Presentazione della nuova Gipsoteca, che - dopo i recenti interventi di riorganizzazione e recupero - apre il nuovo corso dello spazio dedicato all'esposizione di calchi e sculture. Tra le copie l'Ares Ludovisi, l'Antinoo di Mondragone, il Laocoonte e molti calchi dalle sculture farnesiane.
a cura di Augusto Giuffredi e Aniello Scotto
Giovedì 11 giugno p.v., alle ore 18, il direttore Giovanna Cassese e il presidente Sergio Sciarelli presentano “La Gipsoteca come laboratorio: Disegni dall’antico e gessi restaurati”, a cura di Augusto Giuffredi e Aniello Scotto, che - dopo i recenti interventi di riorganizzazione e recupero del patrimonio restaurato secondo standard museali ed esigenze didattiche – apre il nuovo corso dello spazio dedicato all’esposizione di calchi e sculture.
Più che museo nel senso attuale del termine, la Gipsoteca è luogo didattico per eccellenza. Luogo della formazione e della creazione per il disegno, il disegno per il restauro, l’incisione, la storia delle arti, l’anatomia, le tecniche della scultura, le tecniche della formatura, il restauro di stucchi e gessi, ma anche luogo privilegiato per lo studio della storia dell’arte classica, medioevale e moderna, della museografia, della storia del collezionismo e della storia del restauro. A Napoli, oggi, dopo molte traversie, restano calchi d’eccezionale qualità di fattura come l’Ares Ludovisi, opere rare come l’Antinoo di Mondragone, o fondamentali nell’ambito della storia dell’arte come il Laocoonte e molti calchi dalle sculture farnesiane.
La raccolta di gessi di Napoli non conta, però, solo opere dall’antico, ma anche copie da esemplari medievali, rinascimentali o moderni, e modelli originali di allievi in Accademia come il pregevole bassorilievo di Liberti da Thorwaldsen o pezzi unici come il Napoleone in veste di Marte Pacificatore di Canova, dato per disperso e da poco ritrovato e riassemblato. Per la pregevole raccolta della nostra Accademia, nel 2004 è stato emanato il Decreto di Vincolo, grazie all’attenzione della dott.ssa Patrizia di Maggio della Soprintendenza BAP-PSAE di Napoli allora diretta dall’architetto Enrico Guglielmo, in quanto questi calchi sono stati riconosciuti opere di “eccezionale interesse artistico e storico”.
I criteri allestitivi. Per temi e tipologie al fine di creare suggestioni ed evocazioni suggerite anche dal confronto e dalla comparazione (le iconografie principali sono: la bellezza muliebre, il pensiero dell’uomo, la raffigurazione dei filosofi, il sacro nell’arte; gli eroi e l’arte della guerra; gli dei e i semidei) gli elementi architettonici e partiti decorativi sono distribuiti in quattro sale dai titoli evocativi: Galleria delle statue, Sala del sacro, Sala degli eroi, Sala degli dei. Secondo l’allestimento curato dall’architetto Lucio Turchetta tutti i pezzi sono disposti lungo le pareti, anche se molte sculture sono su basi rotanti e mobili (in parte recuperate, in parte rifatte tenendo presente l’antico modellato) per permettere spostamenti e posizionamenti diversi, giustificati anche da fini didattici. (Giovanna Cassese)
Stato di conservazione e interventi di restauro. Le opere esposte sono calchi, opere originali e repliche, eseguite in epoche diverse, tra l’inizio del secolo XIX ed il XX. Ognuna di queste ha un diverso stato conservativo, molte portano le tracce di un degrado dovuto soprattutto all’incuria (…). Affrontare i restauri di opere con una casistica così complessa non è semplice, l’averlo fatto con gli allievi del Corso di Restauro del biennio specialistico, invece che rappresentare un limite è stato di stimolo per studiare a fondo ogni singolo pezzo.
Prima di iniziare l’intervento, ogni allievo ha compilato un progetto di restauro che fa parte di una scheda, aggiornata durante il corso dei lavori, e ultimata alla fine (…). Non tutte le opere iniziate sono state ultimate, infatti durante l’iter dei lavori sono emerse problematiche che richiedono un approfondimento. Attualmente l’ampliamento della raccolta consiste nell’aggiunta di sette statue e quattro bassorilievi; inoltre si sono portati a termine interventi, di opere già presenti in gipsoteca, come nel caso dell’Angelo del dolore di Sorbilli.
La continua osservazione dei frammenti sparsi ordinati secondo categorie nel deposito a piano terra, ha portato al ritrovamento del braccio sinistro del David di Donatello, del braccio sinistro del Napoleone di Canova e di una parte del braccio della figura a sinistra del gruppo del Laocoonte del quale si sta portando a termine il complesso intervento. Al raggiungimento di questa importante tappa farà seguito a breve l’esposizione dei calchi da originali fidiaci: i 40 pannelli del fregio raffigurante la processione panatenaica e le 4 metope con la rappresentazione della centauromachia. Il ciclo conclude un lavoro iniziato cinque anni or sono. (Augusto Giuffredi)
Inaugurazione Giovedì 11 giugno 2009, alle ore 18
In occasione dell’inaugurazione, alle ore 18.30, in collaborazione con il Conservatorio ‘San Pietro a Majella’ diretto dal Maestro Patrizio Marrone, concerto per arpe dell’Ensemble An Arperc’.
Accademia di Belle Arti
via Costantinopoli, 107 Napoli
ingresso libero