Le opere in mostra, molte delle quali di grande formato, forniscono uno sguardo inusuale sul lavoro di due artisti, tanto diversi nell'arte quanto profondamente legati nella vita. Una doppia retrospettiva che ripercorre quasi 50 anni di vita e di arte insieme, con oltre 70 opere dal 1960 ad oggi. A cura di Paola Fandella e Michele Tavola.
A cura di Paola Fandella e Michele Tavola
Dal 15 maggio al 30 giugno 2009 la Promotrice delle Belle Arti di Torino ospita una duplice personale dedicata a «CAMILLA E VALERIO ADAMI», per la prima volta insieme in una grande esposizione retrospettiva sul loro lavoro. La mostra, a cura di Paola Fandella e Michele Tavola, è organizzata dall’ALPGAMC – Associazione Ligure Piemontese Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, con il contributo della Regione Piemonte e il patrocinio del Comune di Torino.
Nelle magnifiche sale della Promotrice, oltre 70 opere, molte delle quali di grande formato, forniscono uno sguardo inusuale sul lavoro di due artisti, tanto diversi nell’arte quanto profondamente legati nella vita. E’ così che quasi cinquant’anni trascorsi insieme si intrecciano nei diversi periodi della loro ampia produzione artistica, componendo un percorso intenso e affascinante. Una storia fatta di opere ma soprattutto di esperienze vissute. Una storia fatta di viaggi, amicizie e incontri, da New York all'India, da Cuba a Parigi, da Città del Messico a Montecarlo, attraverso un mondo che è irrimediabilmente cambiato dagli anni ‘60 ad oggi. Ciascuno con il suo punto di vista, diverso, quasi antitetico, ma con la comune voglia di restituire emozioni e attimi irripetibili.
Ad accompagnare la mostra, la ricca biografia-catalogo con un testo inedito dell’amico Antonio Tabucchi e il contributo critico di Michele Tavola. All’interno del volume, le fotografie di Camilla e Valerio Adami, da loro scelte per raccontare alcuni fra i momenti più significativi della loro vita, scorrono quasi come fossero una pellicola cinematografica. Frammenti in bianco e nero di un’intera vita: all’ombra della mole imponente dell’Empire State Building, a New York, dove hanno abitato il mitico Chelsea Hotel, ad Ahmedabad, nei pressi dell’ashram di Gandhi, o insieme al grande filosofo Jacques Derrida, mentre giocano a ricostruire tableau vivant ispirati a quadri famosi.
Attraverso le sale espositive della Promotrice, il mondo di Valerio, con i suoi soggetti tratti dalla vita quotidiana e caratterizzati da un fare rigoroso e da armoniche campiture piatte contornate di nero, appare del tutto in contrasto con quello di Camilla, con le sue rappresentazioni vigorose, potenti e tormentate della natura umana e animale. Una distanza che emerge anche nelle serie di ritratti con cui entrambi raffigurano personaggi d’eccezione e amici intellettuali tra cui Jacques Derrida, Italo Calvino, Jacques Dupin e Luciano Berio - ritratti nelle opere di Camilla - e James Joyce, Gustav Mahler, Sigmund Freud, Gottfried Keller - in quelle di Valerio.
Camilla Adami. Note biografiche
Nata a Milano, Camilla Adami vive e lavora tra l’Italia e la Francia. Dopo essersi diplomata all’Accademia di Brera, dal 1980 si dedica esclusivamente al disegno e alla pittura, realizzando una serie di ritratti a grandi dimensioni di intellettuali tra cui Italo Calvino, Jacques Derrida, Jacques Dupin, Luciano Berio, Saul Steinberg, che vengono esposti alla Galleria del Naviglio di Milano. Successivamente dipinge una serie di opere di grande formato dal titolo «Vertigine e contaminazione», esposta nel 1992 a Città del Messico e nel 1994 alla Galleria Kiron di Parigi. Partecipa poi all’esposizione «Nuovo Barocco» organizzata a Genova da Omar Calabrese. Nel 1995 espone presso la Galleria Maya Tsoclis di Atene e lo stesso anno tiene una personale al Museo d’Arte Contemporanea Palacio Almudin di Murcia. Nel 1999 la serie «Drag Queens» viene esposta a Shangai e alla Galleria Aminta di Siena. Camilla Adami prende parte all’esposizione «Giardini dell’eros» sempre nel ’99 a Barcellona e nel 2001 a Bergen (Norvegia). E’ del 1999 la sua personale, curata da Paolo Fabbri, alla Mole Vanvitelliana di Ancona e del 2001 quella organizzata al Palazzo delle Stelline e al Centro Culturale Francese di Milano. Nel 2004 tiene la mostra «L’ange déchu» a Villa Tamaris, Museo d’Arte Moderna della città di La Seyne-sur-Mer, Tolone e una personale a Palazzo Mazzolari Mosca di Pesaro. Nel 2006 espone «Peintures» alla Salle Olympe de Gouges di Parigi (con Nisa Chevenement) mentre nel settembre-ottobre 2008 è alla Maison D’Elsa Triolet et Argon, Moulin de Villeneuve, Saint-Arnoult-en-Yvelines.
Valerio Adami. Note biografiche
Valerio Adami nasce a Bologna nel 1935, ma presto la famiglia si trasferisce a Milano. L’atelier di Felice Carena, poi l’incontro a Venezia con Oskar Kokoschka e in seguito l’Accademia di Brera con Achille Funi sono stati il suo itinerario di formazione. Nel 1958 inizia quella vita di viaggi che lo porterà a vivere e a lavorare in diverse città d’Europa e negli Stati Uniti, in America Latina e in India e a intrecciare nuove amicizie: lo scrittore Carlos Fuentes, il filosofo Jacques Derrida, i pittori Saul Steinberg, Richard Lindner, Sebastian Matta, Octavio Paz sono parte di questa cerchia intellettuale.
Trascorre la prima metà degli anni ‘60, insieme a Camilla con cui si sposa nel 1962, fra Arona, sul Lago Maggiore, e Londra, dove espone all’Institute of Contemporary Art (I.C.A) . Durante l’inverno del 1966 si trasferisce a New York. Nel 1967, membro della giuria del Salon de Mai, fa parte della delegazione ospite a Cuba, dove conosce Fidel Castro e rimane all’Avana per tre mesi. Nello stesso anno espone nel Museo de Bellas Artes di Caracas. Nel 1968 espone i propri lavori al Jewish Museum di New York e all’Institute of Contemporary Art di Boston mentre la Biennale di Venezia ospita una sala dedicata al suo lavoro.
Nel 1970 il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris gli dedica un’ampia retrospettiva. Inizia la sua lunga collaborazione con il gallerista e mecenate Aimé Maeght. Espone successivamente al Museo de Arte Moderno di Città del Messico, quindi all’Israel Museum di Gerusalemme e nel 1985 al Centre Georges Pompidou di Parigi con una mostra che verrà poi trasferita nel 1986 a Palazzo Reale di Milano. Con il fratello Giancarlo realizza il film «Vacances dans le désert» (1971), lungometraggio che ottiene il primo premio al festival cinematografico di Hyères. Nel 1980 Italo Calvino scrive «Quattro fiabe d’Esopo per Valerio Adami». Nel 1988 Adami realizza un grande affresco sulla facciata del Théâtre du Châtelet a Parigi. Nel 1996 disegna l’affiche del Festival di Spoleto che ospita una sua mostra. E’ membro del Collège International de Philosophie. Nel 2000 con Jacques Derrida, Luciano Berio, Daniel Arasse e Carlos Fuentes costituisce a Meina, sul Lago Maggiore, la Fondazione Europea del Disegno. Nel 2003 il Teatro San Carlo di Napoli gli commissiona le scene per «L’Olandese volante» di Richard Wagner. Espone a Tel Aviv, Buenos Aires, Tokyo, Londra, Chicago, Valencia, Bruxelles, Atene. Tra i prossimi impegni in programma, oltre all’esposizione alla Promotrice di Torino, terrà una retrospettiva nel Museo Boca Raton a Miami.
Inaugurazione giovedì 14 maggio ore 18
Promotrice delle Belle Arti
Viale Balsamo Crivelli 11, Torino
Orari: dal martedì alla domenica 11-19. Lunedì chiuso
Biglietti: 5 euro intero. 2,50 euro ridotto ragazzi fino a 12 anni e over 65