La rassegna propone una sequenza di 23 opere tra olii su tela, acquerelli e chine su carta e due bassorilievi su gesso. Opere dedicate al ritratto, al paesaggio e alla natura morta e realizzate per la maggior parte tra il 1933 e il 1945.
a cura di Marianna Accerboni
S’inaugura giovedì 9 aprile alle ore 17.00 alla Sala Comunale d’Arte di Trieste (piazza Unità d’Italia, 4) una mostra dedicata all’attività pittorica e progettuale dell’architetto Giuseppe Lovisato (Trieste 1907 - 1987), che sarà presentata da Marianna Accerboni. La rassegna propone una sequenza di 23 opere tra oli su tela, acquerelli e chine su carta e due bassorilievi su gesso dedicati al ritratto, al paesaggio e alla natura morta e realizzati per la maggior parte tra il 1933 e il 1945. La rassegna sarà completata da una trentina di testimonianze fotografiche dei progetti di edilizia pubblica e privata e di arredamenti ideati da Lovisato nel corso della sua intensa carriera. L’esposizione rimarrà visitabile fino al 26 aprile.
Gli architetti insigni - scrive Accerboni - sono soprattutto artisti: lo dimostra anche l’attività progettuale e creativa di Giuseppe Lovisato, architetto e pittore triestino del secolo scorso, che con classe ed eleganza seppe portare avanti la propria attività di progettista nel campo dell’ edilizia pubblica e privata e dell’arredamento d’interni, compendiandola altresì con quella di valente pittore e di insegnante, la cui figura di uomo generoso e dotato di uno charme e di uno stile innati viene ancor oggi ricordata con nostalgia da coloro che furono suoi allievi e sodali. Senza dimenticare che negli anni giovanili Lovisato era stato anche sensibile musicista, interesse che poi aveva accantonato in favore dell’insegnamento, come più tardi, nel ’45, avrebbe abbandonato la pittura per l’architettura.
La mostra pone l’accento soprattutto sull’aspetto creativo meno conosciuto del professionista: una pittura di paesaggio e di ritratti, appresa da autodidatta, in cui il naturale talento coloristico e per il disegno si sposano a un equilibrio compositivo, formale e cromatico di qualità, che sotto il profilo critico può essere collocato nell’ambito di un luminoso novecentismo.
La rassegna, la quale vuole ricordare un professionista di successo che ha lasciato sempre sullo sfondo del proprio operato, svolto con incrollabile entusiasmo, il segno della correttezza, propone altresì, attraverso una sequenza di immagini fotografiche, una breve sintesi di quella che è stata la sua attività di architetto, svolta all’insegna di un sobrio razionalismo: scopriamo così che moltissimi dei più noti negozi del centro cittadino come per esempio Nimmerichter, Zanolin, Botteri e le Torrefazioni Haiti o ristoranti quali il prestigioso Suban, furono arredati dall’architetto triestino. E portano la sua firma - conclude il critico - anche il progetto e la direzione lavori per il cinema teatro Fenice, per la Ginnastica Triestina e per vari edifici costruiti in zone residenziali della città accanto a quelli di diverse ville carsiche, dell’Oratorio Salesiano e di un intero villaggio residenziale a Gorizia.
Inaugurazione giovedì 9 aprile alle ore 17.00
Sala Comunale d'Arte
Piazza dell'Unita' d'Italia 4 - Trieste
Tutti i giorni 10.00 - 13.00 / 17.00 – 20.00
Ingresso libero