Galleria Rettori Tribbio 2
Trieste
Piazza Vecchia, 6
040 370365 FAX
WEB
Fabio Zubini
dal 5/6/2009 al 18/6/2009
inaugurazione ore 18

Segnalato da

Marianna Accerboni




 
calendario eventi  :: 




5/6/2009

Fabio Zubini

Galleria Rettori Tribbio 2, Trieste

I ponti di Parigi. 40 vedute a olio su tela e una ventina di inchiostri di china su carta realizzati dagli anni '70 ad oggi. A cura di Marianna Accerboni.


comunicato stampa

a cura di Marianna Accerboni

S’inaugura sabato 6 giugno 2009 ore 18.00 alla Galleria Rettori Tribbio 2 la mostra personale del pittore, scrittore e ingegnere triestino Fabio Zubini dedicata ai ponti di Parigi, che sarà introdotta dall’architetto Marianna Accerboni. La manifestazione si svolge con il patrocinio del Consolato Onorario di Francia a Trieste. Nel corso della vernice della rassegna, che propone una sessantina di opere realizzate dal 1970 a oggi (40 vedute a olio su tela e una ventina di inchiostri di china su carta), sarà presentato il volume scritto da Zubini sul medesimo tema e illustrato dalle immagini da lui dipinte (Edizioni Italo Svevo, pgg. 65, € 15,00).

L’autore, classe 1926, uno dei primi ingegneri laureati a Trieste, ha realizzato nello stesso arco di tempo 900 vedute di Parigi, città dove aveva soggiornato per una decina d’anni, dal 1965 al ‘75 per motivi di lavoro, in qualità di ingegnere industriale meccanico per il Gruppo Total.

Ama le antiche pendole, l’ingegner Fabio Zubini, e anche i modellini meccanici dei mezzi di trasporto - scrive Accerboni - e tale sensibilità di raffinato e curioso collezionista simbolizza e sintetizza la sua non comune personalità, sospesa tra l’interesse per la tecnica e la meccanica da un canto e la passione imprescindibile per l’arte dall’altro. Che egli estrinseca, sul filo di un linguaggio squisitamente postimpressionista, nei suoi quadri, in cui la realtà viene decrittata e interpretata attraverso un codice pittorico sobriamente poetico e sinteticamente razionale, che richiama un po’ l’estro di Camille Pissaro, in rotta, come tutti i rappresentanti del postimpressionismo, con l’accademismo ufficiale del suo tempo.

Doti, quelle di Zubini, che, intrecciate a una notevole intuizione, gli consentono di ricostruire efficacemente e velocemente con il pennello l’atmosfera e il genius loci dei luoghi amati di Parigi, città dove ha vissuto per un decennio lavorando come ingegnere per la Total, in centinaia e centinaia di vedute realizzate a olio e a china, di cui quasi novecento ispirate alla Ville Lumiére, mentre ora una sessantina di lavori sono dedicati al tema dei ponti della capitale francese e alla loro storia. Che Zubini sa riproporre con garbata intensità e un talento che, travalicando il naturalismo impressionista, fedele alla mera apparenza, fa uso di una semplificata solidità architettonica per raccontare l’anima dei luoghi.

L’autore ricostruisce così, attraverso la rappresentazione poetica e personale dei ponti di Parigi, il grande fascino della capitale francese e implicitamente allude all’importanza di un corso d’acqua nello sviluppo delle città europee. Alle immagini accosta con competenza e verve la narrazione storica, nella quale ricorrono lo stesso brio e la medesima puntualità che caratterizzano le vedute: mediante le immagini e la parola l’ingegnere scrittore e artista ci riconsegna dunque una città indimenticabile, in cui il dato storico e l’atmosfera impalpabile s’intrecciano, sottolineate da una logica storica degli eventi, che rende il libro un importante testimonianza per conoscere e interpretare la città.

Il modo discreto e silente, ma vivacemente partecipe nel gesto e nelle scelte cromatiche dal timbro caldo e luminoso, talvolta percorse da qualche tentazione fauve, con cui l’artista ricostruisce le architetture fluviali della capitale francese, ci conducono attraverso un gradevolissimo e scintillante itinerario virtuale, che della città sa cogliere con puntuale competenza le variegate presenze architettoniche, ma anche, con partecipazione emotiva, il fascino accattivante di atmosfere appartate, mentre lungo la Senna sembra di udire lo sciabordio dell’acqua e il suono delle sirene... Artista razionale e poetico - conclude Accerboni - Zubini fornisce una visione sottilmente non comune dei luoghi, in cui l’essere umano è quasi sempre assente: un’astrazione dal reale, personale, ricca di forza e di acuta sensibilità.

Fabio Zubini ha trascorso tutta la sua vita di lavoro nell’industria petrolifera. Laureatosi in ingegneria nel ’50, ha lasciato subito dopo la città, operando a Bologna per la Raffineria Aquila, poi assorbita dal Gruppo Total, in seno al quale ha lavorato per un decennio a Parigi. In tale periodo ha avuto - come direbbero i francesi - la pittura come violon d’Ingres (il pittore che amava suonare il violino): ha dipinto infatti novecento vedute della Ville Lumière a olio e a china. Ha esposto le sue opere a Parigi (alla Camera di Commercio Italiana, al Salon de l’Art Libre, Salon Populiste, Salon de la Société Nationale de Beaux-Arts, Salon d’Automne, Salon de la Société des Artistes Français, Salon del Artistes Indépendants), a Deauville, a Trieste (sette personali alla Sala Comunale d’arte, quattro alla Cartesius e in altre gallerie) e in diverse città italiane.

L’editore parigino Bailleul ha dato alle stampe una serie di cartoline con riproduzioni di vedute di Zubini riguardanti il XVI Arrondissement (Village d’Auteuil), Il Queen’s Hotel, situato nel XVI Arrondissement, caratterizzato dall’avere ogni stanza intitolata al nome di noti pittori francesi contemporanei e arredata con loro opere, ha dedicato una di esse all’artista triestino. Nel 1992 ha dato alle stampe la quarta edizione di un dizionario dei termini petroliferi in inglese e francese per i tipi delle Edizioni Italo Svevo (pgg. 818, oltere 20.000 voci), precedentemente pubblicato dalla casa editrice Bordas, Dunod, Gauthiers-Villars di Parigi. Nel 1985 con il racconto Roiano (pubbicato dalla Italo Svevo) ha vinto la medaglia di bronzo al Premio Letterario Leone di Muggia, riconoscimento che dato il via all’interesse per la storia locale. Sono infatti seguiti 16 corposi volumi dedicati alla storia dei Rioni triestini e il libro La Raffineria AQUILA. Cinquant’anni di lavoro e primati tra Muggia e Trieste.

inaugurazione sabato 6 giugno ore 18.00

Galleria Rettori Tribbio 2
piazza Vecchia, 6 - Trieste
Ingresso libero

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