I percorsi della ricerca di Loprieno sono molteplici, ma tutti si sviluppano da un nucleo centrale essenziale che accoglie riflessioni e interrogativi su tematiche come quelle dell'attraversamento e del viaggio, della perdita della condizione stabile dello spazio e della condizione certa del tempo.
I percorsi della ricerca di Francesca Loprieno sono molteplici, ma tutti si sviluppano da un nucleo centrale essenziale che accoglie riflessioni e interrogativi su tematiche come quelle dell’attraversamento e del viaggio, della perdita della condizione stabile dello spazio e della condizione certa del tempo. Fluidità, fuga, perdita.
Non-luogo e non-tempo. Spaesamento, straniamento, perturbanza. Identità, alterità, non-relazione. Le storie di Loprieno non hanno inizio e non hanno fine. Forse non sono storie. D’altro canto la contemporaneità non ha più punti fermi né certezze né sicurezze. “In un mondo che ormai non esiste più” come afferma Bauman, la condizione di transizione ci coinvolge tutti, ovunque e comunque.
Nel video “Next Station” la giovane artista indaga il non-luogo di una stazione ferroviaria abitata dal vuoto, dalla velocità, dall’impersonalità, dall’impermanenza, dalla frammentarietà caotica e dalla stratificazione disordinata di spazi/tempi/narrazioni/volti/corpi/nomi/immagini/suoni/eventi.
Nella lunga sequenza fotografica “Transizioni” posiziona l’obiettivo su un punto fisso di una strada vuota e priva di ogni indicazione architettonica e cattura ogni mutazione di luce, ogni variazione percettiva, ogni cambiamento determinato dalla presenza umana. Piccole folle anonime (1, 2, più persone?) che vengono, che vanno, che attraversano obliquamente verso destra o verso sinistra, con tempi personali diversi (qualcuno corre, altri passeggiano, altri sostano ...), connotano lo spazio per più o meno brevi frazioni temporali.
La velocità dello scatto è sufficiente, però, a segnare la trasformazione della città (Roma), trasformazione determinata dalla sola presenza umana. Questo basta alla ricerca di Loprieno, perché - come diceva Bukowski - “la gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto”. Maria Vinella
Inaugurazione mercoledì 6 maggio 2009, ore 19
Galleria Museo Nuova Era
Strada dei Gesuiti 13, Bari
17.00 - 20.00 Domenica e Festivi chiuso
ingresso libero