Blindarte Contemporanea
Napoli
via Caio Duilio, 4/D - 10
081 2395261 FAX 081 5935042
WEB
Adam Cvijanovic
dal 23/3/2009 al 5/6/2009
lunedi' - venerdi' 10-13 e 16-19

Segnalato da

Blindarte contemporanea



approfondimenti

Adam Cvijanovic



 
calendario eventi  :: 




23/3/2009

Adam Cvijanovic

Blindarte Contemporanea, Napoli

Il Cielo delle Stelle Fisse. L'artista newyorkese si presenta in Italia con una mostra senza tempo, in cui i due grandi "portable murals" ed i dipinti, realizzati appositamente per la galleria napoletana, fanno dialogare tra loro due culture lontane per epoche e tradizioni, ma che sembrano avere un destino comune.


comunicato stampa

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La Blindarte contemporanea è lieta di annunciare la prima personale italiana di Adam Cvijanovic. L'artista newyorkese si presenta in Italia con una mostra senza tempo, in cui i due grandi "portable murals"ed i dipinti, realizzati appositamente per la galleria napoletana, fanno dialogare tra loro due culture lontane per epoche e tradizioni, ma che sembrano avere un destino comune. Sulla scia di una lunga tradizione che confronta la recente esperienza americana con quella dell'antica Roma, l'artista allestisce abilmente una mostra dove le due storie sembrano fondersi in un'unica lunga esperienza ciclica in cui la Roma repubblicana ed imperiale sembra il presupposto necessario per la successiva chance americana.

The twelve Caesars ( i dodici Cesari) sono i dodici dipinti su pannelli dei ritratti in marmo di altrettanti Presidenti degli Stati Uniti d'America, da Roosevelt a Bush II, che l'artista ha realizzato guardando alle antiche sculture romane e traendo spunto dai volumi Le vite dei dodici Cesari di Svetonio scritti nel 120 d.c.. Le sculture nei dipinti appaiono parzialmente rovinate, rotte, crepate, come in genere si presentano oggi i marmi di quell'epoca, mostrando così come la grandezza dell'America della storia recente abbia fatto i conti con una realtà ben più complessa, ed il sentimento di riscatto rispetto all'esperienza più antica si sia poi attenuato nella consapevolezza di un destino comune, trasformando anche le icone della sua potenza in reperti archeologici corrosi dal tempo.

A questi ritratti fanno eco i dipinti su mylar dove è ritratta un'immaginaria grande base spaziale, sorta da qualche parte nei deserti della California, e realizzata per inseguire il grande e ambizioso sogno (non soltanto) americano di dominio interstellare, che negli anni "50 e "60 dello scorso secolo sembrava prossimo a realizzarsi. Ma quando l'obiettivo inizia ad essere ben più complesso delle aspettative e l'iniziale entusiasmo si trasforma in disillusione e sfiducia nei confronti del progetto, l'imponente e futuribile stazione aerospaziale viene dismessa, cadendo in uno stato di abbandono. Il grande affresco su carta Tyvek, tecnica che caratterizza il lavoro dell'artista e che consiste nel dipingere con pittura Flashe e latex direttamente a parete su un supporto che permette di trasportare il wall painting una volta realizzato, rappresenta invece un soggetto tipico dell'artista, la città fluttuante, dove l'assenza di gravità in un centro urbano di una tipica cittadina della west coast americana fa ondeggiare nell'aria oggetti domestici o di uso quotidiano. Ispirati agli affreschi rinascimentali, questi dipinti riescono a catturare i sogni e le inquietudini della vita quotidiana dei sobborghi americani in una scena fantascientifica di estasi consumistica.

All'intenso movimento di questo lavoro si oppone invece Il Cielo delle Stelle Fisse, l'opera che da il titolo alla mostra e che prende spunto dall'ottavo Canto del Paradiso di Dante, dove l'artista, dipingendo sempre su Tyvek, realizza un altro vasto affresco che mostra un diverso punto di vista. Osservando dal lontano della galassia, quella che tanto desideravamo raggiungere con le nostre navi spaziali alla ricerca di un futuro extraterrestre, la realtà cambia, e se negli altri dipinti le storie si sovrappongono, i destini della società si alternano, e le sorti si ripetono ciclicamente, dall'esterno questi cambiamenti non si percepiscono più, il tempo perde rilevanza, non segna più gli eventi, e la realtà appare sempre uguale a se stessa, fissa ed immutabile.

note biografiche:
Adam Cvijanovic è nato nel 1960 a Cambridge nel Massachusetts, Usa, vive e lavora a New York. Tra i protagonisti della recente New Orleans Biennial, Prospect 1, e dell'ultima Liverpool Biennial alla Tate Liverpool ha esposto in numerosi musei e gallerie in America ed in Europa. Tra le esposizioni la personale all'Ucla Hammer Museum, Los Angeles, nel 2005; la mostra con Peter Garfield al Mass MoCA, Massachusetts nel 2007. I suoi lavori sono stati esposti tra l'altro al P.S. 1 Contemporary Art Centre di New York ed inclusi nella mostra Usa Today, curata dalla collezione di Charles Saatchi alla Royal Academy a Londra e allo State Hermitage Museum di St. Pietroburgo, Russia. Ultieriori informazioni sono disponibili sul sito della galleria.

Special thanks to Davide Cantoni

Inaugurazione 24 marzo ore 19

Blindarte Contemporanea
via Caio Duilio, 4d - Napoli
lunedì - venerdì ore 10-13 e 16-19
Ingresso libero

.....................english

Blindarte contemporanea is pleased to announce the first Italian solo exhibition of Adam Cvijanovic. The New York artist introduces himself to Italy with a timeless show, where the two large"portable murals' and the paintings, especially made for the Neapolitan gallery, connect two distant cultures in terms of time and traditions although they seem to have a common destiny.

On the wake of a long tradition that compares the recent American experience with the one of ancient Rome, the artist skilfully stages an exhibition where the two histories seem to blend into a single long cyclical tradition where republican and imperial Rome looks like the necessary requirement for the later American chance. The twelve Caesars are the twelve paintings on panels of the marble portraits of as many Presidents of the United States, from Roosevelt to Bush II, which the artist made by looking at the ancient Roman sculptures and inspired by Svetonius's volumes Le vite dei dodici Cesari written in 120 A.D..

The sculptures in the paintings look partially damaged, ruined, crackled, as the marbles of those times generally appear today, thus showing how the greatness of modern times United States had to face a more complicated reality, and the sense of redemption versus the ancient experience then softened in the awareness of a common destiny, by turning even the icons of his power into archaeological finds worn away by time. These portraits are echoed by the paintings on mylar where a large imaginary space base is drawn, risen somewhere on the California desert, and built to chase the great and ambitious (not only) American dream of ruling the interstellar space, which looked almost achieved in the 1950s and 1960s. Yet, when the target more complex than expectations and the initial enthusiasm turns into disillusion and lack of confidence in the project itself, the huge and achievable aerospace station is discarded and therefore left in a state of abandonment.

On the contrary, the large fresco on Tyvek pape - a technique which characterizes the work of the artist and consists of painting with Flashe and latex paint directly on to a wall with a support that permits to transfer the wall painting once finished - represents a peculiar subject for the artist, the floating city, where the absence of gravity in a urban centre of a typical American West coast city makes domestic and everyday objects wave in the air. Inspired by Renaissance frescos, these paintings catch the dreams and anxieties of everyday life in the US suburbs in a science fiction scene of consumer ecstasy. The intense motion of this work is opposed by Il Cielo delle Stelle Fisse, the work which titles the show and is inspired by Dante's Canto Eight of Paradiso, where the artist, painting again on Tyvek, produces a new large fresco which shows a different point of view.

By observing from a distant corner of the galaxy, the one we once longed to reach with our space ships in a search for an extra-terrestrial future, reality changes, and if in the other paintings stories overlaps, the destinies of our society alternate, and fates repeat in cycles, from the outside these changes are no longer perceived, time loses its significance, it does not mark events anymore, and reality always looks equal to itself, fixed and immutable.

biographical notes:

Adam Cvijanovic was born in Cambridge, Massachusetts (US), in 1960; he lives and works in New York. Among the protagonists of the recent New Orleans Biennial, Prospect 1, and the latest Liverpool Biennial at the Tate Liverpool, he displayed his works in many museums and galleries in the US and Europe. He had a solo show at Ucla Hammer Museum, Los Angeles, in 2005, and exhibited with Peter Garfield at Mass MoCA, Massachusetts, in 2007. His works were on exhibit at, among others, P.S.1 Contemporary Art Centre, New York and have been included in the USA Today show, organized by Charles Saatchi's collection, at the Royal Academy of London and at the State Hermitage Museum, St. Petersburg, Russia. Further information are available on the gallery website.

Special thanks to Davide Cantoni

Opening march 24 h 7 pm

Blindarte Contemporanea
via Caio Duilio, 4d - Napoli
free admission

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Davide Cantoni
dal 10/6/2014 al 9/10/2014

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