Dieci.due! (vecchia sede)
Milano
Largo Isabella d'Aragona 1 (angolo Via Bocconi 1)
02 58306053 FAX 02 58306053
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Franco Ule
dal 25/5/2009 al 25/6/2009
mart-ven 15.30-19 e su appuntamento

Segnalato da

Maria Rosa Pividori



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Franco Ule
Paolo Magris



 
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25/5/2009

Franco Ule

Dieci.due! (vecchia sede), Milano

Eine Billion Dollar. All'artista "piace occuparsi di quello che gli accade intorno come fosse un bambino scappato dalla scuola elementare con un pugno di colori in tasca. Anche i testi, brevi come fossero dei titoli spot, hanno sempre qualcosa di immediato." (V. Deho')


comunicato stampa

a cura di Paolo Magris

C’è un’aria di primitivo nel lavoro di Franco Ule che è tutta forza e spontaneità. Si capisce che ne ha le scatole piene di un sacco di cose e non riesce più a tenerle per se. Le vuole comunicare con uno stile scostumato che ha dei solidi legami con Basquiat (ma anche con Baechler) e con i suoi lavori volutamente sporchi, duri, anche cattivi. Ule è così da sempre.

E’ uno che va in giro, gli piace occuparsi di quello che gli accade intorno come fosse un bambino scappato dalla scuola elementare con un pugno di colori in tasca. Anche i testi, brevi come fossero dei titoli spot, hanno sempre qualcosa di immediato. “Like a clown”, “Life is now”, Slot machine, “Have a tea” sono dei messaggi che arrivano semplici e immediati, come scritti sul muro di una casa popolare. . Bellissimo l’accostamento delle faccine con le monete perché, in effetti, è così. Inutile dire a qualcuno che non ci è simpatico “faccia di c…” basta dirgli che assomiglia ad una moneta da 5 centesimi ed è sistemato.

Anche la svastica sopra le stelle tipo bandiera americana fanno accostare gli USA, poliziotti del mondo, all’ordine teutonico dello zio Adolfo, ma soprattutto il “no title” ai piedi della composizione sta a indicare che Ule una posizione ce l’ha su queste cose di politica internazionale. Ma forse a lui interessano le faccine. L’umanità è dolente, ci sono gruppi di volti che sono maschere alla Schiele, ma piatte anonime. Questo è l’essenziale.

L’arte è sgrammaticata perché questa società non merita la bellezza, l’arte è brut perché l’intelligenza ce la siamo bevuta al supermercato. Abbiamo venduto l’anima senza avere una mazza in cambio, forse un telefonino e una pizza margherita da scaldare con il microonde. Come un clown l’artista dovrebbe far divertire, ma non ci riesce più. E’ stanco anche lui del suo ruolo, se il sole non sorgerà domani potremmo anche non accorgercene. Valerio Dehò

Inaugurazione 26 Maggio 2009 h.18-21

DIECI.DUE! international research contemporary art
Largo Isabella d'Aragona 1 20136 Milano (angolo Via Bocconi 1)
aperto da martedì a venerdì dalle 15.30 alle 19 e su appuntamento
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