Ex proprieta' Zaza
Castel Volturno (CE)

Salvatore Manzi
dal 18/6/2009 al 18/6/2009

Segnalato da

Stafano Taccone




 
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18/6/2009

Salvatore Manzi

Ex proprieta' Zaza, Castel Volturno (CE)

Cordless. L'opera di Manzi intende contribuire a quel processo di uscita da una condizione di 'decolonizzazione dell'immaginario', in quanto sovvertimento dei valori vigenti. Nell'ambito del Festival dell'impegno civile 'Le Terre di don Peppe Diana'.


comunicato stampa

a cura di Stefano Taccone

Cosa vuol dire “libertà di scelta”? Quali sono le condizioni che permettono il suo esercizio effettivo? Nei regimi totalitari del passato (e del presente) tale prerogativa risulta esplicitamente negata tramite la repressione violenta. Per circa i due terzi della popolazione mondiale la quotidiana lotta per la sopravvivenza relega tale discorso fuori da ogni orizzonte possibile.

Ma nel contesto delle società opulente, anche laddove l’uso della forza o la tirannia del bisogno, benché tutt’altro che fenomeni ad essa alieni, non paiono sussistere, che genere di autodeterminazione praticano gli individui? Quanto dei loro pensieri e delle loro azioni è dettato dall’amore verso il prossimo e quanto da quello verso gli idoli? «Dov'è il tuo tesoro, lì è anche il tuo cuore», si legge nel Vangelo di Luca. È così che, secondo la tradizione agiografica, Sant’Antonio da Padova svela che il cuore dell’avaro, di cui si stanno celebrando le esequie, non si trova più nel suo petto, ma nella sua cassaforte.

Il denaro come fine, cui si intreccia in maniera perversa la smania del successo, in una dinamica in cui il possedere e l’apparire, alimentandosi l’un l’altro (possedere per apparire; apparire per possedere) erodono progressivamente l’essere, sembra costituire oggi più che mai l’ossessione dell’uomo. Esso diviene così uno strumento di coercizione morbida. Di dominio tanto più efficace in quanto perseguito “con le buone” e dunque a stento percepibile, eppure, in quanto tale, non meno (anzi meglio) capace di tenere in scacco i suoi sudditi. Si ripropone così la teoria già enunciata quasi mezzo secolo fa da Herbert Marcuse ne L’uomo a una dimensione (1964).

Evidenziando la circostanza per cui occupare il posto del comando non implica più ordini diretti, ma somiglia ormai piuttosto ad un messaggio in segreteria di un telefono cordless, che fa tranquillamente a meno dei fili e dell’interlocuzione, Salvatore Manzi intende contribuire a quel processo di uscita da tale condizione, consistente, per Serge Latouche, in una “decolonizzazione dell’immaginario”, in quanto sovvertimento dei valori attualmente vigenti. I principi ispiratori del Festival dell’impegno civile “Le Terre di don Peppe Diana”, iniziativa promossa da Libera e dal Comitato don Peppe Diana e nel cui ambito la mostra ha luogo, vanno senz’altro in questa direzione.

Inaugurazione Venerdì 19 giugno 2009

Ex proprietà Zaza
Via del Cigno, Castel Volturno (CE)
ingresso libero

Festival dell'impegno civile le terre di don Peppe Diana

Giunge alla seconda edizione il Festival dell’Impegno Civile "Le Terre Di Don Peppe Diana" l’unica kermesse in Italia a svolgersi nei beni confiscati alla criminalità organizzata promossa dall’Associazione "Libera, nomi e numeri contro le mafie", coordinamento di Caserta e dal Comitato "Don Peppe Diana". Una rassegna che vedrà impegnati giornalisti, rappresentanti del mondo della cultura, magistrati, artisti e associazioni che racconteranno il bello di questi territori purtroppo conosciuti solamente come terra di camorra. Una tre giorni dall’alto valore civile che fa dei luoghi dove si programmavano spedizioni di morte e la distruzione sistematica dei territorio in luoghi di emancipazione sociale e civile.
Un Festival che si presenta sempre più come un appuntamento dove far convergere eventi di interesse nazionale ed internazionale. Ne sono un esempio concreto l’incontro del 19 giugno di Cancello ed Arnone dove, dopo la pulitura e la semina dei terreni confiscati, si darà luogo alla firma della costituzione dell’associazione che traghetterà le realtà che aderiranno alla costituzione della Cooperativa "Le Terre di Don Peppe Diana", (finanziata dalla Fondazione Per il Sud e sostenuta dall’Agenzia Cooperare con "Libera Terra") alla presenza di Don Luigi Ciotti, la prima in Campania ad avvalersi del marchio "Libera Terra" e quello del pomeriggio a Castel Volturno quando si realizzerà, proprio nella Terra dove lo Stato preferisce l’invio dell’esercito per ristabilire l’ordine pubblico, il tavolo nazionale degli Interventi Civili di Pace.
Il Festival inizia a contraddistinguersi anche per essere un momento culturale dove gli artisti preferiscono partecipare per presentare in anteprima i propri spettacoli, dischi o concerti. Ci sarà Giulio Cavalli che porterà in scena, in anteprima nazionale, un’orazione per Don Peppe Diana, un testo scritto proprio per partecipare alla giornata conclusiva del 21 giugno.
Da segnalare, poi, anche la prima tappa campana di Peppe Barra che a Sessa Aurunca presenterà il suo nuovo disco "N’attimo". Debutto in Regione anche per Alessandro Langiu con lo spettacolo "Angolo Somma Zero" e appuntamento da non perdere con gli "A ‘67", il gruppo di musicale di Scampia che in anteprima presenterà, durante il proprio concerto, il video musicale girato proprio nell’ex masseria Zaza di Castel Volturno.
Mostre fotografiche, inedita quella di Luigi Caterino "Finis Terrae", interventi dei graffitari dell’accademia di belle arti di Napoli, un workshop su mediattivismo e antimafia, dibattiti su come costruire un’economia pulita, stand, degustazioni e possibilità di acquistare i prodotti confezionati sui terreni confiscati alle mafie per fare della seconda edizione del Festival di Impegno Civile una vera e propria festa dove le voci delle minoranze verranno amplificate.

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Salvatore Manzi
dal 18/6/2009 al 18/6/2009

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