Centro Arti Visive Pescheria
Pesaro (PU)
corso XI settembre, 184
0721 387651 FAX 0721 387652
WEB
Particolare Universale
dal 4/6/2009 al 24/6/2009
17.30 - 19.30, chiuso lunedi'

Segnalato da

Centro Arti visive Pescheria




 
calendario eventi  :: 




4/6/2009

Particolare Universale

Centro Arti Visive Pescheria, Pesaro (PU)

Una mostra sul metodo di lavoro per il racconto del territorio. Il progetto di analisi sull'identita' del Parco San Bartolo pone al centro dell'attenzione il ruolo contemporaneo del progettista, analizza quanto e come deve essere coinvolto nel processo di decisione che governa i destini di un territorio.


comunicato stampa

La contemporaneità ci ha consegnato società cellulari o ‘liquide’, all’interno delle quali il tema dell’identità è strettamente connesso a quello dell’appartenenza e della corrispondenza. Il progetto di analisi sull’identità del Parco San Bartolo pone al centro dell’attenzione il ruolo contemporaneo del progettista, analizza quanto e come deve essere coinvolto nel processo di decisione che governa i destini di un territorio. E proprio il processo e il progetto qui coincidono: la ricerca, il lavoro di mappatura e analisi del territorio esprimono il particolare e l’universale del Parco. Il segno dell’identità visiva non predetermina il valore estetizzante di un’immagine imposta, ma rimane disponibile all’interpretazione, alla volontà di conoscenza e alla continua evoluzione.

In mostra centoquarantaquattro reperti particolari del Parco divisi in dodici categorie, riorganizzati attraverso nuove grammatiche visive creano un diagramma (di dodici file da dodici colonne) percorribile; grazie ad un sistema di ripresa zenitale sull’allestimento l’intero spazio della Pescheria di Pesaro e l’utenza stessa entrano a far parte del progetto di identità.

Progetto degli studenti del secondo anno del diploma specialistico, Comunicazione e Design per l’editoria Caterina Carli, Luna Castroni, Stefano Faoro, Laura Fuligna, Caterina Giuliani, Emilio Macchia, Nertinger Maxx, Elena Papassissa, Michela Povoleri, Erica Preli, Müge Yilmaz Docente responsabile: Marco Tortoioli Ricci

Isia di Urbino

Dal 1998 il suo centro storico è patrimonio dell’umanità UNESCO. L’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche ha sede nel prestigioso ex Monastero di Santa Chiara, opera di Francesco di Giorgio Martini. Isia è l’acronimo di Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, un’etichetta creata circa ottanta anni addietro per identificare alcuni istituti di livello superiore dedicati alla formazione in nuovi settori, riconducibili all’odierno campo del design. L’Istituto Isia nasce nel 1974 su Decreto del Ministro Malfatti grazie alla collaborazione di persone qualificate tra docenti universitari, architetti e professionisti del settore grafico. Il primo Comitato Scientifico Didattico era composto da: Pietro Sanchini (Direttore), Walter Fontana (Presidente), Giancarlo De Carlo, Renato Bruscaglia, Armando Brandolese, Bob Noorda e Giancarlo Iliprandi (Consiglieri). Nell’identità dell’Isia il collegamento tra la formazione e il mondo del lavoro è sempre stato un elemento fondamentale per questo il nostro corpo docente è formato per la quasi totalità da professionisti a contratto, in grado di portare nella scuola i problemi della professione e coltivare con attenzione la cultura del progetto, sia come leva di sviluppo delle imprese, sia come fattore di crescita materiale delle persone. Il modello è da sempre caratterizzato dall’accesso programmato di studenti, dalla grande flessibilità didattica e dalla interdisciplinarità dei corsi, nonché dal vivere di studenti e insegnanti come in una comunità, un atelier di ricerca, un laboratorio culturale, sempre e costantemente aperto alla collaborazione con il mondo industriale, non disgiunto tuttavia da una crescente sensibilità nei confronti dei problemi sociali, e più in generale da un’etica indispensabile per il designer. La nostra scuola in particolare si è sempre contraddistinta per la qualità della formazione nel campo della progettazione grafica, e ancora oggi è quasi un “oggetto del desiderio” per quei giovani che vogliono indirizzarsi al mondo della comunicazione visiva.

A seguito della legge di riforma 508/99, le quattro ISIA presenti nelle città di Faenza, Firenze, Roma e Urbino sono stati chiamati a rivedere la propria didattica per renderla analoga, nella struttura, a quella dei corsi universitari, istituendo due percorsi formativi distinti, uno di primo e uno di secondo livello. Di conseguenza l’ISIA di Urbino – proseguendo nella sua tradizione – ha attivato, a partire dall’anno accademico 2005-2006 un corso di primo livello in Progettazione grafica e Comunicazione visiva al quale segue un corso di secondo livello, in Comunicazione e design per l’editoria. A dimostrazione della validità didattica dell’Istituto molti studenti sono diventati professionisti di primo piano nell’ambito della progettazione e della comunicazione. Dire che una buona parte della grafica italiana è passata per Urbino non è affatto esagerato.

Laurea di primo livello in Progettazione grafica e comunicazione visiva Il corso di laurea triennale in “Progettazione grafica e Comunicazione visiva” ha come fine didattico quello di formare un progettista che sia in grado di confrontarsi con problemi interdisciplinari. Si propone un corso didattico che parte dalle competenze necessarie a formare un progettista grafico, non disgiunte da una formazione teorica che si intreccia strettamente con le discipline progettuali, completate con una serie di corsi che riguardano vari aspetti e specializzazioni della progettazione grafica. Parte integrante del triennio sono infatti discipline (quali l’illustrazione, la fotografia, la progettazione dei caratteri tipografici) che vanno al di là delle comuni competenze di un progettista grafico. Dal punto di vista teorico l’obiettivo è quello di fornire le basi culturali che permettano al progettista di osservare i problemi secondo una prospettiva non unicamente legata alla contingenza delle professioni, con l’idea di aprirsi nuove possibilità. Oltre ad una forte componente storica (dell’illustrazione, della fotografia, della grafica e del libro), nel corso sono previsti ampi interventi sulla semiotica, sulla psicologia della percezione e sulla matematica. Non secondario è l’apprendimento di tecniche per un uso consapevole degli strumenti, nel tentativo complessivo di formare una figura flessibile, capace di correlare le varie discipline e di sfruttare i mezzi pratici e teorici acquisiti per dare risposte adeguate a problemi eterogenei.

Laurea di secondo livello in Comunicazione e design per l’editoria Il corso di laurea specialistica in Comunicazione e design per l’editoria si rivolge a studenti già formati nelle competenze pratiche e teoriche nell’ambito della grafica. La scuola ha come obiettivo quello di fornire agli studenti delle “opportunità formative” per sviluppare le proprie competenze nella regia di progetti di comunicazione di complessità relativamente elevata. Si è scelto di orientare il corso in direzione della progettazione grafica editoriale, completandolo con elementi di illustrazione e di fotografia, entrambe viste come complementari al design della comunicazione e offerte “secondo un ventaglio di approcci il più ampio possibile”. Unito a questo, si cercherà di affrontare i temi progettuali congiuntamente allo studio di elementi teorici, visti come “componente” coerente della progettazione stessa e non come moduli disgiunti. Il corso di laurea specialistica offre l’opportunità di prendere parte ai progetti di Officina Santa Chiara. Questi sono progetti reali in cui assieme a un committente si sviluppa un progetto con una forte componente di ricerca combinata con una strettamente connessa azione progettuale. Sono inclusi in questi progetti sia gli aspetti di documentazione bibliografica, sia d’individuazione delle competenze che si possono usare a supporto di uno specifico problema e darne una sintesi funzionale al suo utilizzo nella soluzione di problemi, sia l’attività di documentazione relativa a uno specifico progetto, sia l’attività di sperimentazione (costruzione di esperimenti di verifica e di monitoraggio delle soluzioni progettuali).

Particolarità di un territorio

Quella che prende forma nei grandi romanzi del XX secolo è l’idea d’una enciclopedia aperta, aggettivo che certamente contraddice il sostantivo enciclopedia, nato etimologicamente dalla pretesa di esaurire la conoscenza del mondo rinchiudendola in un circolo. Oggi non è più pensabile una totalità che non sia potenziale, congetturale, plurima. Italo Calvino …l’unico mezzo rivoluzionario è un concetto totale di arte che genererà un nuovo concetto di scienza. Joseph Beyus Immaginando il territorio del Parco San Bartolo come somma di elementi materici minimi, abbiamo capito che l’identità di un luogo sta nell’unicità della loro organizzazione. Pensando al ruolo di progettisti in comunicazione visiva come organizzatori di variabili all’interno di linguaggi differenti, il Parco si è presentato come un nuovo insieme di elementi atipici alla nostra professione, da importare nel nostro mondo e rielaborare attraverso le nostre conoscenze. Abbiamo così tentato di ideare un nuovo modo di raccontare l’identità, applicabile universalmente e per una comunicazione globalmente decifrabile. L’identità del Parco San Bartolo è definita da un lato dal territorio nella sua materialità e dall’altro da come viene vissuto, contemplato, percorso. Il Parco ha quindi specificità scientifiche (geologiche, ittiche, agricole ecc.) e visive, storiche e sociali.

Per rappresentare queste ultime identità (molto soggettive), ci siamo serviti di un falso sistema oggettivo basato sul metodo scientifico sperimentale (la raccolta di dati e informazioni di evidenza empirica seguita dalla formulazione di un’ipotesi), mantenuto però solo nella forma e in alcune sequenzialità (la raccolta dati, l’organizzazione, la catalogazione). Gli elementi (tolti da noi) raccolti sono stati raggruppati in nuovi insiemi, in un ordine diverso, organizzati in nuove grammatiche, prettamente visive. Per raccontare un territorio con questo sistema non dobbiamo cercare molteplici livelli semantici, storici e concettuali, ma riscoprire la materia: ogni oggetto, ogni elemento, con la sua temporalità, il suo peso, la sua forma, il suo colore, il suo odore, la sua collocazione, è essenziale per il racconto dell’identità. Particelle elementari (sassi, acqua, fiori...) e particolarità storiche sociali (persone, racconti, edifici...) sono state riorganizzate in un nuova sequenza visiva. Il nostro ruolo di progettisti è stato quello di prendere la materia, riorganizzarla, impastarla, masticarla e risputarla in nuove grammatiche potenziali. Abbiamo quindi immaginato il Parco come una grande enciclopedia, un archivio, in se stesso ordinato dalle leggi naturali scientifiche e dal caos ed ora riorganizzato; come se l’enciclopedia non fosse più in ordine alfabetico, ma seguisse l’ordine della lunghezza delle parole, del contesto o dell’etimologia. Il procedimento è stato quindi definire un insieme finito di ambiti di ricerca, raccogliere per ognuno di essi un numero limitato di elementi (ma essenziale alla comprensione del sistema), registrarne e documentare il recupero: data, ora, luogo (sembravamo tanti biologi, eravamo solo grafici).

Il nostro tentativo è stato portare in mostra il processo e il risultato dell’operazione analitica, costruita con le nuove grammatiche visive. Non arriveremo ad un artefatto che ha come scopo la rappresentazione del Parco San Bartolo, ma saranno il lavoro e il metodo ad essere dichiarati, sicuri della potenzialità e del valore della sequenza che facilita la scoperta di infinite relazioni e collegamenti tra punti, permettendo una nuova e non lineare (non convenzionale) narrazione dell’identità del Parco San Bartolo. Abbiamo riaffermato il nostro ruolo di progettisti, non più esecutori di necessità estetiche e formali decontestualizzate, ma conoscitori di linguaggi, scienziati di questa scienza inesatta che è la progettazione grafica.

Inaugurazione della mostra Venerdì 5 Giugno alle ore 18

Centro Arti Visive Pescheria
corso XI settembre, 186 - Pesaro
Orari 17.30 - 19.30, chiuso il lunedì
ingresso gratuito

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