Memorie. 15 lavori presenti, opere che indagano l'universo femminile, volti di donna che sottilmente colpiscono chi guarda, dipinti che esprimono una sensibilita' pittorica particolarissima.
premessa: Domenico Greci nasce a Locri in Calabria nel 1981.
Dopo essersi diplomato al Liceo Classico della sua città, nel 2000 si trasferisce a Bologna e frequenta l’Accademia di Belle Arti.
Una pittura la sua, che nasce in ambiente informale per avvicinarsi successivamente alla Figurazione. Il bitume è uno dei mezzi principali col quale esprime le sue pennellate veloci e gestuali. Con l’ausilio dell’acqua fonde i segni che si spandono creando zone umide, mosse, flou; nasce così l’indistinzione nella quale si perdono i contorni, un disegno che ruba campo alle regole della pittura. La tela bianca è teatro di incontri-scontri, Memorie che si credevano perse, scomparse solo in apparenza. Il suo fare arte si avvicina notevolmente all’esperienza americana; l’opera viene creata lavorando circolarmente intorno ad essa, per avere diversi punti di vista.
Greci, subisce indubbiamente una fascinazione “romantica” che risiede nella propria sensibilità pittorica, comune in tutti gli artisti che nei secoli hanno interpretato la figura femminile. Le prime esposizioni risalgono al 2005, così come alcuni importanti premi ai quali ha partecipato, da allora, diverse le Gallerie italiane che hanno esposto i suoi lavori.
la mostra: una quindicina saranno i lavori presentati, alcuni di grandi dimensioni, opere che indagano l’universo femminile, volti di donna che sottilmente colpiscono chi guarda, dipinti che esprimono una sensibilità pittorica particolarissima, indagando la grazia di una passionalità appena passata che risale alla memoria.
Volti enigmatici, arroganti, evocativi e disincantati, che esprimono anche un fondo di inquietudine. Sono “Memorie”, opere intime, che seducono e ti intrappolano in atmosfere rarefatte, pretesto per una raffigurazione sentita del bello, in un’epoca in cui il congelamento dei sensi appiattisce l’esperienza individuale, nella quale più nessuno appartiene a se stesso e ogni ricorso all’interiorità viene scoraggiato.
Le muse ispiratrici di Greci toccano con leggerezza e sensibilità la tela, dove l’incompletezza della sua pittura, povera di sontuose tecniche, fa affiorare la bellezza intesa nel suo senso più profondo. Volti come depositi di forme culturali e passionali, un’intreccio tra memoria e oblio che mette in evidenza paradossi e conflitti. Una mostra da vedere e da vivere per farsi esilmente toccare.
Direzione: Maria Grazia Melandri
Inaugurazione domenica 5 aprile ore 18.00
Galleria L'Immagine
piazza Aguselli, 42 - Cesena (FC)
Orario: 10 – 13 e 16 – 19.30 chiuso lunedì e martedì, aperto ogni domenica
Ingresso libero