La mostra vede il coinvolgimento del gruppo fiorentino di architetti Superstudio (1966-1978) che negli anni '60 e '70 ha mosso una critica radicale all'architettura e al design. In occasione di questa personale, infatti, Marine Hugonnier ha "clonato" alcune opere del Superstudio, ri-fabbricando alcuni pezzi di arredamento domestico con il tipico modulo nero/bianco. L'artista utilizza il concetto di "clonazione" come una tecnica di riproduzione contemporanea.
L’artista francese Marine Hugonnier (nata a Parigi nel 1969, vive a Londra)
ha realizzato una nuova opera per la mostra personale che terrà a Villa
Romana.
La mostra vede il coinvolgimento del gruppo fiorentino di architetti
“Superstudio“ (1966-1978) che negli anni ’60 e ’70 ha mosso una critica
radicale all’architettura e al design. Per questa occasione Marine Hugonnier
ha ‘clonato’ alcune opere del Superstudio. Clonare significa “fabbricare una
copia modificata da usare a fini di sviluppo o sperimentazione”. A tale
scopo l’artista francese ha ri-fabbricato alcuni pezzi di arredamento
domestico con il tipico modulo nero/bianco. Marine Hugonnier utilizza il
concetto di ‘clonazione’ come una tecnica di riproduzione contemporanea. Con
grande abilità ha sottilmente variato le dimensioni e di conseguenza le
proporzioni dei pezzi. Il concetto stesso di clonazione le offre
l’opportunità di dare inizio a una nuova fase critica di rivalutazione dei
più importanti temi trattati dagli architetti di Superstudio confrontandoli
con quelli di oggi. Con questa operazione Marine Hugonnier ci conduce in un
luogo dove l’architettura, il design e l’arte iniziano a svanire, in una
condizione pericolosa e fragile, in uno spazio rarefatto dove queste
categorie cominciano a confondersi.
Marine Hugonnier presenterà inoltre “Untitled / Square Tree”. Il dipinto fa
parte di un corpo d’opere che l’artista ha iniziato a produrre nel giugno
2006. L’artista recupera vecchi dipinti ove sono presenti i temi che
percorrono tutta la sua attività artistica e lavora a fianco di un
restauratore per alterarne alcuni aspetti. Ciascun dipinto è accompagnato da
due relazioni: la prima che descrive il dipinto prima del ‘restauro’, la
seconda che ne registra la trasformazione. Il progetto analizza il processo
di restauro vedendolo come un’attività che abbraccia due momenti nel tempo:
la produzione dell’opera (A) e la sua ricezione (C). Concentrandosi
sull’intervallo di tempo tra questi due punti (B), il restauro stesso mette
in luce la temporaneità di un’opera, cambiandone in modo sottile le
condizioni di visibilità.
L’opera di Marine Hugonnier è per lo più costituita da film, fotografie e
lavori di carta. I suoi lavori sono permeati dal suo interesse persistente
per l’antropologia. L’artista esplora le condizioni che danno forma alla
nostra percezione e il medium delle immagini in questi contesti. La sua
opera costituisce un progetto da mettere in relazione con l’antropologia
delle immagini.
Marine Hugonnier ha esposto le proprie opere in vari paesi del mondo e ha
tenuto mostre personali - fra altri - presso il Philadelphia Museum of
Modern Art, USA (2007), il Kunsthalle di Berna (2007), la Fondazione
Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2007), lo S.M.A.K. Stedelijk Museum voor
Actuele Kunst, a Gent, e presso il Malmö Konsthall, in Svezia (2009).
Grazie agli architetti Natalini, Frassinelli, Pettena e a Gregoire
Pujade-Lauraine per la collaborazione e il sostegno generosi dimostrati.
Inaugurazione giovedì 2 luglio alle ore 19
Villa Romana
via Senese 68 - Firenze
Orari di apertura: dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19 e su appuntamento