Visioni di Roma. Un'istallazione ispirata al mondo romano, con riferimento alla fondazione della capitale, quando Romolo, seguendo i segnali di buon auspicio del volo di 12 aquile, poso' la prima pietra.
L’istallazione “Lapis Niger”, è ispirata al mondo romano, con riferimento alla fondazione di Roma, aprile 753 a.c. quando Romolo, seguendo i segnali di buon auspicio del volo di 12 aquile, traccia il solco con l’aratro e pone la prima pietra.
Diverrà Roma caput mundi e Umbilicus del mondo: il suo Mundus è identificato come centro della realtà terrena, fondamento cosmico a metà tra realtà celeste e infera, nel luogo dove l’archeologia localizza in lastre di pietra nera, quadrata, la prima iscrizione in latino arcaico (catalogata musealmente come CIL I, 1 - Corpus Inscriptionum Latinarum I, 1), il luogo dove il mito dice esser stato deposto Romolo alla sua morte.
L’istallazione, con avvenieristiche strutture urbanistiche ispirate a città future, pone al centro dell’opera un traslato “Lapis Niger” posto come prima pietra verso il III Millennio, dove il passato, il presente e il futuro vengono rarefatti in una unica azione spazio-temporale intorno ad esso.
Le tessere di plastica come pietra nera, processori e manifesti tecnologici della nostra era, sono fondamento delle vie di energia telematica e diventano simbolo e linfa della energia vitale del nostro millennio, la Comunicazione, un nuovo Umbilicus Mundi, speculare della potente ascesa di Roma nel mondo antico.
“Lapis Niger” è attinente alla ricerca “Città Diacroniche”, oggetti poetici e preconitori.
I disegni di Maurizio Tiberti del 1972 sono città oniriche e visionarie che l’apposizione di ready-made contemporanei e attuali, stressa nel ruolo e nel significato del tempo: l’istallazione diviene oltre che “fuori luogo”, un fuori-tempo, topos di emozioni pure.
Anna Giannandrea
Lapis Niger CIL I, 1 – Maurizio Tiberti 2006 Istallazione polimaterica: 100, 70, 11 cm. Intervento su disegno del 1972
Caffe' Emporio
Piazza dell'Emporio, 2 - Roma