LipanjePuntin artecontemporanea
L'immagine come rivelazione. Appropriandosi della visione selettiva della lente fotografica, Giletta ha realizzato per anni, con la tecnica dell'acquerello una serie di lavori in cui la fascinazione per il corpo femminile e' espressa senza filtri intellettualistici e senza estremizzazioni.
a cura di Lóránd Hegyi
LipanjePuntin artecontemporanea – Trieste, in collaborazione con artport 1, ha il piacere di presentare L’immagine come rivelazione, una mostra personale di Ugo Giletta (1957, San Firmino di Revello), a cura di Lóránd Hegyi.
Appropriandosi della visione selettiva della lente fotografica, Ugo Giletta ha realizzato per anni, con la tecnica dell’acquerello a lui cara, una serie di lavori in cui la fascinazione del e per il corpo femminile è espressa senza filtri intellettualistici e senza giustificazioni o estremizzazioni di sorta. Quello che Giletta dipinge è un corpo primitivo ed evoluto, che non ha bisogno della “testa” per esprimersi, ma che si muove in virtù del linguaggio che gli è proprio.
Le ombre di nero e grigio enfatizzano le sinuosità e le posture senza compiacimento, ma con il rispetto assoluto per una bellezza naturale ed eterna. Avendo con questa serie raggiunto altissimi livelli d’espressività, Giletta ha poi voluto sondare il territorio del pensiero puro, espresso dalla ieraticità di volti che nella loro mancanza di forti caratterizzazioni non eliminano i sensi, ma li elevano a idea.
I volti, come sostiene l’artista, non sono né maschera né ritratto, sono simbolo e rappresentazione. Giletta rifiuta qualsiasi riferimento aneddotico, ogni rimando letterario al tempo e al luogo, ad una concreta spazialità, a qualcosa di simbolico o culturalmente o storicamente identificabile. Sono teste e volti soli e isolati in uno spazio vuoto plasticamente indefinito, metaforicamente indefinibile e non contestualizzabile. Non sono ritratti, non rappresentazioni di una qualche identificabile persona.
Sono impersonali ed estranianti, tangibili e muti. La loro enigmatica estraneità non si lascia catalogare o classificare in qualsiasi o qualsivoglia sistema. Sono semplicemente là, nella loro reale oggettività, senza spiegazione sulla propria appartenenza, sulla propria provenienza, sulla propria storia o sul proprio essere. Come la mancanza di tratti caratteristici personali e fisici della figura, così pure l’assenza di una conosciuta composizione cromatica della loro fisicità, li estranea da qualsiasi narratività. Loro stanno là, senza una storia propria, senza pathos e senza patria.
Venerdì 17 aprile dalle ore 17.00 presso l’Auditorium del Museo Revoltella sarà presentato il volume Ugo Giletta, Il volto dell’altro, edito da SHIN Production. Oltre all’artista interverranno Lóránd Hegyi, Nico Orengo, Marco Puntin, Massimo Tantardini.
Inaugurazione Sabato 18 aprile, dalle 18.30 alle 21
Mostra prorogata fino al 30 giugno
LIPANJEPUNTIN artecontemporanea
via Diaz 4, Trieste
da martedì a sabato 15.30 – 19.30 o su appuntamento
ingresso libero