Corte Europa
Spilimbergo (PN)

Il Ritratto in fotografia nell'800 e '900
dal 3/7/2009 al 29/8/2009
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3/7/2009

Il Ritratto in fotografia nell'800 e '900

Corte Europa, Spilimbergo (PN)

Da Paolo Gasparini (suoi i ritratti di Paul Strand e di Che Guevara) a Robert Frank, Inge Morath, Martin Parr, Mario Giacomelli, Luigi Crocenzi, Mario Cresci, Roberto Salbitani, Guido Guidi fino a Paolo Gioli, Nicola Radosevic, Newsha Tavakolian, Rena Effendi sino ai lavori in digitale delle ultime generazioni, la mostra cerca di delineare un racconto per immagini del XX secolo. A cura di Walter Liva. Nell'ambito di Spilimbergo Fotografia 2009.


comunicato stampa

a cura di Walter Liva

Per definizione, il ritratto è una rappresentazione (pittorica, fotografica o letteraria) che raffigura uno o più soggetti generalmente isolati dallo sfondo o dal contesto generale in cui compaiono. Già nel decennio antecedente l’invenzione della fotografia prese piede la moda del cammeo e, con l’introduzione del dagherrotipo (che rimase sul mercato sino agli anni 1850) moltissimi pittori miniaturisti vennero impiegati presso gli studi dei fotografi a dipingere a mano i dagherrotipi.

Fu con Henry Fox Talbot che nacque la fotografia come oggi la intendiamo con un negativo dal quale si poteva stampare una copia positiva innumerevoli volte e poi l’invenzione di Eugene Disderi della carte de visite riuscì che amplificò in modo esponenziale la realizzazione del ritratto: dai Re ai normali cittadini, la carte de visite si diffuse a macchia d’olio.

La fotografia del Novecento si avviò poi al superamento del pictorialism mettendo in luce le diverse modalità espressive del ritratto in fotografia, da quelli borghesi di Edward Steichen e di Alfred Stieglitz a quelli dedicati alle popolazioni dei nativi americani di John Alvin Anderson, dei tuaregh fotografati a Parigi da Albert Harligue ai ritratti degli emigranti in arrivo a Ellis Island di Lewis Hine, infine quelli realizzati da un giovanissimo André Kertesz ai commilitoni a Gorizia, all’alba della Prima Guerra Mondiale.

Non manca, nel dispiegarsi della mostra, l'America della Grande Crisi e della Farm Security Administration fotografata con intensa partecipazione da Dorothea Lange, Arthur Rothstein, Russell Lee, quella di Photoleague con Walter Rosenblum, quindi il fotogiornalismo che, dalla Seconda Guerra Mondiale fino alla fine degli anni ’60 ha posto la sua centralità mediatica (George Rodger, Henri Cartier Bresson, John Phillips, Burt Glinn, James Whitmore, Cornell Capa, Jeanloup Sieff, Frank Horvath, Romano Cagnon, etc).

Parallelamente, il ritratto in studio (in posa), ambientato (nel quale cioè la “cornice”, il contorno è essenziale) o “in esterno” (con una nuova interazione tra uomo e ambiente) ha mantenuto il suo tradizionale legame dialettico con la pittura, fatto di confronto sul concetto di bellezza, sulla rappresentazione dell’identità psicologica della persona fotografata.

Da Paolo Gasparini (suoi i ritratti di Paul Strand e di Che Guevara) a Robert Frank, Inge Morath, Martin Parr, Mario Giacomelli, Luigi Crocenzi, Mario Cresci, Roberto Salbitani, Guido Guidi fino a Paolo Gioli, Nicola Radosevic, Newsha Tavakolian, Rena Effendi sino ai lavori in digitale delle ultime generazioni, si compone senza pretendere alcuna esaustività, un racconto per immagini del XX secolo.

Immagine: Paolo Gioli

Inaugurazione 4 luglio 2009. ore 17.30

Corte Europa, Spilimbergo (PN)

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