Polittico. Un'interpretazione del genere del ritratto nell'arte contemporanea: una installazione di 27 soggetti diversi, incluso l'artista.
Genere antico e' quello del ritratto, legato a concetti solidi, quali la memoria, l'affermazione sociale, e a termini piu' ampi, come la somiglianza e la comparazione.
È il problema atavico del -memento mori-, legato indissolubilmente al bisogno masloviano dell'affermazione del proprio -Io-, che vuol lasciar traccia di se' nel passaggio su questa terra. Secoli di artisti, scuole, correnti pittoriche e teorici dell'arte hanno tramandato ai posteri tutta una congerie di personaggi, maggiori o minori, che sono stati effigiati ed immortalati secondo la moda del momento.
Nel suo -Polittico-, Marco Fulvi, scevro da barocchismi, congela su fondi cromatici di squisita vivezza personaggi privi di orpelli. Letteralmente messi a nudo, essi sono vestiti soltanto della loro mimica facciale. Ogni sguardo, ogni alzata di sopracciglio, ogni sorriso abbozzato o ruga d'espressione caratterizza fortemente la figura e la rende un -unicum- nell'economia della composizione. Sebbene privo di connotazioni sociali, ciascun modello sembra offrire all'osservatore un'interiorità e una personalità magnetiche. Conscio del fatto che il viso non e' mai uguale a se stesso, poiche' l'espressione facciale esibisce costanti e varianti, l'artista e' riuscito a creare dei ritratti credibili di un'umanità varia e viva. Attori sono di una commedia che fa loro dismettere i panni di personaggi, i cui ruoli sono stati offerti dalla società, e li costringe a recitare senza maschera.
La presenza, fra i 27 ritratti del -Polittico-, dell'Autoritratto dell'autore ricorda al fruitore dell'opera che ogni informazione visiva e' acquisita dall'artista tramite attività sensoria e che l'imitazione e' un'abilità che si sviluppa per empatia. Ovvero, e' necessario comprendere se stessi per comprendere i propri simili. Cosi' si codifica il prossimo nei termini della propria risposta muscolare e psichica - come teorizzato anche dal filosofo tedesco Lipps nella sua -Einfühlung-, la Teoria dell'Empatia -. Si puo' avere Somiglianza solo in relazione alla Comparazione. È essenziale dunque sapersi -misurare- e rapportare per poter -imitare-. Introducendo il suo autoritratto nell'installazione, Fulvi ha idealmente posto se stesso come modulor, riuscendo, comunque, a preservare l'identità degli individui e il loro temperamento.
L'autore del -Polittico-, con la sua sensibilità di uomo del nostro tempo, reinserisce il genere del ritratto nel magma informe dell'arte contemporanea adottando una tecnica rara, dimenticata, la tempera all'uovo. Essa riveste i personaggi di un'aura arcana, mistica, la quale crea un ideale ponte tra il naturalismo preraffaellita del -400 e lo straniamento tipico dell'arte metafisica del -900. Si viene, in tal maniera, a istituire un coinvolgente, ritmico ed ininterrotto colloquio di sguardi tra i modelli e l'osservatore, al quale Fulvi presenzia, discretamente adagiato, nella parte inferiore della sua composizione.
Lorena Narcisi
Trast art
via del cedro, 5 - Roma
Orario: 18-23
Ingresso libero