Spaziobquadro
Palermo
via 12 Gennaio 2
091 323805
WEB
Pino Concialdi
dal 8/7/2009 al 22/7/2009
tutti i giorni 10-12 e 17-19,30, chiuso festivi

Segnalato da

Teresa Ferlisi



approfondimenti

Pino Concialdi
Salvo Ferlito



 
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8/7/2009

Pino Concialdi

Spaziobquadro, Palermo

Ego et mea imago. Un lessico di stampo squisitamente ''espressionista'', la cui esibita aggressivita' segnica e cromatica e' riconducibile ai modelli dell'Espressionismo tedesco.


comunicato stampa

A cura di Salvo Ferlito

Un intenso rapporto con se stesso, che trova nelle forme della pittura il suo ideale strumento di espressione.
E’ questo il tema portante della personale di Pino Concialdi, pittore di Termini Imerese, che ha incentrato la gran parte della propria ricerca pittorica su un’ossessiva e reiterata prassi auto-ritrattistica, in un insistito ed inesausto scandaglio di carattere eminentemente auto-analitico ed auto-conoscitivo dai forti e pervasivi accenti visuali.

Pittore autodidatta, autenticamente “eccentrico” ed “irregolare” (ma mai banalmente naif), Concialdi si avvale infatti d’un lessico di stampo squisitamente “espressionista”, la cui esibita aggressività segnica e cromatica è riconducibile ai modelli e ai paradigmi dell’Espressionismo tedesco di Die Brucke, ma anche a quelli di artisti quali Schiele, Schonberg e Munch, e soprattutto al violento cromatismo gestuale di Vincent van Gogh.

Tuttavia, sarebbe estremamente riduttivo ricondurre i processi ideativi di Concialdi (e le loro conseguenti traduzioni in forma di autoritratti) in un ambito di semplice “citazione” o – peggio ancora – di pura “imitazione” dei modelli succitati; e ciò poiché la sua pittura va ben al di là di questi pur rilevanti “terreni di coltura”, configurandosi piuttosto come una loro “rivisitazione” ed “attualizzazione” in una “veste narrativa” dallo stile marcatamente autonomo e altamente definito.

Se è vero che le posture in cui si è ripetutamente effigiato rimandano alla ritrattistica più classica (di tre quarti o anche frontalmente rispetto ai riguardanti), è altrettanto vero che la sintetica costruzione della figura e soprattutto l’incisività “fisiognomica” dello scavo psicologico pertengono a una sfera del tutto propria e personale, ove la parossistica esuberanza del colore e il marcato andamento delle pennellate si fanno funzione d’una assai assertiva autoaffermazione, vettrice d’una ben precisa “immagine di sé” con cui mediare e relazionarsi col mondo circostante.

Un “modus operandi”, questo che connota la pittura di Concialdi, la cui evidente e non comune originalità è stata oggetto di attenzione e considerazione da parte di esperti e di colleghi (fra i quali giova ricordare Silvio Benedetto, Anna Kennel, Bice Triolo e sopra tutti Croce Taravella, il quale, anni addietro, proprio insieme al Nostro ha effettuato un intervento di Land Art alla barriera frangiflutti di Termini Imerese e che non a caso è stato anche il promotore e il curatore di una sua precedente mostra personale alla galleria Il Labirinto), facendone decisamente “un caso a parte” nel panorama artistico insulare, senza alcun dubbio degno e meritevole d’una più ampia conoscenza, tanto da parte dei media (del settore e non), quanto del pubblico di conoscitori e appassionati di arti visuali.

Inaugurazione giovedì 9 luglio 2009 ore 21

Spazio Bquadro
via 12 gennaio 2 - Palermo
Visibile dal 10 al 23 luglio 2009, tutti i giorni (esclusi i festivi) 10/12-17/19,30
Ingresso libero

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