L'artista inaugura un nuovo ciclo di dipinti dal titolo 'Standard'. Pusole affronta ora una nuova decostruzione dell'immagine, in cui si va azzerando ogni forma di compiacimento estetico.
STANDARD
a cura di Demetrio Paparoni
Con la mostra personale in programma a Verona presso la Galleria dello Scudo dal 5 aprile prossimo, Pierluigi Pusole inaugura un nuovo ciclo di dipinti dal titolo "Standard". Dopo la precedente esperienza riassunta nella formula "Io sono Dio", volta a sottolineare la capacità dell'artista di creare figurazioni autonome apprezzabili per una loro specifica energia creativa, egli affronta ora una nuova decostruzione dell'immagine, in cui si va azzerando ogni forma di compiacimento estetico.
Pusole trae spunto dal ricco materiale iconografico offerto dai media, ritagliando da quotidiani, riviste, rotocalchi, libri o folder pubblicitari, le fotografie che più di altre hanno catturato la sua attenzione per ragioni puramente formali e compositive. Sono immagini che costituiscono la matrice (lo "Standard" appunto) da cui nascono diverse "variazioni sul tema" che, pur mantenendo inalterate le componenti strutturali del referente iconografico originale, ne stravolgono e ne reinventano il senso. La presenza del colore si limita all'unica nota timbrica del giallo acido, steso a pennellate sempre più rarefatte e antirealistiche. La grafite perde la sua funzione meramente segnica per divenire parte integrante della materia pittorica. Di fronte alle sue opere è inutile cercare il conforto di un tratto riconoscibile, di un chiaroscuro descrittivo, di un dettaglio compiaciuto, di un insieme naturalistico o di una qualsiasi verosimiglianza: Pusole ci offre scenari sino ad ora sconosciuti in pittura, in cui lo spettatore deve individuare da sé il percorso di uno sguardo mentale. Di quadro in quadro, di standard in standard, la visione si fa via via più irreale pur conservando, paradossalmente, lontane reminiscenze figurative.
Gli "standard" sono quindi i diversi fotogrammi della vita quotidiana da cui può nascere una serie infinita di interpretazioni pittoriche. Un uomo che regge in mano un elettrodomestico in un salotto Ikea, un bivacco montano o la casa di Cogne della famiglia Lorenzi sono il soggetto di alcune fotografie a cui Pusole si ispira per avviare un nuovo percorso creativo. Bandire qualsiasi forma di manierismo pittorico, dimenticare i "trucchi" del mestiere che egli conoscere bene al punto tale da poterli ignorare, divengono quindi passaggi obbligati per scoprire nuovi orizzonti espressivi. Disimparare sembra dunque necessario per progredire verso nuove conoscenze.
In occasione della mostra, organizzata in collaborazione con lo Studio d'Arte Cannaviello di Milano, sarà edito un catalogo introdotto da un saggio del curatore, Demetrio Paparoni, e arricchito da una conversazione di Alessandra Galletta con l'artista.
Inaugurazione: venerdì 5 aprile 2002, ore 18.30
orario: 10.00 - 13.00 / 15.30 - 19.30
chiusura: lunedì mattino e domenica
ingresso libero
Verona, Galleria dello Scudo