Human Revolution Reloaded. In mostra il video della performance al Museo Mineralogico, e i lavori generati da quell'azione. Leperino racconta, attraverso le sue opere, l'uomo e il paesaggio della periferia metropolitana post-industriale dove l'unico essere in grado di sopravvivere e' l'uomo cyborg.
“Human Revolution” è un progetto nato dalla collaborazione tra l'Università Federico II, la principale istituzione didattica e scientifica della città, il Real Museo Mineralogico del Centro Musei delle Scienze Naturali, importante risorsa documentale scientifica, la NOTgallery, attiva nella ricerca artistica d'avanguardia e Christian Leperino, artista molto attento a rinnovare in senso internazionale la tradizione artistica napoletana.
La trasformazione dell'uomo e del suo habitat, tema chiave dell’opera di Christian Leperino, ha toccato la sensibilità di altre istituzioni che sono attivamente coinvolte nella “trasformazione” di Napoli. Il Dipartimento di Biologia e Patologia Cellulare e Molecolare della Università Federico II, la Metropolitana di Napoli SPA, la Fondazione GENS, hanno sostenuto il progetto “Human Revolution” rendendo possibile la realizzazione dell’evento organizzato da Ugo Della Corte.
Il 21 maggio scorso il Real Museo Mineralogico del Centro Musei delle Scienze Naturali è stato trasformato in un laboratorio aperto al dibattito artistico contemporaneo.
Christian Leperino ha raccontato in passato, attraverso la pittura, l’uomo e il paesaggio della periferia metropolitana post-industriale. Contesto urbano un tempo adibito ad ospitare imponenti strutture industriali, che, a seguito della rivoluzione informatica e della organizzazione internazionale della produzione, si sono “ritirate”, lasciando dietro solo inutili resti e violenti conflitti. Il cyborg, uomo in cui convivono parti biologiche e parti artificiali, è l'unico individio capace di vivere e resistere nel mondo “trasformato”, del contesto post-industriale.
Con la performance “Human Revolution” del 21 maggio Leperino ha recuperato l'origine arcaica del tema del cyborg nell'antico mito ebraico del Golem. Quella del Golem, infatti, è un'antichissima leggenda ebraica sul mito dell'uomo artificiale creato da un altro uomo, atto di sfida a Dio, tentativo di impossessarsi della sua forza creatrice. attraverso la costruzione di un simulacro di elementi naturali, la terra, che prende vita grazie a formule magiche, nasce Golem, dalla parola ebraica gelem "materia grezza", o "embrione", figura muta, imperfetta, servitore e aiutante dell'uomo. Con il progredire delle conoscenze e delle tecnologie il Golem si trasforma prima in "automa" e poi in “cyborg”.
La materia trasformata in scultura è il nuovo passaggio creativo di Leperino, iniziato con la performance “Human Revolution”, dopo la sperimentazione di “Tactus Intimus” ai Musei Universitari di Palazzo Poggi a Bologna nel gennaio 2009.
La performance ha avuto come oggetto un “Golem” di 3 metri con lo sfondo le teche del Real Museo di Mineralogia e 50 guerrieri cyborg di cera.
Human Revolution, contaminando simbolicamente con materia inorganica il corpo del Golem, ha trasmesso e condiviso con i fruitori la complessa esperienza del corpo umano in continua evoluzione.
Human Revolution Reloaded è la tappa successiva di questo percorso che si terrà a partire dal 25 giugno presso la NOTgallery. In mostra sarà presentato il video della performance al Museo Mineralogico, nonché i lavori generati da quella "azione".
I guerrieri in cera, concepiti dall'unico modello del grande golem del museo mineralogico, come questo, ricevono simbolicamente vita da una pietra minerale; è questa pietra, nella sua unicità, per dimensione, composizione e ubicazione, a rendere ogni guerriero unico e diverso dagli altri. E' la singolarità irripetibile a rendere prezioso ogni individuo, sia esso uomo, golem o cyborg, e, tale unicità sarà manifesta in una piccola ma suggestiva installazione che, attraverso un gioco di luci, metterà in evidenza il contrasto tra la fragilità del materiale di cui è composto ogni guerriero e la preziosità di ciò che contiene e rappresenta.
Un'altra piccola installazione in gesso e alluminio starà a simboleggia la liberazione del golem (attraverso la vita) dalla fissità della materia inanimata di cui è composto.
In grande disegno a parete che accoglie lo spettatore all'ingresso della mostra sintetizza in pochi tratti, il gesto che nella storia umana - nell'antichità (statuaria egizia, periodo arcaico greco) come nella contemporaneità (Forme uniche della continuità dello spazio di Boccioni) - è stato utilizzato dall'uomo per rappresentare il movimento e dunque la vita: "il passo" che genera il cammino.
Inaugurazione giovedi' 25 giugno 2009 alle 19
NotGallery
Piazza Trieste e Trento, 48 - Napoli
dal martedì al venerdì dalle 16 alle 20
sabato e domenica su appuntamento
dal 15 luglio solo su appuntamento
ingresso libero