Antonio Biasiucci
Luca Campigotto
Giovanni Chiaramonte
Maurizio Galimberti
Ico Gasparri
Raffaella Mariniello
Maria Mulas
Sandro Scalia
Marco Zanta
Massimo Bignardi
La citta' nei linguaggi attuali della fotografia italiana. In mostra 9 artisti che provengono da generazioni ed esperienze diverse, le cui opere segnalano la vivacita' del dibattito vivo in questi anni in Italia, e il nuovo ruolo che la fotografia ha nel sistema dell'arte.
a cura di Massimo Bignardi
Giovedì 14 maggio alle ore 18,30 la CERRUTIARTE inaugura la mostra Il progetto dello sguardo, dedicata ad aspetti della fotografia italiana contemporanea.
Curata da Massimo Bignardi la mostra propone opere di Antonio Biasiucci, Luca Campigotto, Giovanni Chiaramonte, Maurizio Galimberti, Ico Gasparri, Raffaella Mariniello, Maria Mulas, Sandro Scalia, Marco Zanta, con una scelta che guarda al tema della città, vista come spazio della percezione, della narrazione, della memoria, della materia e dell’apparenza o, meglio, quale spazio privilegiato dell’immaginario, della sua capacità di farsi progetto, tempo, dunque, riflessione.
Si tratta di nove artisti che provengono da generazioni ed esperienze diverse, le cui opere segnalano la vivacità del dibattito vivo in questi anni in Italia, al nuovo ruolo che la fotografia ha nel sistema delle arti e, soprattutto, la sempre più crescente attenzione del collezionismo. Una mostra, così come nei programmi futuri della galleria, che segnala l’interesse verso sperimentazioni in corso, dunque, il sentirsi nell’attualità della ricerca.
“Quando Susan Sontag afferma che la fotografia è comunemente intesa come «uno strumento per conoscere cose» e che nella sua evoluzione di pratica dell’immaginario ha orientato lo sguardo «favorendo l’idea del vedere fine a se stesso» lasciando definitivamente l’argine di una «visione in sé», traccia – scrive Bignardi – l’identità della fotografia contemporanea. Cerca, cioè, di porre al centro il valore di progetto che l’esercizio del vedere concretizza: un progetto che si fa azione disposta a strutturare la dimensione immaginifica dello spazio, acquisendo dati che lo sguardo rielabora nel ‘rettangolo’ dell’inquadratura, quindi, nuove prospettive della luce che rendono le cose, ossia ne rendono possibile la loro conoscenza e, al tempo stesso, è sollecitazione creativa e partecipativa di chi osserva.
La scelta degli artisti che impaginano questa mostra è un’ulteriore riflessione su tale identità, e le opere proposte tracciano, da più punti focali, un itinerario mentale che orienta, provvisoriamente, i movimenti nella città, nelle coordinate dell’ambiente urbano, non solo nell’organizzazione di incastri di spazi che le architetture costruiscono, quanto nella dimensione del tempo, nell’esistenza. Una dimensione che non cede, però, a farsi documentazione, tanto meno seduzione narrativa, anzi, corrisponde alla vocazione, propria dello sguardo, di inquadrare (come svelare), in pratica progettare e costruire lo spazio al tempo”.
Accompagna la mostra il catalogo edito dalla CerrutiArte che, oltre al testo critico del curatore, presenta un testo e le sintesi biografiche di Ardesia Ognibene e un ampio apparato di immagini.
Inaugurazione Giovedì 14 maggio alle ore 18,30
Cerruti Arte (nuova sede)
Piazza dei Garibaldi, 8r Genova
orari dal martedì al sabato 9.30-12.30 15.30-19.30
ingresso libero