Selah. La mostra fotografica apre la Decima edizione della rassegna ''Phada Murgania'', che si compone di un tris di appuntamenti con l'arte contemporanea negli spazi della settecentesca chiesetta di Sant'Antonio. Nelle foto esposte si percepisce il senso del sacro.
Saranno le opere dell'artista della Vallecamonica Barbara Taboni ad aprire il 16 maggio prossimo la decima edizione della rassegna Phada Murgania, un tris di appuntamenti con l'arte contemporanea negli spazi della settecentesca chiesetta di Sant'Antonio, affacciata sulla Rotonda di Badoere (Treviso). A curare il progetto sarà anche quest'anno, il critico trevigiano Carlo Sala, che riconferma l'idea di fondo testata con successo nel 2008, ossia la forte “localizzazione” del processo creativo, che va interagire e a interpretare uno spazio espositivo carico di suggestioni, come può essere un antico luogo di culto sconsacrato.
La rassegna è promossa per il nono anno consecutivo dalla Pro Loco del Comune di Morgano, con il patrocinio dell'amministrazione comunale e della Provincia di Treviso e il sostegno ormai storico di Tecnogamma, azienda fondata da Ettore Casagrande, che dell'innovazione ha fatto il motore della propria crescita e che sceglie da anni Phada Murgania, come esperienza artistica proiettata nel contemporaneo.
“Selah”, ovvero “Amen” o “e così sia”, questo il senso della parola di origine ebraica contenuta nei salmi dell’antico testamento che dà il titolo alla mostra. Un titolo in cui si legge lo slancio sacrale dal progetto espositivo, che si pone – seguendo la cifra caratterizzante di Phada Murgania – in dialogo creativo con lo spazio della chiesa sconsacrata, attraverso tecniche espressive differenti. La ricerca di Barbara Taboni, infatti, fonde nuovi e antichi linguaggi, nella volontà di mantenere uno sguardo attento al futuro, ma memore di un passato che spesso rischia di essere occultato, attraverso la sperimentazione di accostamenti linguistici.
Nelle foto in mostra si percepisce un senso del concetto di sacro. Immagini di “pellegrinazioni” nel bosco con la neve prima e successivamente tra le fioriture. E’ una comunione con la natura, quasi legata ad una visone orientale: un modo di leggere la sacralità in tutti gli aspetti della vita, anche quindi nel mondo naturale. La mostra sarà composta di due momenti concettuali distinti: una prima parte costituita da immagini e suggestioni “luminose” ed eteree. E all'opposto una iconografia dominata da immagini che mostrano la parte più misteriosa e notturna. Una contrapposizione tra l’incubo e il lume della spiritualità. In tutti gli scatti si percepisce un senso di melanconia, derivante dalla consapevolezza della difficoltà di comprendere il mondo, e l’infinito.
Suggestiva sarà un’installazione fatta di paia di gambe inginocchiate, realizzate in gesso e rivolte verso l’altare. Essa ci ricorda la preghiera in senso tradizionale. In realtà è un aspetto che va oltre, è un modulo che si ripete per sottolineare il senso di una direzione delle cose. Infatti nella Chiesa sconsacrata non vi è un’immagine veramente sacrale e devozionale. Quindi è un ribadire attraverso al semplicità il senso di una devozione assoluta, ma verso le cose in modo sgravato rispetto agli aspetti del singolo dogma. Ripetizione scultorea che richiama il ritmo del rituale. Come sottolineato dall’artista “la tecnica ha desacralizzato il mondo, ma l’arte ha ancora il potere di consacrare”.
Ed infine le sculture intitolate “Ex voto”, teche con pezzi di corpo che assumono delle valenze trascendentali. Il potere evocativo di salvaguardare gli oggetti e di renderli salvi dalla morte e dalla distruzione.
Il progetto Phada Murgania 2009 riprenderà poi in autunno con altre due tappe espositive che vedranno protagonisti Giacomo Roccon e Nebojša Despotović (dal 19 settembre al 4 ottobre) e Cristina Treppo (dal 17 ottobre al 1 novembre).
Ex Chiesetta di Sant'Antonio
Piazza Indipendenza - Morgano (TV)
Orario: venerdì e sabato dalle 15.30 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19
Ingresso libero