Musee du Luxembourg
Paris
19 rue de Vaugirard
01 42 342595 FAX 01 45 445733
WEB
Filippo and Filippino Lippi
dal 23/3/2009 al 1/8/2009

Segnalato da

Contemporanea Progetti



 
calendario eventi  :: 




23/3/2009

Filippo and Filippino Lippi

Musee du Luxembourg, Paris

La Renaissance a Prato


comunicato stampa

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Si apre al pubblico il 25 marzo presso il prestigioso Musée du Luxembourg di Parigi la mostra “Filippo et Filippino Lippi. La Renaissance à Prato”.
La mostra, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Firenze, Pistoia, Prato e dal Comune di Prato, si propone di presentare i maggiori capolavori del Rinascimento pratese attraverso le opere di due tra i più importanti artisti italiani dell’epoca: Filippo Lippi e suo figlio Filippino. L’esposizione racconta, con una doviziosa ricchezza di opere, un periodo di eccezionale splendore della città di Prato, documentandone la stagione artistica più originale.

Curata da Cristina Gnoni Mavarelli, storica dell’arte per la Soprintendenza e Maria Pia Mannini, conservatrice del Museo Civico di Prato, ed organizzata da sVo-Musée du Luxembourg in collaborazione con Contemporanea Progetti di Firenze, la mostra nasce con l’obiettivo di presentare le novità artistiche sperimentate dai due artisti e l’influenza sui pittori, a loro contemporanei e successivi, del territorio fiorentino. A questo scopo “Filippo et Filippino Lippi. La Renaissance à Prato” rivela, accanto ai capolavori dei due maestri, le principali opere d’arte dei loro collaboratori, tra cui Fra Diamante e Domenico di Zanobi, e di celebri pittori dell’Età della Maniera, quali Ridolfo Bigordi detto del Ghirlandaio e Santi di Tito, capaci di testimoniare l’influenza e la fortuna della sperimentazione lippesca. “Dalla mostra - spiega la curatrice Cristina Gnoni Mavarelli - emerge lo straordinario rinnovamento linguistico apportato da Filippo Lippi nell’ambiente pratese, denso di premesse per gli artisti successivi, a partire dal figlio Filippino a Botticelli, fino allo stesso Michelangelo”.

Filippo Lippi, con il figlio Filippino, nato a Prato nel 1457, sono infatti al centro di un avvincente intreccio culturale nel passaggio dalla pittura del Quattrocento a quella del secolo successivo, evidente nella vivacità di rapporti politici e artistici che legano Prato a Firenze. La città di Prato del XV e XVI secolo è profondamente legata al capoluogo toscano, risultando condizionata dai suoi riflessi culturali e artistici. E tuttavia la terra di Prato, forte della sua identità e orgogliosa all’ombra del Palazzo Pretorio, è capace di affermarsi come centro artistico cruciale, rivelandosi una delle officine d’opere e di talenti più vitali e innovative del Rinascimento e, per questo, analizzabile con gli stessi metodi e dinamiche delle grandi città d’arte italiane.
In questo contesto Filippo Lippi, frate carmelitano, tenne dal 1452 al 1466 la bottega a Prato e lavorò alla decorazione a fresco della tribuna del Duomo, unanimemente riconosciuta come uno dei vertici del Rinascimento; appassionato e dal temperamento irrequieto, visse una vita piuttosto dissoluta, in contrasto con la disciplina del suo ordine, protetto dal suo mecenate Cosimo il Vecchio. Amò la bellezza e la vita nella sua totalità, passioni rintracciabili nella sua ritrattistica, sublime per l’intensità dei volti e nitidezza dei profili. “Ogni dipintore dipinge sé – commenta la curatrice Maria Pia Mannini a proposito di Filippo, citando a sua volta Cosimo il Vecchio – e in questo complesso gioco di specchi celebra il suo temperamento, eccessivo e insofferente di regole”. Filippino, nato dall’unione di Filippo con la monaca Lucrezia Buti, modella immortale dei suoi dipinti, cresce a Prato a stretto contatto con il lavoro del padre, dove ancora giovanissimo, manifesta il suo talento. Celebre è il giudizio di Giorgio Vasari che definì l’artista di “bellissimo ingegno e di vaghissime invenzioni”. Nel 1472 è documentato il rapporto di Filippino con Botticelli; il giovane Lippi si forma presso la bottega di Botticelli, il quale, a sua volta, precedentemente aveva effettuato il discepolato presso Fra Filippo. Questa compenetrazione stilistica spiega tra l’altro la simbiosi di linguaggi che legano l’arte di Filippino a quella del Botticelli, nonostante le evidenti differenze legate alle singole personalità. Le Madonne di Filippino partono dunque dai modelli di Lippi padre, esprimendo tuttavia già le tensioni mistico-religiose dell’ultimo quarto di secolo, dominato dalla figura del Savonarola. La sua pittura, carica di risvolti esoterici, ha esercitato una grande influenza sui contemporanei, soprattutto nell’uso delle grottesche, aprendo la strada alla Maniera.

La mostra presenta una selezione di 51 opere, tra tavole, affreschi staccati, oreficerie e sculture in marmo e terracotta, provenienti da molti celebri musei italiani, tra cui il Museo Civico - prestatore di 23 opere - e il Museo dell’Opera del Duomo, entrambi di Prato, la Galleria degli Uffizi di Firenze, ma anche esteri, come il Musée Thomas Henry di Cherbourg-Octeville.
L’allestimento, di forte impatto visivo e arricchito da suggestivi panelli grafici, è stato realizzato dagli architetti di Contemporanea Progetti. “Abbiamo cercato di proporre al pubblico l’affascinante percorso artistico delineato dalle curatrici attraverso un allestimento che enfatizzasse l’unicità ed eccellenza delle opere esposte”, sottolineano gli architetti Eugenio Martera e Patrizia Pietrogrande.

Per il Musée du Luxembourg e per i visitatori che avranno il piacere di ammirare le opere, si tratta di un’occasione straordinaria. Infatti, alcune delle opere in mostra escono per la prima volta dal territorio italiano proprio per tale evento; tra queste, la Madonna col Bambino di Filippo Lippi proveniente dalla Galleria di Palazzo degli Alberti di Prato e La presentazione al Tempio di Filippino Lippi del Museo Civico di Prato. Altre, addirittura, sono esposte per la prima volta in assoluto alla mostra parigina. E’ il caso dello Stemma Bocchineri di Andrea della Robbia, deliziosa opera in maiolica policroma, per la quale si tratta della prima e unica esposizione dato che, in seguito alla mostra, sarà ricollocata e murata in maniera definitiva. Ed ancora la splendida Madonna col Bambino e i santi Stefano e Giovanni, meglio conosciuta come Pala dell’Udienza, di Filippino Lippi del Museo Civico di Prato che, oltre a essere esposta per la prima volta in assoluto in una mostra al Musée du Luxembourg, è tornata a risplendere di nuova luce grazie ad un’ingente e meticolosa operazione di restauro, effettuata appositamente per l’occasione. Oltre alla suddetta opera, circa una decina di altri capolavori sono stati finemente restaurati per l’esposizione parigina. Importante sottolineare, infine, che grazie alla realizzazione di questa mostra è stato possibile restaurare importanti opere d’arte italiane per un valore di circa 50.000 euro, assolvendo dunque alla duplice missione di promuovere la cultura italiana all’estero e di reperire risorse per la tutela del nostro patrimonio.

Catalogo realizzato da SilvanaEditoriale, Milano.

Immagine: Filippo Lippi - Fra Diamante, Annonciation avec Saint Julien, c. 1460. Museo Civico, Prato © Archivio Museo Civico di Prato

Ufficio Stampa Contemporanea Progetti
Elena Bottinelli
Claudia Serafini tel 055 6802474 comunicazione@contemporaneaprogetti.it

Inaugurazione della mostra 24 marzo

Musée du Luxembourg
19 rue de Vaugirard - 75006 Paris

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Filippo and Filippino Lippi
The Renaissance in Prato

Situated in Tuscany, 10 miles north of Florence, the city of Prato went through a considerable economic growth from the middle of the 14th to the beginning of the 15th century, before it fell under the domination of its rival Florence when it was conquered by the Medici troops in 1512.

This prosperity, which was mainly based on the commerce of textile and the development of business, gave birth to important civic and church commissions, and to fruitful political and artistic exchanges with Florence. Many artists (architects, sculptors, painters, etc.) then settled in Prato and in its surroundings, notably to work on the Duomo.

The Lippis, Filippo (Florence, ca. 1406 – Spoleto, 1469) and his son Filippino (Prato, ca. 1457 – Florence, 1504), were among the most respected artists in 15th-century Prato. Despite his functions as chaplain to the convent of Santa Margherita in Prato, Filippo led a debauched life and he only escaped Florentine justice thanks to the protection of his patron Cosimo de Medici. Filippino was born of Filippo’s scandalous union with a nun, Lucrezia Buti; both were released from their vows through the intervention of Cosimo de Medici.

The exhibition brings together some fifty paintings and sculptures created between the 14th and the 16th century, which have never been shown in France (some of them never went out of Italy). Those works come from the Prato City Museum, housed in the Palazzo Pretorio, now closed for refurbishment, as well as from other institutions of the same region. It will provide a unique opportunity to discover the rich artistic heritage of a city which incontestably was an important artistic centre during that period, thanks notably to the stylistic innovations brought about by Filippo, and later by Filippino Lippi during their respective sojourns in Prato. It will thus allow to appreciate the Lippis’ influence in the creation of an innovating style, la Maniera, elaborated with their closest collaborators (mainly Fra Diamante and Domenico di Zanobi) and then relayed by their followers (Tommaso di Piero, aka il Trombetto, Luca Signorelli, Zanobi Poggini, Raffaellino del Garbo, among others). The prominent role of sculptors will also be underlined in a special section devoted to altars meant for private devotion (Donatello, Da Maiaono, della Robbia).

The curators of the exhibition are Maria Pia Mannini, director of the Prato City Museum, and Cristina Gnoni Mavarelli, art historian with the Soprintendenza of historical and artistic heritage of the Florence, Prato and Pistoia regions.

Exhibition production and organization:
sVo - Musée du Luxembourg in collaboration with Contemporanea Progetti, Florence, and with the support of the Soprintendenza of historical and artistic heritage of the Florence, Prato and Pistoia regions, and the city council of Prato

Image: Filippo Lippi - Fra Diamante, Annonciation avec Saint Julien, c. 1460. Détrempe sur panneau. Museo Civico, Prato © Archivio Museo Civico di Prato

Press contact:
Observatoire - Véronique Janneau
Contact: Céline Echinard Tel 01 43548771 - Fax 09 59388771 celine@observatoire.fr

Opening March 24

Musée du Luxembourg
19 rue de Vaugirard - 75006 Paris
Every day
Monday, Friday from 10:30 a.m. to 10:00 p.m.
Tuesday, Wednesday, Thursday, Saturday from 10:30 a.m. to 7 p.m.
Sunday from 9:30 a.m. to 7 p.m.

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Paul Durand-Ruel
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