So many Fellows find themselves. Il lavoro del gruppo scozzese, prevalentemente scultoreo, gioca costantemente con le nozioni di reale e non reale rimanendo al confine tra la trasformazione in realta' della finzione e il processo opposto. Nella project room: opere pittoriche di Miquel Wert.
Due nuovi ingressi alla KGallery, due nuove spunti con proposte presentate
per la prima volta in Italia. In K il prossimo 18 aprile verrà inaugurata la
prima personale italiana dei LITTLEWHITEHEAD, gruppo costituito da due
giovani artisti scozzesi, Craig Little (28 anni, di Glasgow) e Blake
Whitehead (23 anni, di Lanark)
LITTLEWHITEHEAD è l’entità artistica nata dall’incontro dei due artisti.
Partendo da un approccio “senza pentimenti” ai soggetti che solamente un
bambino può avere, il lavoro dei Littlewhitehead gioca costantemente con le
nozioni di reale e non reale rimanendo al confine tra la trasformazione in
realtà della finzione e il processo opposto. Il lavoro dei Littlewhitehead
offre in questo modo scorci di un mondo intimo, privato, momenti
istantaneamente riconoscibili e simultaneamente capaci di suscitare
perplessità oppure apparire sinistri. Questo mondo privato è il risultato di
un continuo dialogo tra Craig e Blake che usano i Littlewhitehead come un
mezzo per esprimere i desideri del proprio subconscio e i racconti dei
propri taboo. I LITTLEWHITEHAED usano prevalentemente la scultura come
modulo espressivo, figure umane o parti del corpo a grandezza naturale.
Oppure il disegno. I LITTLEWHITEHEAD hanno già suscitato a Londra
l’interesse di Charles Saatchi che ha inserito alcuni loro lavori nella sua
collezione. Nell’ottobre di quest’anno, inoltre, i LITTLEWHITEHEAD sono
stati scelti per partecipare a “NEWSPEAK: BRITISH ART NOW”, importante
mostra dedicata alla giovane arte del Regno Unito che si svolgerà
all’Hermitage di San Pietroburgo. Craig e Blake porteranno per la loro prima
mostra in Italia cinque sculture, due delle quali preparate per questo
appuntamento specifico, e un gruppo di disegni.
Il lavoro di Miquel Wert, spagnolo di Barcellona classe 1982, verrà invece
presentato nella Project Room. Miquel usa olio e carboncino per dipingere
tele nelle quali sembra lavorare per sottrazione. Sottrazione prima di tutto
del colore, attraverso un processo che porta alla creazione di dipinti più
simili a fotogrammi anemici, usati per rappresentare un quotidiano di
difficile datazione, comunque condivisibile, sospeso in una dimensione
immaginaria a cavallo tra l’incubo e la visione, tra il ricordo famigliare e
la ripetitiva banalità. Dal processo di sottrazione discende poi anche una
tendenza alla ricerca del rigore formale. Oltre a lavorare su tela e su
carta, Wert ha anche realizzato manualmente alcuni flipbooks, piccole
“macchine del cinema” che richiamano alla mente i giochi autoprodotti
dell’infanzia di ognuno e che assumono in questo caso le sembianze di
piccole scatole del tempo.
Inaugurazione: sabato 18 aprile, dalle 18
K Gallery
piazza Europa, 15 - Legnano (MI)
Orari: dal giovedì al sabato, dalle 16.30 alle 19.30
Ingresso libero