I soggetti delle opere dell'artista esprimono riflessioni sui temi sociali piu' attuali e sull'atto del disegnare come istinto innato dell'essere umano per comunicare, miscelando disegno infantile, realismo e scrittura all'interno di una stessa opera.
a cura di Francesca Guerisoli
Tutto è possibile. Su questo assunto si fondano la mostra e la poetica di Davide Eron Salvadei, artista riminese presente alla Galleria Arte Due con una quindicina di opere della serie “Mindscape” e alcuni video girati per un progetto parallelo volto a documentare il work in progress di ogni lavoro realizzato.
I soggetti delle opere di Davide Eron Salvadei esprimono riflessioni sui temi sociali più attuali e sull'atto del disegnare come istinto innato dell’essere umano per comunicare, miscelando disegno infantile, realismo (che arriva all’illusione ottica) e scrittura all’interno di una stessa opera. Con i sui “paesaggi mentali”, egli arriva a dare consistenza fisica al pensiero; la spontaneità del segno gestuale convive con l'ordine del reale, degli elementi fisici catturati e riportati con foto-realismo a smalto spray sulla tela.
Davide Eron Salvadei attraverso i “Mindscape” – serie alla quale lavora da un paio d'anni – prosegue la ricerca già iniziata con “Artinstinct”, i cui protagonisti sono bambini nell'atto di disegnare o di dipingere il proprio pensiero, spesso critico e conflittuale nei confronti del presente. I “Mindscape” consistono in paesaggi che ricordano la terra dell’artista, fatta di mare, nebbioline, panorami urbani silenziosi, riprodotti con una visione fotografica, nei quali entrano in gioco uno o più elementi dipinti in modo stereotipato, spesso immagini di singoli oggetti che agiscono nell'opera insieme agli elementi riprodotti realisticamente.
L'immaginazione, l'inconscio, lo stato d'animo, il pensiero prendono così forma attraverso un segno ingenuo, si fanno realtà sensibile per dialogare con il mondo. Una sorta di meta-meta-linguaggio, in quanto la rappresentazione della realtà fa da contenitore fisico e simbolico alla rappresentazione del disegno.
A livello stilistico, nei “Mindscape” vi è una coesistenza, una relazione visiva tra il tratto stilizzato e la resa fotografica. Il disegno stereotipato rispetta le leggi fisiche imposte dalla rappresentazione della realtà. Esso è simbolo del pensiero concretizzato, un pensiero rivelato che non sempre è positivo e, anzi, a volte comunica una forte sensazione di malinconia o angoscia, specialmente se si tratta del pensiero dell’adulto, spesso fisicamente inserito in contesti e ambienti fittizi che trasmettono uno stato di inquietudine proprio per il loro essere irreali, immaginari, resi con tratti fortemente espressivi e gestuali.
Una ricerca, quella portata avanti da Davide Eron Salvadei nei “Mindscape” e presentata ampiamente e per la prima volta in modo articolato con Never Say Never, che per l'artista significa l'indagine di nuove possibilità di visione da un lato e di interpretazione dell'immagine pittorica dall'altro, nella costante tensione verso un'immediatezza comunicativa sempre fresca e poetica.
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Inaugurazione: 14 maggio 2009, ore 18.30
Sede Arte Due Gallery di Matteo Chigorno
Via Gian Antonio Boltraffio 12, Milano
Orari da lunedì a venerdì 15 – 19 e su appuntamento
ingresso gratuito