La mostra e' un incontro aperto tra artisti emergenti che, nel dividersi lo spazio della giovane galleria napoletana, eserciteranno al meglio le proprie recentissime ricerche. Espongono Francesco Carone (Siena, 1975) e il duo Pennacchio Argentato (Pasquale Pennacchio, Caserta, 1979; Marisa Argentato, Napoli, 1977). Nel corso dell'inaugurazione la galleria ospitera' un intervento di teatro sperimentale della compagnia napoletana Babbaluck. La mostra e' nata dalla collaborazione con il Comune di Siena - Palazzo delle Papesse.
T293 presenta la doppia personale di Francesco Carone e Pennacchio Argentato,
nata dalla collaborazione con il Comune di Siena - Palazzo delle Papesse. La
mostra è un incontro aperto tra artisti emergenti che, nel dividersi lo spazio
della giovane galleria napoletana, eserciteranno al meglio le proprie
recentissime ricerche.
Alfabeti, linguaggi e grammatiche in perenne cortocircuito, rendono il lavoro di
Francesco Carone (Siena, 1975) una sfida spavalda condotta ad ampio respiro.
Gli ambiti di approfondimento dell’artista mirano di volta in volta
all’immaginaria costruzione di una nave (ha già esposto le vele, l’albero, il
pantografo); alla ricerca di rapporti e relazioni (im)possibili tra i sei gas
nobili; all’universo della medicina, dell’alchimia, della scienza e della
chimica; allo sradicamento delle (false?) convinzioni legate alle unità di
misura. La sua esposizione ruoterà attorno ad un’opera monumentale installata
all’esterno della galleria e ad un video che indagherà , con modalitÃ
sorprendenti, il concetto di ‘faro’, fondamentale icona marinara.
Per il duo Pennacchio Argentato (Pasquale Pennacchio, Caserta, 1979; Marisa
Argentato, Napoli, 1977) la contaminazione d’immaginari diversi si risolve in
maniera tale per cui, nella densa sovrapposizione, essi acquisiscono un peso
quasi uguale. La misura ottenuta produce un effetto di quiete e
d’imperturbabilità in cui s’incarna uno degli elementi principali della loro
ricerca. Esso corrisponde alla definizione di un’identità in cui confluiscano al
tempo stesso inquietudine profonda e ingenuità apparente. Il lavoro proposto in
occasione di questa mostra emana un respiro profondo che trascina oltre i
livelli diversi della superficie e della forma, sino alla soglia di una storia,
appena accennata, che scomparirà lasciando perdere le proprie tracce.
Il catalogo della mostra sarà concepito con criteri insoliti ed originali. Al
classico volumetto si sostituirà un oggetto che unirà testi e immagini secondo
una logica particolare.
Nel corso dell'inaugurazione la galleria ospiterà un intervento di teatro
sperimentale della compagnia napoletana Babbaluck. Un frammento tratto dallo
spettacolo Collezione riassumerà la complessità di una ricerca volta a
interessare e alterare lo spirito di ogni luogo che ne ospita le esibizioni,
come per creare vere e proprie oasi da offrire al pensiero e all'azione del
pubblico coinvolto.
Galleria T293 Via Tribunali 293 Napoli