York ed inclusi nella mostra Usa
Today, curata dalla collezione di Charles Saatchi alla Royal Academy a
Londra e allo State Hermitage Museum di St. Pietroburgo, Russia.
Ultieriori informazioni sono disponibili sul sito della galleria.
Special thanks to Davide Cantoni
Inaugurazione 24 marzo ore 19
Blindarte Contemporanea
via Caio Duilio, 4d - Napoli
lunedì - venerdì ore 10-13 e 16-19
Ingresso libero
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Blindarte
contemporanea is pleased to announce the first Italian solo exhibition
of Adam Cvijanovic.
The New York artist introduces himself to
Italy with a timeless show,
where the two large"portable murals' and the paintings, especially made
for the Neapolitan gallery, connect two distant cultures in terms of
time and traditions although they seem to have a common destiny.
On the wake of a long tradition that
compares the recent American
experience with the one of ancient Rome, the artist skilfully stages an
exhibition where the two histories seem to blend into a single long
cyclical tradition where republican and imperial Rome looks like the
necessary requirement for the later American chance.
The twelve Caesars are the twelve
paintings on panels of the marble
portraits of as many Presidents of the United States, from Roosevelt to
Bush II, which the artist made by looking at the ancient Roman
sculptures and inspired by Svetonius's volumes Le vite dei dodici
Cesari written in 120 A.D..
The sculptures in the paintings look
partially damaged, ruined,
crackled, as the marbles of those times generally appear today, thus
showing how the greatness of modern times United States had to face a
more complicated reality, and the sense of redemption versus the
ancient experience then softened in the awareness of a common destiny,
by turning even the icons of his power into archaeological finds worn
away by time.
These portraits are echoed by the paintings
on mylar where a large
imaginary space base is drawn, risen somewhere on the California
desert, and built to chase the great and ambitious (not only) American
dream of ruling the interstellar space, which looked almost achieved in
the 1950s and 1960s. Yet, when the target more complex than
expectations and the initial enthusiasm turns into disillusion and lack
of confidence in the project itself, the huge and achievable aerospace
station is discarded and therefore left in a state of abandonment.
On the contrary, the large fresco on Tyvek
pape - a technique which
characterizes the work of the artist and consists of painting with
Flashe and latex paint directly on to a wall with a support that
permits to transfer the wall painting once finished - represents a
peculiar subject for the artist, the floating city, where the absence
of gravity in a urban centre of a typical American West coast city
makes domestic and everyday objects wave in the air.
Inspired by Renaissance frescos, these
paintings catch the dreams and
anxieties of everyday life in the US suburbs in a science fiction scene
of consumer ecstasy.
The intense motion of this work is opposed
by Il Cielo delle Stelle
Fisse, the work which titles the show and is inspired by Dante's Canto
Eight of Paradiso, where the artist, painting again on Tyvek,
produces
a new large fresco which shows a different point of view.
By observing from a distant corner of the
galaxy, the one we once
longed to reach with our space ships in a search for an
extra-terrestrial future, reality changes, and if in the other
paintings stories overlaps, the destinies of our society alternate, and
fates repeat in cycles, from the outside these changes are no longer
perceived, time loses its significance, it does not mark events
anymore, and reality always looks equal to itself, fixed and immutable.
biographical notes:
Adam Cvijanovic was born in
Cambridge, Massachusetts (US), in 1960; he
lives and works in New York. Among the protagonists of the recent New
Orleans Biennial, Prospect 1, and the latest Liverpool Biennial at the
Tate Liverpool, he displayed his works in many museums and galleries in
the US and Europe. He had a solo show at Ucla Hammer Museum, Los
Angeles, in 2005, and exhibited with Peter Garfield at Mass MoCA,
Massachusetts, in 2007. His works were on exhibit at, among others,
P.S.1 Contemporary Art Centre, New York and have been included in the
USA Today show, organized by Charles Saatchi's collection, at the Royal
Academy of London and at the State Hermitage Museum, St. Petersburg,
Russia. Further information are available on the gallery website.
Special thanks to Davide Cantoni
Opening march 24 h 7 pm
Blindarte Contemporanea
via Caio Duilio, 4d - Napoli
free admission