Down by the sea. MythMaking Landscapes. L'artista realizza in occasione della personale un progetto specifico su Genova. Il ritrovamento di un piano regolatore della citta' del 1976 e' lo spunto per un'installazione site specific che agisce e invade lo spazio della galleria. A cura di Aria Spinelli e Paolo Caffoni.
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A cura di Aria Spinelli e Paolo Caffoni
La prima mostra personale di Mirko Smerdel da CHAN è un progetto specifico pensato per la città di Genova.
La riqualificazione della sua immagine economica è un processo indagato a partire dalle stratificazioni
narrative che hanno attraversato il porto della città. Il rapporto fra Genova e il suo “waterfront” è così una
relazione simbolica che si rivela attraverso il lavoro di archiviazione e rilettura che l’artista compie sul
materiale originale.
Genova diventa un campo d’indagine e un laboratorio di studio. In un lasso temporale che va dagli anni
Settanta ai giorni nostri, la città passa attraverso eventi di movimentazione politica locale e internazionale, che
ne hanno determinato l’immagine come noi oggi la conosciamo. Punto centrale della ricerca di Mirko Smerdel
è la mappa, o meglio, il Piano Regolatore Generale della città, usato non come rappresentazione funzionale
ma concettuale, come “leggenda storica” della trasformazione urbana e sociale.
Usando PRG 1976, l’artista interviene tagliando simbolicamente il porto, luogo che nel corso della storia è
stato palcoscenico dell’industria, del movimento politico, e successivamente dello spettacolo per il turismo.
In contrapposizione a questo, le immagini virtuali dei rendering che prospettano gli sviluppi territoriali e
architettonici contemporanei, la “Genova che viene”.
Collage di cartoline scompongono e ricompongono l’immagine popolare della città, rivelano quei processi che
portano alla creazione di un immaginario comune sedimentato nella coscienza collettiva delle persone. Con
la creazione di paesaggi utopici, spazi possibili e non reali, i collage sono una successiva interpretazione delle
possibilità proprie di questo tipo di immaginazione.
Nato a Firenze nel 1978, Mirko Smerdel lavora a metà fra l’ambiguità della memoria e la scientificità
dell’archivio. Nei suoi video e collage rimonta parti di cartoline e vecchie fotografie con cui crea una
narrazione surreale. Si muove come un archeologo sempre alla ricerca di segni e tracce di vita vissuta. Il suo
è un lavoro d’indagine che va per approssimazioni e tentativi, con l’intento di rendere visibile ciò che si perde
tra i documenti dell’esistenza umana. Vive e lavora a Milano.
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Curated by Paolo Caffoni and Aria Spinelli
The specific project presented by Mirko Smerdel for his first solo show at CHAN builds itself around the city of
Genoa. The requalification of the city’s economical image becomes a process investigated here starting from
the overlapping narratives particularly in regard to the city’s port. The relationship between Genoa and its
“waterfront” is symbolic and reveals itself through the artists’ readings and construction of archives of original
material.
In the show Genoa becomes an area of investigation and a case study. In a lapse of time that goes from the seventies
till now, the city has seen local and International political events that have determined its image, as we know it
today. The center point of Mirko Smerdel’s research involves the map itself, or better, the city-plan, used here
not as a functional representation of space, but as a conceptual device, a “historical legend” of urban and social
transformation.
Using the original city-plan from 1976, the artist intervenes by symbolically removing the port, an area that in the
years has been the center of industry, political arousals, and ultimately spectacular tourism. In opposition, he
presents virtual images of renderings, that look upon the contemporary territorial and architectonical shifting, a
“Genoa that will be”.
Collages of postcards, that disassemble and recompose the city’s popular image, reveal those processes that lead
to a common imagery grounded in our collective consciousness. By creating utopian landscapes, spaces that are
possible and not real, the collages are a subsequent interpretation of the characteristic possibilities of this type of
imagination.
Born in Florence in 1978, Mirko Smerdel works between memory’s ambiguity and the archives’ exactness. In his
videos and his collages he creates surreal narratives, by assembling postcards and old photographs. Like an
archeologist, he is in a continuous search for signs and traces of life. His investigatory art goes by approximations
and attempts and aims to reveal what gets lost between the documents of human existence. He lives and works in
Milan.
Inaugurazione venerdi 17 Aprile ore 18
Chan - Associazione per l'arte contemporanea
via di Sant'Agnese, 19 Genova
Orari di apertura:
Mart-Ven: 12-15 e 17-19.30
Sab: 16-19.30 o su appuntamento. Domenica e lunedì chiuso
ingresso libero