Giampaolo Truffa e Gianna Moise sono due artisti dal background molto differente, lontani tra loro nell'uso dei colori e nell'abbinamento dei cromatismi, eppure accostabili per la capacita' di rappresentare in maniera originale quel grande e irrisolto enigma che e' la realta'.
Giampaolo Truffa
“Cerco l’essenziale e trovo il silenzio”
Gianna Moise
“Voglio trasmettere l’energia del pensiero, della fantasia,
dei nostri progetti e dei buoni ricordi, energia colorata
che esce dalla superficie in bolle e particelle, formando
della nuove armonie organizzate”
The WHITE GALLERY di Milano prosegue sulla strada intrapresa di abbinare nella stessa mostra due artisti e le loro opere, in modo da creare un incontro unico e irripetibile tra sensibilità artistiche diverse. Così, a partire dal 24 marzo e fino al 18 aprile, riunisce nei suoi spazi le opere di Giampaolo Truffa e Gianna Moise, due artisti dal background molto differente, lontani tra loro nell’uso dei colori e nell’abbinamento dei cromatismi, eppure accostabili per la capacità di rappresentare in maniera originale e personale quel grande e irrisolto enigma che è la realtà.
Giampaolo Truffa è oramai una presenza costante e nota del panorama artistico nazionale. Le sue prime esposizioni risalgono, infatti, a una quarantina di anni fa e le sue opere hanno trovato ospitalità nelle gallerie di tutto il mondo, attirando l’attenzione del pubblico e della critica. Colpisce, nell’universo artistico di Truffa, la semplicità e l’essenzialità delle forme, l’uso piano e rasserenante dei colori e dei contrasti cromatici. Insieme a questi elementi si coglie una sorta di nostalgia per la quella primordialità che nell’uomo è rappresentata dal momento infantile, quasi che solo con occhi di bambino, occhi non ancora appannati dall’esperienza e dal mondo, si possa cogliere l’essenza delle cose, il loro intrinseco significato.
Più breve, ma già molto intenso, il percorso artistico di Gianna Moise, che dopo una Laurea in Ingegneria chimica e la frequentazione dell’Accademia di Brera, ha trovato la sua vena più personale nel contatto con la cultura e l’arte dell’Oriente più lontano. Le sue opere, da un punto di vista formale e di uso dei colori risentono, perciò, fortemente della cultura artistica cinese, giapponese e tailandese, da cui deriva la varietà degli accostamenti cromatici, non privi di una certa spregiudicata aggressività. Allo stesso tempo i dipinti appaiono non dimentichi del mondo razionale e strutturato che ha caratterizzato gli studi dell’artista. Proprio questo connubio tra schematismo “scientifico” e arte orientale le ha guadagnato l’interesse del mondo artistico e le sue opere hanno trovato spazio in molte esposizioni in Italia, ma anche negli Stati Uniti e in Giappone.
Inaugurazione martedì 24 marzo ore 18
The white gallery
Corso Italia, 44 - Milano
Ingresso libero