Biagiotti Progetto Arte
Firenze
via delle Belle Donne, 39r
055 214757 FAX 055 214757
WEB
Nicola Toffolini
dal 6/5/2009 al 17/6/2009
mart-sab 14-19

Segnalato da

Biagiotti Progetto Arte




 
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6/5/2009

Nicola Toffolini

Biagiotti Progetto Arte, Firenze

Bradisismica. Il lavoro di Toffolini e' da sempre in bilico tra l'esattezza delle sue conoscenze scientifiche e semi-ingegneristiche e la tensione innata delle cose a crescere e a mutare d'aspetto e di forma e, spesso, di sostanza... L'esposizione e' a cura di Andrea Mastrovito.


comunicato stampa

a cura di Andrea Mastrovito

“Il lavoro di Nicola è da sempre in bilico tra l’esattezza delle sue conoscenze scientifiche e semi-ingegneristiche e la tensione innata delle cose a crescere e a mutare d’aspetto e di forma e, spesso, di sostanza (se lo guardate, potete notare questa dicotomia persino nella sua persona, costantemente intenta nel disperato tentativo di tenere a bada i suoi riccioli). Diciamo che il mondo (dell’arte e del teatro) è, per lui, una sorta di Eden primigenio nel quale sperimentare nuovi metodi per far sì che la natura, comunque, segua sempre il suo corso. Magari anche in maniera più complessa, ma sempre fedele, per quanto possibile, al percorso originario. In questo Giardino, Adamo ed Eva sono gli elementi primordiali di cui si serve, mentre il serpente tentatore è quell’elemento di disturbo che viene sempre inserito (ad esempio la corda in Tagliare la corda per sfondare o il ventilatore nell’installazione con la sabbia Tipi da Spiaggia) ma che, alla luce dei fatti, è solo una minaccia virtuale e mai effettiva.
Come Serapide assiso sul trono, Nicola, nella prima stanza, brandisce il suo scettro.
È uno scettro enorme, di quattro metri. È simbolo del potere e, con lui, governa lo spazio della galleria sotto la minaccia incombente di un’improvvisa e drammatica soluzione finale: la corda che sostiene l’albero potrebbe essere tagliata da un momento all’altro ed il tronco, con la sua chioma, sfonderebbe la vetrina creando un varco ideale tra il mondo dell’arte(rifugio sicuro) ed il mondo reale, lì fuori, con tutti i suoi casini irrisolti.

Nicola non taglierà però quella corda (magari lascerà che qualcun altro lo faccia per lui) e ci tiene a sottolinearlo prendendosi cura di quel mondo di cui lui stesso è la divinità creatrice: un faro da stadio posizionato sopra l’ingresso illumina la chioma del leccio garantendone la sintesi clorofilliana e, di conseguenza, la sua stessa sopravvivenza (anche se ora comincio a chiedermi come faccia un albero a campare senza radici e senz’acqua? Boh…).

Allo stesso modo, proseguendo nel parallelismo con la divinità greco-egizia che mantiene in equilibrio sul capo un grande vaso colmo di grano, nella seconda stanza Toffolini si permette di ricreare un novello bradisismo fiorentino stendendo cinque tonnellate di sabbia sul pavimento della galleria. La sabbia, incombente anch’essa sulla vetrina come l’albero/scettro nella precedente installazione, viene…stimolata da un grosso ventilatore azionato ad intervalli regolari. Con l’interruttore acceso, la sabbia viene sospinta verso l’esterno come volesse in qualche modo sfondare pareti e vetrina ed evadere dalla galleria. Ma è una speranza vana: la mano onnipotente di Nicola, anche qui, preserva l’equilibrio precario della sua natura spegnendo regolarmente il ventilatore e lasciando che la sabbia ricada, impercettibilmente, granello dopo granello, verso il centro. E se il grano è, nella simbologia greca, egizia e romana, immagine di fertilità che Serapide, sapientemente, gestisce col capo, in questa installazione la sabbia è il principio femminile, il sostrato che si modella sui moti del suo enzima maschile, aprendosi e chiudendosi in un infinito amplesso con preservativo (i muri e la vetrina): come dire, sesso sì, ma con la testa”.
Tratto dal testo di presentazione di Andrea Mastrovito

Inaugurazione 7 maggio 2009. ore 18

Biagiotti Arte contemporanea
via delle Belle Donne 39r - Firenze
Orario: da martedì a sabato ore 14-19
Ingresso libero

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