I lavori di Christiane Beer sono costituiti da elementi monocromi accostati, realizzati con cemento grigio o ceramica sintetica bianca. Carola Faller-Barris si caratterizza per un linguaggio rarefatto, minutamente descrittivo e narrativo. A fotografie in bianco e nero Nataly Maier affianca dei monocromi, il cui colore e' strettamente riferito al soggetto dell'immagine.
a cura di Chiara Vernier
Chistiane BEER
Nata a Plauen (Sassonia) nel 1965, studia scultura con Giuseppe Spagnulo alla Staatlichen Akademie der Bildenen Kunste di Stoccarda, dove si diploma nel 1986. I lavori di Christiane Beer, sia da parete che da terra, costituiti da elementi monocromi accostati, realizzati con cemento grigio o ceramica sintetica bianca, sono inseribili nel campo di una rigorosa minimal art, che si esprime nella purezza del colore e delle forme geometriche, nell'uso di materiali di estrema attualità, tecnologici e moderni. L'essenzialità delle forme tende a ristabilire una nuova classicità.
Principali installazioni: "GRAFTON BILDING", presso la nuova sede dell'Università Bocconi, Milano; "ORT", presso Villa Panza di Biumo, Varese.
Carola FALLER-BARRIS
Nata a Friburgo nel 1964, studia Pedagogia delle Belle Arti e Teologia all' Università Joannes-Gutemberg a Magonza, dove si laurea nel 1994.
Il fascino di questa artista risiede nella sua capacità di creare rarefatte atmosfere metafisiche. Il suo linguaggio minutamente descrittivo e narrativo evidenzia un intellettualismo e un iperrealismo nell'osservazione di una realtà posta sotto la lente di ingrandimento. E' innegabile nelle opere di Faller-Barris un coinvolgimento personale che senza nulla togliere ad un controllo sull'esito finale rigoroso, testimonia la presenza costante dell'artista alla sua opera, con atteggiamento di partecipata attenzione al rappresentato, quand'anche oggetto inanimato o natura morta, percepito e sublimato nel suo significato oltre l'apparenza.
Nataly MAIER
Nata a Monaco di Baviera nel 1957, dopo gli studi di filosofia al Leibniz-Kolleg a Tubingen, frequenta la Scuola di Fotografia di Monaco. Dal 1981 vive a Milano dove lavora come fotografa professionista. Ha prodotto immagini di interni, di architettura, indagini sul e dentro il territorio. Verso la fine degli anni '80 intraprende la sua ricerca come artista, dedicandosi al superamento della bidimensionalità della fotografia. All'immagine fotografica in bianco e nero la Maier affianca dei monocromi, il cui colore é strettamente riferito al soggetto dell'immagine. Si tratta dei "Dittici". Successivamente nascono i "Muri italiani", grandi opere formate da due zone, una fotografica, con la riproduzione di muri, e una pittorica. Il colore - giallo-verde-rosso - non é un rimando visivo al muro fotografato, ma si lega all'immagine attraverso un processo mnemonico emozionale.
Fioretto Arte Contemporanea
riviera A. Mussato, 89/a - Padova
Ingresso libero