Amedeo Martegani
Armin Linke
Giovanna Silva
Giuseppe Ielasi
Renato Rinaldi
Giulia Di Lenarda
Una ricerca che racconta luoghi, suoni e ragioni delle isole deserte del Mediterraneo attraverso fotografie, disegni, materiali audio e video. Un progetto di Amedeo Martegani, Armin Linke, Giovanna Silva, Giuseppe Ielasi, Renato Rinaldi, Giulia Di Lenarda. Le isole censite sono circa 200 e a Villa Romana saranno presentati, per la prima volta, i materiali raccolti durante i primi due viaggi nel Dodecaneso e nello Ionio.
Un progetto di Amedeo Martegani, Armin Linke, Giovanna Silva, Giuseppe Ielasi, Renato Rinaldi, Giulia Di Lenarda
Una ricerca che racconta luoghi, suoni e ragioni delle isole deserte del
Mediterraneo attraverso fotografie, disegni, materiali audio e video.
Le isole censite sono circa 200 e a Villa Romana, saranno presentati, per la
prima volta, i materiali raccolti durante i primi due viaggi nel Dodecaneso
e nello Ionio.
„I geografi affermano che vi sono due tipi di isole. Le isole continentali
sono delle isole derivate: sono separate da un continente, nate da una
disarticolazione, da una erosione, da una frattura, sopravvivono
all'inabissarsi di tutto quello che le tratteneva. Le isole oceaniche sono
invece isole originarie, essenziali. Alcune emergono lentamente, altre allo
stesso modo spariscono e ritornano, e non si ha il tempo di annetterle.
Questi due tipi di isole testimoniano una profonda opposizione fra l'oceano
e la terra. Le une ci ricordano che il mare è sulla terra, approfittando
dello stesso sprofondare delle strutture più alte; le altre, testimoniano
che la terra è ancora là, sotto il mare, e riunisce le proprie forze per far
esplodere la superficie. Riconosciamo che gli elementi in generale si
detestano, che hanno orrore gli uni degli altri.
L'isola e a maggior ragione l'isola deserta sono nozioni estremamente povere
e deboli da un punto di vista geografico; esse possiedono un debole statuto
scientifico. Ma questo va a loro onore. Non c'è alcuna unità oggettiva
nell'insieme delle isole. Ancora meno nelle isole deserte. Magari l'isola
deserta può avere un suolo estremamente povero. Deserta, essa può essere un
deserto, ma questo non è affatto necessario. Se il vero deserto è inabitato,
esso lo è in quanto non presenta le condizioni di diritto che renderebbero
la vita possibile, vita vegetale, animale o umana. Al contrario, che l'isola
deserta resti spopolata, resta un puro fatto che si collega alle
circostanze, vale a dire a ciò che la circonda. L'isola è ciò che il mare
circonda, ciò che è deserto è l'oceano tutto intorno. Ed è in virtù delle
circostanze che le navi passano da lontano e non si fermano mai.“
(tratto da: Gilles Deleuze, L'isola deserta e altri scritti. Testi e
interviste 1953-1974, Torino 2007)
La mostra è accompagnata da una prima pubblicazione del progetto:
LE ISOLE DESERTE DEL MEDITERRANEO/ DESERTED ISLANDS OF THE MEDITERRANEAN
copie: 500
pagine: 176, formato 24x30cm
varie illustrationi, bianco e nero
testi di Alessandro Petti e Gilles Deleuze
mappa di MIT Seansable City Lab
vinyl record 45giri, circa 9 min. suono
a+mbookstore edizioni, Milano, 2009
ISBN978-88-87071-19-1
http://www.desertmed.org
Inaugurazione della mostra: mercoledì 20 maggio alle ore 19
Villa Romana
via Senese 68 - Firenze
Orario di apertura: dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19 e su appuntamento
Ingresso libero