Mostra di Acquerelli. Gli acquerelli di Stefano Rezzi presentano una particolare consistenza pittorica sotto il profilo cromatico e materico inusuale per tale tecnica: il respiro vagamente astratto dei lavori e la stesura rimandano alla tradizione delle origini, alle tavole ma soprattutto ai cicli pittorici a fresco. (Giorgio Di Roberto)
Gli acquerelli di Stefano Rezzi presentano una particolare consistenza pittorica sotto il profilo cromatico e materico inusuale per tale tecnica: il respiro vagamente astratto dei lavori e la stesura rimandano alla tradizione delle origini, alle tavole ma soprattutto ai cicli pittorici a fresco.
L’immagine complessiva di ogni lavoro relaziona, spesso secondo un duplice registro, cose e figurazioni ben individuabili con astrazioni ascetiche, dominate da toni oscuri e profondi, in un intellettualistico connubio tra i due poli estremi della rappresentazione.
Una latente drammaticità è di solito risolta all’interno di un generale equilibrio compositivo e di un decorativismo che danno luogo ad una sintesi pittorica che basta a se stessa.
Giorgio Di Roberto
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Stefano Rezzi è un collega, dirigente dell’Amministrazione per i Beni e le Attività Culturali, discendente da una famiglia di artisti, che scrive sempre con la penna stilografica le sue molte relazioni di lavoro: scrive tracciando note di rara eleganza. Spesso, mentre anch’io scrivevo, mi sono sorpreso a guardarlo al dì sopra degli occhiali, a distanza o da vicino, tracciare le sue vocali e consonanti di seguito, tutte uguali, ordinate con andamento obliquo, ed ho pensato vedendole, che la sua passione per il Rinascimento italiano e fiammingo non sia solo frutto di studio e competenza professionale ma abbia qualche cosa di innato che lo rende, in termini odierni, ideale discepolo di Luciano Laurana e di Filippo Brunelleschi, ma anche del Pinturicchio e di Giulio Romano, come lui “eretici†nei confronti del classicismo.
Quando sono capitato nel suo studio vedendo per la prima volta i suoi lavori li ho riconosciuti e salutati come vecchi amici: li avevo già percepiti nel suo modo di essere architetto, funzionario, uomo. Un modo elegante ed ordinato che ha nel bel tratto grafico (vale a dire calligrafico nel senso etimologico del termine) il suo più profondo valore.
In un mondo talvolta approssimativo, dove le idee e le azioni di taluni sono poche e confuse, la calma riflessione di Rezzi su ambientazioni di cose, figurazioni ed astrazioni, spesso articolate su due contestuali registri, danno la sensazione di sentimenti ed emozioni rivissute in riposo.
Caro Stefano, questo tuo sentire è spesso estraneo alla cultura contemporanea, ma a te non interessa, vai avanti comunque per la tua strada.
Aldo Cicinelli.
Inaugurazione sabato 6 aprile alle ore 18,00
Orario : 10,30 - 13 e 16,30 - 19,30 Escluso lunedì mattina e festivi
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Galleria d'arte contemporanea
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