Zero.otto arte contemporanea
Lodi
corso Adda, 42
0371 564645
WEB
Matteo Berra
dal 11/7/2009 al 25/7/2009
giov 17.30-19.30, ven 10-12 e 17.30-19.30, sab 10-12.30 e 16-19.30, dom 10-12.30

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11/7/2009

Matteo Berra

Zero.otto arte contemporanea, Lodi

IO contro IO / Rendez-Vous. L'artista propone una mostra in cui mette in campo e fa reagire tra loro due tecniche molto diverse ma da lui entrambe amatissime: la scultura in ferro saldato e la fotografia.


comunicato stampa

Ci guardano con occhi curiosi, si avvicinano come se volessero annusarci, ci mostrano con orgoglio e civetteria sgargianti livree. Sembrano vivi. Sembrano, appunto. Negli scatti di Matteo Berra le collezioni dei musei di storia naturale di mezzo mondo giocano con l’ambiguità di una condizione scomoda. Non più vivi, neppure definitivamente morti. Subiscono nolenti e malinconicamente l’eternità dell’istante tanto inseguita dall’arte. E per questo a volte per vendetta o per ironia si trasformano in fantasmi senza occhi. Così come sembrano ancora più vive, sfidando le ragioni della logica, le sue sculture. Ferri saldati, curiosi esseri zeppi di gambette, simpatici e innocui ragni metallici pervasi da un’inesauribile follia cinetica, delineano le tavole di un’entomologia alternativa. Cocciuti e caotici (e un po’ ubriachi), tentano anche l’assalto alle mura medievali di Lodi. Un’invasione? Attenzione, l’ironia di Berra è tagliente. Maneggiare con cura.

A partire da domenica 12 luglio (inaugurazione ore 17, sarà presente l'artista) zero.otto arte contemporanea presenta l'articolato lavoro di Matteo Berra. Artista giovane (classe 1977), formazione internazionale (diploma a Brera, specializzazione a Los Angeles), Berra propone IO contro IO, una mostra in cui mette in campo e fa reagire tra loro due tecniche molto diverse ma da lui entrambe amatissime: la scultura in ferro saldato e la fotografia. Due tecniche molto diverse per elaborare un tema comune: la straniante percezione di una condizione di “non vita” che nega però la morte. L'essere “quasi vivi”, come la definisce lui. Tema serissimo, che l'artista si diverte a smontare con puntuta ironia. Ecco allora le immagini di animali impagliati collocati nei musei di storia naturale di mezzo mondo (da Milano a Monaco a Houston), ritratti nelle loro pose di assoluta naturalezza ma in un contesto spiazzante come quello di vetrine e sale espositive. L'illusione della vita (suggerita con ambiguità anche dagli scatti fotografici) viene eternata attraverso la negazione della morte. Il processo naturale che porterebbe questi corpi a disgregarsi è impedito, ma non per questo viene donata loro l'immortalità. È così che gli stessi animali ritornano in una serie di inquietanti immagini in bianco e nero, in cui la rielaborazione dell'artista dona loro l'aspetto di fantasmi, spettri tristi o irati perché bloccati perennemente nell'aldiquà.

Sembrano vive anche le sculture di Berra. Ferri saldati che costruiscono strani esseri dalle mille gambe. Arbusti e animali, rovi e alberi. Ragni aguzzi e multiformi. Nulla di mostruoso. Anzi, sono creature che suscitano innata simpatia per via di una sorta di tenera inettitudine che le pervade. Si muovono nello spazio, sempre traballanti eppure dotate di un equilibrio infrangibile. Si arrampicano sulle pareti, si appendono alle aste e alle architravi. Crescono, si moltiplicano. E tentano anche una scalata alle mura di Lodi. Centoventi sculture sono infatti protagoniste di una spettacolare installazione che ha per teatro Porta Regale e il fossato del Torrione. , questo il titolo, è una sorta di secondo atto dell'installazione che l'artista ha realizzato nel mese di giugno ai Caselli daziari di Porta Nuova a Milano, e sarà visibile per tutta la durata della mostra fino al 26 luglio. Segnaliamo infine che il 18 luglio, in occasione della Notte Bianca, la galleria resterà aperta fino alle prime ore del mattino.

La mostra e l'installazione sono realizzate con il patrocinio della Città di Lodi.

Matteo Berra è nato a Milano nel 1977. Diplomato in scultura all’Accademia di Brera, si è specializzato alla University of California di Los Angeles. A partire dal 2000 ha tenuto numerose mostre personali e collettive a Milano presso il Palazzo della Permanente, il Centro Culturale San Fedele e la Loggia dei Mercanti, a Como e a Roma presso l’Accademia di San Luca. Nel 2006 realizza l’installazione Light and Shadow durante il Salone del Mobile alla Triennale e in via Tortona, consistente in sculture di sapone per un totale di 35 tonnellate. Nel 2007 nell’ambito dell’iniziativa Talk to the city espone il manifesto Quasi Vivi presso la Fabbrica del Vapore di Milano. Nello stesso anno partecipa alla collettiva Can we sit on presso la University of California di Los Angeles. Nel giugno 2009 realizza l’installazione Invasione. Commedia in tre atti per 40 sculture presso i Caselli daziari di Porta Nuova a Milano. Vive e lavora a Milano.

Inaugurazione domenica 12 luglio ore 17

Zero.otto arte contemporanea
corso Adda, 42 - Lodi
Orari: Giovedì 17.30 -19.30 venerdì 10.00 -12.00 e 17.30 -19.30 Sabato 10.00 -12.30 e 16.00 -19.30 Domenica 10.00 -12.30
Ingresso libero

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