Alfonso Artiaco
Napoli
piazza dei Martiri, 58-I
081 4976072 FAX 081 19360164
WEB
Giulio Paolini
dal 26/3/2009 al 8/5/2009

Segnalato da

Simona Di Sciullo



approfondimenti

Giulio Paolini



 
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26/3/2009

Giulio Paolini

Alfonso Artiaco, Napoli

Quattro studi su carta introducono la mostra che prosegue nella sala principale con Terra di nessuno, un tavolo da lavoro trasparente posto al centro dello spazio e invaso da fogli da disegno: 32 elementi quadrati, trattenuti da una matita, che si disperdono tutti intorno e vengono ripresi in Questo e/o quel quadro, grande opera murale che da' il titolo alla mostra.


comunicato stampa

La galleria Alfonso Artiaco è lieta di annunciare l’inaugurazione della mostra personale di Giulio Paolini “QUESTO E/O QUEL QUADRO”, venerdì 27 marzo 2009 alle 19.30, in presenza dell’artista. “In un’intervista di qualche anno fa, mi fu chiesto qual era, secondo me, il più bel quadro della storia dell’arte di tutti i tempi. Risposi, senza esitazioni, l’Enbarquement pour Cythère di Jean-Antoine Watteau. Dimenticavo, o meglio non potevo prevedere, che successivamente mi sarebbe stato chiesto di dire qualcosa su Diego Velazquez. Non potrei dire nulla ora su di lui senza affermare, smentendomi, che Las Meninas è certamente il più bel quadro della storia dell’arte di tutti i tempi. E in effetti lo è, come lo è “anche” il quadro di Watteau e lo sono, con uguale diritto, tutti i quadri che per un verso o per l’altro offrono immagini trasparenti, consapevoli –vorrei dire – di non essere altro che immagini. Se di “verso” mi capita di parlare non è per caso: il verso, appunto, della tela che Velazquez sta dipingendo apre il “fronte” moderno della visione e illumina da quell’istante le tormentate innumerevoli vie, in parte ancora inesplorate, che ci consentono di guardare, oggi, un’opera d’arte. [...]

Ma un altro quadro ancora pretende a buon diritto l’assegnazione del primato: la Pietà di Giovanni Bellini, di una drammaticità composta e discreta, capace di dar corpo visivo alle figure, alla mano del Cristo morto o sofferente che arriva a “cadere” sul lato inferiore del dipinto quasi a poterla toccare al di qua della soglia della scena rappresentata. C’è un aspetto di tutto questo che mi preme sottolineare: non è tanto di un quadro o di un altro, di questo o quel quadro che ci si trova a discutere (abbiamo appena visto come un giudizio sia volubile), quanto invece emerga dalla loro decrescente datazione (1717/1656/1465), l’esser cioè gradualmente e direi inesorabilmente sempre più “antichi”, posti nella direzione di un prima, se non del primo segno originario della specie di appartenenza. [...]” (Giulio Paolini)

Per la seconda mostra alla galleria Alfonso Artiaco (la prima nel 2005), Giulio Paolini propone opere realizzate specificatamente per gli spazi di Piazza dei Martiri. Quattro studi su carta introducono la mostra che prosegue nella sala principale con Terra di nessuno, un tavolo da lavoro trasparente posto al centro dello spazio e invaso da fogli da disegno: trentadue elementi quadrati, trattenuti da una matita, che si disperdono tutti intorno e vengono ripresi in Questo e/o quel quadro, grande opera murale che dà il titolo alla mostra. Sulle due pareti contrapposte si fronteggiano le due parti complementari e speculari di uno stesso lavoro: ciascuna delle due è costituita da sedici riquadri disegnati a matita su parete e corrisponde alla somma dei trentadue fogli disposti sul tavolo da disegno.

Giulio Paolini invita, così, ad una riflessione sul mistero del “prima”, su come cioè il gusto venga formandosi “non dalla somma delle esperienze” ma dalla ricerca della “vera incognita che ci porta a dimenticare il che cosa per insistere a trovare una risposta sul come e il perché. [...]”

Nato a Genova nel 1940, Giulio Paolini risiede a Torino e a Parigi.

Inaugurazione 27 marzo 2009

Alfonso Artiaco
piazza dei Martiri, 58-I - Napoli
Ingresso libero

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