Entroterra
Milano
via Biancospini, 2
02 42297041
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Un orizzonte interno
dal 30/3/2009 al 27/4/2009
lun - ven 15-19, sabato 11-19

Segnalato da

Entroterra




 
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30/3/2009

Un orizzonte interno

Entroterra, Milano

Feltus Feltus, Walter Borghetti. L'idea della mostra e' quella di mettere in luce, attraverso gli scatti dei fotografi, i soggetti prescelti, i loro lati visibili e nascosti, e allo stesso tempo interpretabili, per recuperare cosi' angolazioni, luci, colori e il sapore profondo delle cose del vivere.


comunicato stampa

In occasione del Fotofestival 2009, Entroterra aderisce alla iniziativa proponendo i suoi fotografi, con una doppia personale intitolata “Un orizzonte interno” con i fratelli Feltus Feltus e Walter Borghetti. L’idea della mostra è quella di mettere in luce attraverso gli scatti dei tre fotografi i soggetti da loro scelti, dei loro lati visibili e nascondi e allo stesso tempo interpretabili, per recuperare così angolazioni, luci, colori e il sapore profondo delle cose del vivere.

Nelle opere dei fratelli Joseph e Tobias Feltus c’è una certa predilezione per i soggetti interni, con scenari misteriosi e pieni di simbologia, colmi di malinconia, ideali per ambientarvi un viaggio dello spirito. “Dalle luci seicentesche ai manichini metafisici, dalle signore Tamara de Lempicka a Leonardo da Vinci, dal cinema neorealista al carnalità di Fellini, dai silenzi di Bergman fino al suntuoso decadentismo di Visconti, mille suggestioni trovano posto nelle immagini costruite con infinita pazienza e con una attenzione spasmodica per i dettagli. Scatti per i quali l’allestimento del set, la scelta delle luci, i costui, la posa del soggetto comportano ore e ore di lavoro, con lo scopo preciso di raggiungere attraverso la macchina fotografica la raffinatezza della pittura[…] Protagonisti degli scatti sono sempre loro, i fratelli Feltus, che sia alternano davanti e dietro l’obiettivo insieme alle due partner. Perché ritengono che per parlare di emozioni l’arte deve essere un po’ autobiografica. In fondo nessuna emozione ci è più famigliare di quelle che proviamo noi.( Alessandra Redaelli)

Gli scatti di Borghetti ci proiettano in spazi esterni, essenzialmente spazi del vissuto quotidiano, in cui spesso l’atmosfera è dominata da un senso di solitudine colma di attesa, spesso accentuate con il gioco del bianco e nero, dei riflessi e delle ombre sul pavimento. Si tratta di una ricerca improntata sull’indagare: volti, espressioni e comportamenti di persone sulla strada, in qualunque città italiana, come se avvenisse in un tempo indefinito. Borghetti si insinua e scandaglia i meccanismi che reggono il sentire popolare. Nelle sue opere le relazioni tra individui e il tempo sono condivisi in maniera per lui avvolgente.
L’artista vuole evidenziare attraverso i suoi scatti la quotidianità e attraverso il suo occhio di fotografo rendere straordinario ciò che per altri può apparire “ordinario”.

Anche la scelta del bianco e nero è voluta, in quanto per l’artista le due tonalità sintetizzano quello che vuole esprimere, mentre, tutta l’altra gamma dei colori è considerata da lui forse ingannevole. Così il messaggio della sua fotografia diventa più umanamente significativo, come nell’opera “Verso il futuro” dove un ponte invaso da una ressa persone non esiste più, mentre il profilo di un ragazzo in primo piano sembra guardare senza vedere, dando così maggiore intensità e forza all’immagine.
Anche al mare Walter Borghetti toglie quell’atmosfera vacanziera e festaiola, tipica delle foto ricordo, qui l’acqua non esiste diventando il vuoto da dove emergono ombre umane che ricorda il teatro delle ombre cinesi.
L’unica opera a non essere sulla strada è “Devo fumare”, qui un uomo proletario, quasi da sembrare una scultura iperrealista, seduto a un tavolo in un luogo indefinito, gesticola con virile semplicità, con accanto un portacenere colmo di sigarette. Questa immagine che può apparire ovvia è di così grande impatto espressivo che si ha addirittura la sensazione di essere seduto di fronte a lui . Così questo spazio atemporale diventa in questo modo il tempo della nostra vita.


Note Biografiche

Feltus Feltus è il nome con cui si presentano i fratelli Tobias e Joseph Feltus, designer e fotografi americani. Nati a cavallo tra gli anni settanta ed ottanta, sono cresciuti in Italia, ad Assisi, in un ambiente dove hanno assorbito da subito la tradizione artistica classica. Crescendo le loro scelte ed interessi si sono diversificate (ampliandone l'orizzonte), fino a rincontrarsi negli ultimi anni, finendo per riunire diverse discipline creative e ritrovare un territorio comune dove lavorare assieme, con una carica compositiva fortemente pittorica. Tobias è laureato e ha preso una specializzazione in design; Joseph si è laureato in animazione. Da cinque anni vivono e lavorano ad Edimburgo, in Scozia. Il 17 aprile 2007 hanno vinto la 1°edizione del FESTIVAL DU CINEMA ITALIEN presso l'Espace Pierre Cardin a Parigi.

Walter Borghetti, vive in un piccolo centro della provincia di Mantova. Giovane fotografo autodidatta si accosta con intelligenza ed umiltà alla tecnica fotografica seguendo vari corsi di perfezionamento. I suoi soggetti sono preferibilmente le persone e di luoghi del suo microcosmo che estrapolati dal loro contesto diventano dettagli di protagonisti universali. Ha iniziato ad esporre nel 2007 presso lo spazio Entroterra, successivamente in altri spazi espositivi...

Inaugurazione 31 marzo ore 19

Entroterra
via Biancospini, 2 - Milano
Orario: da lunedi a venerdì 15-19 sabato 11-19
Ingresso libero

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