CAOS - Centro per le Arti Opificio Siri
Terni
via Luigi Campofregoso, 98
0744 285946 FAX
WEB
Adalberto Mecarelli
dal 27/5/2009 al 29/6/2009
mar, mer, giov e ven 10-13 e 16-20, sab 10-24, dom 10-20

Segnalato da

Luca Dentini



approfondimenti

Adalberto Mecarelli



 
calendario eventi  :: 




27/5/2009

Adalberto Mecarelli

CAOS - Centro per le Arti Opificio Siri, Terni

Luce, spazio, forma nelle sue sculture di luce, che cercano di rivelare i legami che intrecciano visibile e invisibile, figura e immagine. Il suo lavoro di cosmesi, per scoprire cio' che lega l'impossibile al caotico, si accompagnano all'intervento realizzato ultimamente sulla confluenza del canale della centrale di Monte Argento ed il Nera.


comunicato stampa

Luce, spazio, forma

Dal 28 maggio 2009 i nuovissimi spazi del CAOS, Centro Arti Opificio Siri a Terni ospitano le sculture di luce di Adalberto Mecarelli, artista di origini ternane residente da anni a Parigi.

La sua presenza negli spazi del CAOS e il suo lavoro di cosmesi, per scoprire ciò che lega l'impossibile al caotico, si accompagnano all'intervento realizzato ultimamente sulla confluenza del canale della centrale di Monte Argento ed il Nera.

Ciò che sarà visibile al CAOS non è una mostra in senso stretto e classico del termine né una esposizione diretta delle sue opere.

Si tratterà infatti di interventi luminosi sugli spazi della SIRI che tenteranno di cogliere, evidenziare e mettere letteralmente in luce le presenze di quegli spazi.

Come spesso nella sua forma artistica, Adalberto Mecarelli, cerca, anche negli spazi del CAOS, di rivelare i legami che intrecciano visibile e invisibile, figura e immagine.

Con i suoi 'tagli di luce' cercherà infatti di aprire passaggi, costruire delle soglie attraverso le quali il nascosto e l'apparente, il chiaro e lo scuro, siano confrontati ai rischi di un incontro.

"L’artista è il traduttore del caos che avvolge le cose."
Umberto Boccioni

Adalberto Mecarelli è maestro fonditore formatosi a Terni, sua città natale nota per la produzione metallurgica. Egli, tuttavia, ha liberato la scultura dal giogo della materia e da quello millenario che l’ha fatta per secoli identificare con la statuaria o il simulacro naturalistico. Là dove introduce la tangibilità materica di alcuni elementi, Mecarelli lo fa sfruttando i materiali che in qualche modo sono legati alla storia, all’identità del luogo nel quale si colloca il suo intervento. Mutuando le parole di Arturo Martini potremmo allora dire che Mecarelli crea in questi casi un "oggetto" funzionante come un "seme che si annulla per generare uno spazio o forma definitiva del suo mistero", per tendere alla quarta dimensione o al raggiungimento di "quel vuoto purificatore – della goethiana « regione delle Madri » se si vuole".
L’artista ternano di nascita, ma parigino d’adozione, partendo da una ricerca di chiara matrice concettuale è giunto alla formulazione di un linguaggio basato sulla smaterializzazione delle tecniche plastiche o pittoriche. Rifuggendo le logiche della produzione di oggetti mercificabili, Mecarelli si è concentrato sugli aspetti costitutivi del fare artistico. Ha negato il volume alla scultura, per sottolineare le "pure forme e l’anima che è in ogni luogo e cosa". Del resto questo era, secondo Arturo Martini, il principio fondamentale che gli artisti dovevano prendere in considerazione affinché la scultura non fosse una "lingua morta".
Nell’era contemporanea l’opera supera i limiti fisici discontinui dell’oggetto - da parete o piedistallo che sia - e si trasforma in ambiente: spazio vivibile sottoposto al divenire nel flusso delle esperienze sensoriali, ambientali, intuitive.
La ricerca di Adalbero Mecarelli si articola in simili termini entro i rigori e gli stilemi dello Spazialismo e del Minimalismo. Il medium che usa abitualmente è la luce.
Ed il suo opposto, il buio, con tutte le sfumature intermedie della semioscurità delle ombre. L’ombra, del resto, è il vero elemento generatore delle immagini, come dimostrò Leonardo con il "sottilissimo graduarsi" dei passaggi chiaroscurali dello sfumato, ed è legata alla mitica invenzione della Pittura.
Mecarelli non ha intenti di mimesis naturalistica, preferisce far ricorso alle forme della geometria euclidea o a quelle più complesse, che definisce attraverso incastri di ombre, processi di rifrazione, riverbero, rifrazione o schermature della luce.
Tutta la ricerca di Mecarelli, condotta negli anni con un rigore e una coerenza non comuni, è impostata sulle categorie tempo, spazio, durata, misurabilità, conoscibilità. L’artista ha scelto di utilizzare la luce come elemento plastico o pittorico, a seconda dei casi, per definire forme spaziali o delineare figure. Luce elemento generatore di immagini, atte a sondare i processi percettivi della mente e delle umane facoltà sensoriali.

(tratto da l'introduzione alla mostra di Francesco Santaniello)

Per ulteriori informazioni
http://www.comune.terni.it
tel. 0744 461619

Ufficio Stampa Indisciplinarte
Luca Dentini +39 0744 461619 +39 340 3886992 stampa@indisciplinarte.it
Barbara Izzo izzo@civita.it tel. +39 06.692050220

Inaugurazione Giovedì 28 maggio, ore 21,00
Alle ore 22 sarà possibile effettuare una visita guidata gratuita presso la "prua" del progetto di riqualificazione del tratto tra ponte Carrara e Ponte Garibaldi.

CAOS - Centro per le Arti Opificio Siri
via Luigi Campofregoso, 98 Terni
Orari: Martedì, mercoledì, giovedì e venerdì 10.00 – 13 e 16.00 – 20.00
Sabato 10.00 – 24.00
Domenica 10.00 – 20.00
Ingresso libero

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